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SOSA Omar Sosa, con la sua musica, regala la” Pace del Cuore”

Il club UNESCO di Lucera festeggia l’“International Jazz Day

AUTORE:
Maurizio Varriano
PUBBLICATO IL:
2 Maggio 2024
Cronaca // Cultura //

Lucera. La cultura non nasconde mai la propria missione. “L’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali, unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale” questa la definizione culturale Unesco che consente a chi crede di contribuire al concetto nobile della sua etimologia, un ampliamento significativo di orizzonti e di capacità interpretative condizionanti positivamente quei modi operandi che non consentono, sempre più spesso, le giuste visioni consociative che aggregherebbero pensieri e opere di e per la Pace.

La musica è il trasferimento logico di visioni che spaziano oltre il tempo, l’uomo ne gode le profondità per la realizzazione di obiettivi e priorità terrene a lui cari. Trae concetti concepibili, consente spazialità, non ferma la logica temporale della visione verso spazi connessi all’infinito. “E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica” –F.Nietzsche -.

Omar Sosa, con la sua musica, regala la” Pace del Cuore”
Omar Sosa, con la sua musica, regala la” Pace del Cuore”

 

Oggi, a causa del continuo tintinnio di rumori molesti atti al logorio di una vita sempre più connessa alla chiusura verso la bellezza, la spazialità e l’integrazione fisica e culturale – persino la politica non nasconde il suo imbarazzo nel concedersi spazi di incultura deviata, condizione essenziale per garantirsi la libertà di operare verso l’autoreferenziale posizione di comando – la corsa verso logiche sconnesse diventa sempre più difficile da governare.

Per evitare ulteriori sciagure e concedersi momenti educativi, di forte empatia, dialogo e maggiore cooperazione tra le persone, ricostruire una società più inclusiva, dichiararsi apertamente contro le guerre e a favore di consapevole democrazia espressiva, – unica via per una “Costituente di Pace”,– il 2011 il Jazz, non disciplina ma arte pura, linguaggio multietnico che identificò la forza dell’aggregante libertà dalla schiavitù, che tanto si confà con il nostro folklore e di specie alla “tarantella” in ordine strettamente connesso alla vita passata al lavoro nei campi, alla interconnessione con il cambio generazionale, alla ricerca di passati sempre più invocati per forza identitaria e aspetti di vita sempre più apprezzati, è stato riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità, considerando esso, linguaggio di Pace attraverso la crescita del dialogo interculturale.

La sua emanazionedi sonorità e sillogismi senza schemi precostituiti e ristretti al puro ascolto, la parte migliore. La visione universale del concetto “esplosivo”,mai “dirimente” di una sonorità che offre sensibilità, passione, trasporto, tranquillità e abbraccio, non poteva che attraversare il Mondo e trarne una giornata internazionale. Riunire comunità, scuole, artisti, storici, accademici e appassionati di Jazz di tutto il mondo per ricondurre le menti sensibili a riconoscersi nel Jazz, le sue radici, il suo forte impatto su temi e problemi sempre più indifferibili nella concettualizzazione. Sarà un caso difficilmente da sottacere, ma proprio il 30 aprile 1945, nella fase finale della battaglia di Berlino, il mondo pervenne a una nuova fase di libertà per merito della stessa mano di Adolf Hitler che ritenne suicidarsi. Il Club per l’UNESCO di Lucera, attento osservatore e promotore di eventi di alto spessore culturale, presieduto dalla Prof.ssa Maria Grazia Nassisi, non è mancato all’appello nel porre un accento difficilmente cancellabile dalla storia di una Città dal fascino dell’unicità.

I compleanni si festeggiano in grande e l’“International Jazz Day”2024 ha avuto il suo ospite d’onore nel Maestro Omar Sosa che,nella splendida Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Cammarelle, si è esibito sfoderando note che hanno urlato diritti civili,quali ponti verso il raggiungimento della pace, dell’uguaglianza e del rispetto, soprattutto verso le giovani generazioni.Proprio il 30 aprile 1937 si svolse il plebiscito delle suffragette filippine, che vide conclamarsi la figura della donna in politica. Due anni più tardi, infatti fu eletta la prima senatrice, Geronima Pecson.

Il Maestro Omar Sosa , cubano si avvicina al pianoforte, che l’aveva sempre affascinato, sin da bambino, per il suo carattere orchestrale e percussivo.

Dallo stile assai personale per la grande audacia ritmica, scopre il jazz grazie a suo padre, un professore di storia che amava Duke Ellington, CountBasie, Nat “King” Cole.

Nell’immergersi nella viridità della natura, fonte di ispirazione verso concetti spiritualisti, scopre John Coltrane e TheloniousMonk. Da questi trae il suo stile : aspro e dissonante, impressionante per forza e dirompenza emotiva. Movenze oltre le magiche mani che nell’accarezzare i tasti sino alla stretta potente di abbracci dall’amore viscerale, vince sulla Diaspora africana e unisce i Caraibi, l’America Latina e l’Africa in un’espressione di libertà che dalla sonorità fa tremare i polsi della “Guerra del Cuore”. La costante allegria musicale si incontra con la tragedia di morti innocenti; si scontra con il fragore delle bombe ma, come accade in mondi che sognano l’eternità, riesce a ogni termine suggestionante, aprire le finestre, far entrare dell’aria salubre e con essa spingere le colombe bianche a volare alto per spandere con battiti d’ali profumate, l’onere e l’onore della ritrovata “felicità”. Uno degli obbiettivi che abbiamo nella vita è quello di essere felici. Il modo migliore per stimolare la “ghiandola della felicità” è la musica. Una specie di droga sana che libera dopamina, permette di concentrarci, elimina lo stress, ci porta al centro del mondo.

La musica, tra l’altro, calma le “bestie feroci”! Il 30 aprile 2024, Lucera si è addormentata al suono della calma che Omar ha inteso spandere, come seppe fare la “Bianca Colomba”. Poiché nessuno nel profondo è “Caino”, si innalzi la bandiera colorata della “Pace”. Ne abbiamo davvero bisogno!

Maurizio VARRIANO

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