La vicenda. La misura cautelare emessa dal GIP Filomena Mari su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lucera, dott. Pasquale De Luca, sulla base delle risultanze investigative acquisite dal Nucleo Operativo della Compagnia di San Severo, fa riferimento ad un grave fatto avvenuto a Torremaggiore nella tarda mattinata dello scorso 11 settembre, quando il giovane 20enne torremaggiorese L.L.P. veniva attinto presso la villa comunale del paese da un colpo di pistola alla gamba destra esploso da un giovane dopo un diverbio avuto qualche minuto prima in strada. Dalla ricostruzione dell’ episodio fatta dai Carabinieri sulla scorta delle dichiarazioni acquisite, la vittima, mentre percorreva a bordo del proprio scooter le vie di Torremaggiore, veniva improvvisamente affiancata da un T-Max con due giovani a bordo che gli chiedevano spiegazioni sul perché li avesse fissati poco prima, domanda al quale L.L.P. rispondeva in malo modo, provocando la reazione dei due che lo minacciavano dicendogli di aspettarli perché sarebbero tornati da lì a 5 minuti.
L’identificazione grazie al rilievo sulla targa della Bmw. Intanto i Carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto con la locale Stazione e il Nucleo Operativo, avviavano le indagini sentendo la vittima e diversi testimoni, acquisendo nella circostanza importanti elementi sul fatto in particolare sul veicolo utilizzato per la “spedizione punitiva”. E’ stato proprio a partire dalla targa della Bmw che i militari del’Arma di San Severo sono riusciti a risalire in poche ore all’identità di tre dei quattro aggressori. In particolare Lombardi Salvatore veniva individuato come il passeggero del T-Max che inizialmente aveva affiancato la vittima e che successivamente aveva esploso i due colpi di calibro 9 nei suo confronti, mentre Di Matteo Ernesto Moreno, come il conducente della Bmw utilizzata dal “commando”. Identificato anche il terzo complice, la cui posizione però è ancora al vaglio dell’AG, mentre è ancora in fase d’individuazione il quarto componente della “squadra”.
Lombardi, Di Matteo e il terzo complice, tra l’altro si erano resi irreperibili già all’indomani della sparatoria, quando i Carabinieri li avevano cercati una volta acquisiti gli elementi di sospetto nei loro confronti. La misura cautelare emessa ha aperto le porte del carcere di Lucera ai due indagati. Intanto le attività investigative dei Carabinieri continuano, restano infatti da ritrovare l’arma del delitto e far luce sul movente della sparatoria, ancora poco chiaro e poco convincente.
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