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DI MICHELE Carapelle, Di Michele: “Scelta scellerata quella dei consiglieri dimissionari”

“A Carapelle, nei prossimi mesi si vedranno nuove strutture, come due nuove palestra, un asilo nido ristrutturato e si vedranno diversi altri nuovi lavori"

AUTORE:
Daniela Iannuzzi
PUBBLICATO IL:
4 Maggio 2024
Carapelle // Foggia //

Statoquotidiano.it, 04 maggio 2024. Carapelle – “Scelta scellerata quella dei consiglieri dimissionari che mi hanno sfiduciato e hanno così fatto cadere la mia amministrazione”.
Così Umberto Di Michele, l’ormai ex sindaco di Carapelle raggiunto da Statoquotidiano per un’intervista che ha voluto raccogliere anche il suo punto di vista sulla questione politica in corso oggi nel comune più a nord dei Cinque Reali Siti.
Presto, ha fatto sapere Di Michele dai suoi social, avrà luogo anche un comizio a Carapelle, nel corso del quale parlerà della sua versione dei fatti.
Di seguito, le nostre domande e le sue risposte.

Quali sono le ragioni che hanno portato alla caduta della sua Amministrazione, secondo lei?
“Io vorrei tanto dirle che è stata presa questa decisione perché vi sono state delle ragioni fondate. Ma evidentemente ragioni validi non ne ho ancora trovati da quando è cominciata tale situazione. Dico validi nel senso che, a mio parere, vi potrebbero anche essere motivi futili in tali circostanze, ma di lì a lasciare un paese nelle mani di un commissario mi dà l’idea che vi sia poca sostanza in quello che è stato fatto in coloro che hanno deciso di sfiduciarmi per far cadere la mia amministrazione. Evidentemente questa gente non è consapevole del ruolo che i cittadini avevano affidato loro”.

Aveva avuto il sentore che potesse accadere che fosse sfiduciato? A suo parere, vi erano stati dei segnali precedenti che sarebbe accaduto qualcosa nei suoi confronti?
Col senno di poi, oggi, le dico che i segnali sono stati tanti. Evidentemente erano segnali subdoli. Ed è stato tutto premeditato.
Il problema, a mio parere, è che temevano mi sarei proposto anche per il terzo mandato.
Le dico, per esempio, a proposito della premeditazione, che la signora Iafelice si è candidata dal primo momento con l’intento di arrivare a questo obiettivo.
La sua azione è stata premeditata da prima delle elezioni, perché lei era stata per i cinque anni della mia precedente amministrazione all’opposizione, per cinque anni aveva usato il metodo della denuncia rispetto a varie questioni, come per esempio il fatto che noi facevamo fare in tempo di pandemia i tamponi gratuiti e lei però aveva e ha il laboratorio di analisi e ha mandato più volte quindi la guardia di finanza al Comune senza però che quest’ultima potesse mai riscontrare anomalie nel nostro operato.
Nelle ultime elezioni poi, lei si è proposta come candidata nel nostro gruppo. Io non la volevo, ma poi alla fine ho dovuto accettare perché il resto dei miei collaboratori riteneva che la sua fosse una persona che avrebbe potuto migliorare la qualità della nostra lista per il paese di Carapelle.
Evidentemente però il fatto che lei abbia poi coordinato l’attività per mandarci a casa dimostra che quanto alcuni cittadini mi hanno riferito riguardo alla Iafelice fosse vero. Mi riferivano cioè che la ex assessore, nel periodo di campagna elettorale, in occasione delle elezioni dello scorso anno, girava per le case dei carapellesi che non volevano votare per me dicendo “non vi preoccupate, tanto al massimo tra un anno lo manderemo a casa”.

Per quello che riguarda Agnelli?
Così come fece quando gli tolsi l’Assessorato quattro anni fa, anche questa volta ha parlato di appalti quando invece Carapelle dalla nuova amministrazione in poi non ha fatto ancora nessun tipo di appalto. Quindi lui parla di qualcosa solo a titolo strumentale.
Il vero motivo per il quale Agnelli ha presentato le dimissioni, a mio parere, invece è il fatto che lui si è candidato alla provincia. E lui stesso lo ha detto a più persone. E, subito dopo le elezioni per la provincia, ha subito detto, secondo lui io non avevo votato per lui, e invece io assicuro che avevo votato per lui, e in più ha detto che non avrebbe dato il suo voti per l’approvazione del bilancio per il Comune di Carapelle.
Il giorno prima di farci cadere Agnelli aveva convocato il Consiglio comunale, per il giorno 29 aprile, nel quale uno dei punti all’ordine del giorno sarebbe stato proprio l’approvazione del bilancio consuntivo.
A mio avviso, sarebbe dunque stata quella del consiglio comunale la via più naturale, guardandoci negli occhi, per giustificare le ragioni per le quali voleva sfiduciarmi. Ma così non è stato. Non hanno avuto il coraggio di farlo.
Ho visto in questo un atteggiamento puerile”.

Coloro che hanno rassegnato le dimissioni hanno parlato di lei come di un “padre padrone”, sostenendo che anche in Giunta comunale spesso a prevalere era solo la sua volontà o, al massimo, quella del suo vicesindaco.
Qual è il suo punto di vista a tal proposito?

Sono tre i soggetti di maggioranza che hanno presentato la sfiducia nei miei confronti.
A tal proposito, le dico questo: Longo non fa testo perché mi stava sfiduciando già nella passata amministrazione, salvo poi dire che gli avevano fatto una macuba. Pensi un po’ lei di cosa parliamo.
Per quanto riguarda Agnelli, che faceva il presidente del Consiglio Comunale, posso dire che in Municipio non veniva mai, la sua vita era davanti al bar sotto al Municipio.
Per quanto riguarda la signora Iafelice, in un anno è riuscita a non essere presente a un quarto del numero di riunioni di Giunta tenute, che si sarebbero potute fare anche via whatsapp.
Si capirà bene, dunque, che nel momento in cui io non trovavo nessuno mentre però bisognava prendere decisioni importanti, ed eravamo in Municipio solo io, il vicesindaco, l’assessore Gioseffi, l’assessore Rizzi la consigliera Ricco e la consigliera Masucci, ovviamente eravamo costretti noi stessi a prendere delle decisioni.
Io non potevo andare a casa di chi non veniva in Comune per condividere decisioni. Tra l’altro, da quando la nuova amministrazione è partita, non abbiamo preso nessuna decisione importante.
Io sollecitavo tutti a venire in riunione, cosa che puntualmente non facevano, e quindi non capisco.
È evidente che si arrampicano sugli specchi per giustificare un atto, quello delle loro dimissioni, che in questo momento non riescono a giustificare in nessun modo presso i cittadini.
Io sto ricevendo centinaia di messaggi sia da parte di cittadini che li avevano votati e sia da parte di cittadini che avevano votato contro i quali tutti si dicono disgustati e sorpresi da questa loro sfiducia e le loro dimissioni che in questo momento storico non ha alcun fondamento né alcuna ragione d’essere.
Mettere il Comune nelle mani di un commissario in tale momento storico è un atto assolutamente scellerato”.

Cosa avrebbero dovuto o potuto fare, secondo lei?
“Avrebbero potuto parlarmi delle questioni che secondo loro non andavano ed io sarei stato anche disposto a rassegnare le dimissioni in caso di difficoltà a raggiungere un accordo. Ma almeno avremmo dovuto approvare il bilancio e dare così avvio a progetti per il nostro paese. Io avrei potuto anche rinunciare alla carica di sindaco, la mia vita è già piena. Ma qui a Carapelle vi sono manutenzioni che non si fanno da circa 17 anni e proprio negli ultimi tempi erano però arrivate le risorse necessarie per poterle gestire. Invece ora è rimasto tutto in sospeso.
Le dimissioni quindi sono state un atto assolutamente incosciente”

Per i consiglieri di minoranza dimissionari, è emerso anche che ritenevano vi fossero delle difficoltà riguardo a due questioni.
La T.A.R.I. e il bilancio consuntivo.
Pare fosse stato annunciato un aumento spropositato della tassa sui rifiuti, la T.A.R.I., e una cifra di circa 170 mila euro da corrispondere alla nuova ditta incaricata del servizio. Pare che il servizio raccolta rifiuti fosse scadente. Pare che non vi fosse alcun controllo rispetto ai dipendenti preposti al servizio. E pare che loro non avessero avuto riscontri riguardo agli esiti della raccolta differenziata.
Lei cosa risponde?

Io rispondo che loro non sanno leggere le carte, perché in Consiglio Comunale noi stavamo portando le tariffe della T.A.R.I. che, in realtà, si sovrappongo a quelle dello scorso anno. Non è cambiato nulla.
Nel momento in cui dagli uffici preposti sarà fatto il cosiddetto MTR (nuovo Metodo Tariffario, ndr.), obbligatorio per legge, e dovesse risultare un aumento, questo non sarà spropositato, bensì un aumento secondo l’indice ISTAT e in considerazione del fatto che, se la differenziata non raggiunge il limite quantitativo richiesto del 65%, (Carapelle si attesta intorno al 51%), è ovvio che non si può raggiungere l’ecotassa.
Tuttavia, il nuovo Metodo Tariffario non è stato ancora completato, anche perché è probabile che la Regione Puglia e l’AGER daranno dei contributi ai Comuni che non hanno ancora raggiunto la quota di differenziata del 65% al fine di calmierare la tassa sui rifiuti, notizia che mi è stata data dall’amico Massimo Colia sindaco di Stornarella.
Carapelle al momento paga una tassa sui rifiuti che è allineata con quella degli altri Comuni dei Cinque Reali Siti.
Può sembrare più alta a Carapelle perché, ha meno aziende. In altri comuni dove vi sono più aziende il carico di tale tributo si riversa su di esse in quota maggiore è il resto della TARI si spalma in quote minori sulle utenze domestiche.
Ma l’importo che si paga per il servizio e per la discarica è in linea con quello degli altri comuni dei Cinque Reali Siti.

 

Per quello che riguarda il servizio raccolta rifiuti definito scadente? 
Per quello che riguarda il servizio scadente, sono assolutamente d’accordo. Tant’è che lo abbiamo contestato più volte all’azienda incaricata non pagando alcune fatture e dal primo giugno non sarà più la stessa ad occuparsi del servizio. Sarà cambiata.
Per quello che riguarda il mancato controllo nei confronti dei dipendenti, in realtà è emerso che l’azienda, quando uno di loro si assentava, provvedeva a far far lo straordinario agli altri presenti per compensazione, quindi le ore di lavoro da coprire rispetto agli accordi erano comunque coperte.
Il problema semmai è che siccome chi è dimesso parla da circa 5 anni di tassa dei rifiuti, continua a parlare ancora oggi solo di questo”

Per quello che riguarda il mancato riscontro da parte vostra rispetto alla raccolta differenziata?
“Noi come amministrazione potevamo dare l’atto di indirizzo, ma poi il lavoro lo fanno gli uffici preposti. Altrimenti noi faremmo ingerenza nell’operato degli uffici, cosa non ammissibile.
Io ho più volte segnalato la certificazione agli uffici riguardo agli esiti della differenziata.

Se chi si è dimesso si fosse posto al mio fianco per fare squadra.
Per quello che riguarda il bilancio consuntivo, potrei dire che era stato approvato e votato favorevolmente anche da chi si è dimesso.
Si trattava di una ratifica di ciò che stato fatto.
Il problema è che vogliono nascondere la loro indolenza.

La signora Iafelice, per esempio, non ha lavorato su nessuna delle 4 deleghe che aveva voluto e che le sono state assegnate. Non ha portato alcun risultato”.

Le sue considerazioni su tutta la vicenda?
“A Carapelle, nei prossimi mesi si vedranno nuove strutture, come due nuove palestra, un asilo nido ristrutturato e si vedranno diversi altri nuovi lavori, se il commissario darà seguito alla programmazione. Cosa di cui però dubito. Perché solitamente i Commissari si occupano del cosiddetto l’Ordinaria Amministrazione e non delle attività straordinarie.
Ribadisco, far cadere l’amministrazione in questo momento storico è stata una scelta di grande irresponsabilità nei confronti del nostro paese”.

© StatoQuotidiano - Riproduzione riservata

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