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Centrali a Biomassa, Soldo: cosa ne pensano Russo e Landella?

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Luglio 2014
Foggia //

Ai nuovi sindaci di Sant’Agata di Puglia e di Foggia si chiede cosa ne pensino, visto che l’argomento non è stato toccato in campagna elettorale, considerato che la salute dei cittadini non è un’opzione secondaria della loro attività di governo, ma che sono i primi responsabili del ben-essere della popolazione che amministrano.

Stiamo parlando delle centrali a biomassa in via di realizzazione, come vorrebbe qualcuno, e che, siamo convinti, produrranno più danni che benefici alla totalità della popolazione.

Ad onor del vero, il primo segnale preoccupante e paradigmatico di una situazione che già fin d’ora non si riesce a tenere sotto controllo è l’assedio della “puzza ” provocato da impianti di compostaggio o altro che in primavera- estate fanno sentire più forte il loro “odore”. e tutto procede come sempre senza che le istituzioni riescano a risolvere il “mistero”; cosa succederà allora per i fumi delle centrali?.

Quello della “puzza” che assedia la città è diventato il mistero più grande, nessuno sa da dove proviene e chi ne è il responsabile ed intanto i cittadini ne subiscono gli effetti.

E poi, a nulla varranno gli sforzi dei comuni dei Monti Dauni che si stanno affannando ad inventarsi politiche turistiche e di qualità nel settore agro-alimentare, per cercare di ridare un futuro a questi territori già di per sé abbandonati ed isolati e della città di Foggia.

Questi Comuni si ritroveranno a far i conti, anche dopo la depurazione dei fumi prodotti dalle centrali a biomasse, da una cappa di CO2 (responsabile dei cambiamenti climatici) e da una quantità non trascurabile di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, in quantità proporzionale alla massa di biomasse trattate, con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta.

Numerosi studi epidemiologici confermano che l’inalazione di polveri sottili (PM 2.5) aumenta il rischio di numerose patologie (malattie cardio polmonari, tumori polmonari) e comporta una diminuzione dell’aspettativa di vita.

Studi più recenti suggeriscono come l’esposizione a particelle con diametri inferiori a 2.5 micron (polveri ultrafini e nanoparticelle) siano in grado di indurre fenomeni infiammatori che, a loro volta, possono favorire lo sviluppo di gravi malattie. E’ ampiamente documentato come la combustione di biomasse produca elevate quantità di particelle fini, ultrafini e nanoparticelle e di calore .

Foggia – Conseguenza non secondaria è quella dell’inquinamento dei suoli per ricaduta delle suddette particelle che provocherà conseguenze importanti nel sistema agricolo in relazione alla qualità delle produzioni di derrate alimentari che saranno parimenti intaccate cosi come le falde acquifere.

Altro elemento preoccupante è la sentenza della Corte Costituzionale dell’11 giugno 2014, n. 166, che ha dichiarato illegittima la Legge della Regione Puglia n. 31/2008 nella sezione che preclude la realizzazione in zona agricola di impianti alimentati da biomasse, salvo che queste ultime provenissero, per almeno il 40%, da “filiera corta”, cioè da un’area contenuta entro 70 chilometri dall’impianto. Questa sentenza sicuramente porterà enormi vantaggi alle società che dovrebbero investire a Foggia ed in provincia parecchi milioni di euro per la realizzazione di due impianti a biomasse e che sono stati già autorizzati ma che attendono per l’avvio dei lavori , forse aspettavano questa sentenza ?

L‘ Agritre, Gruppo Tozzi, (Tozzi Renewable Energy S.r.l. nel comune di S.Agata di Puglia ( località Viticone) ha avuto l’autorizzazione per un impianto da 80 Mw termici e 25,2 Mw elettrici a ciclo combinato da alimentare con circa 160.00-180.000 tonnellate annue di paglia e cippato di cui il 40% da filiera corta ; l’ Enterra S.p.A» di Orio al Serio (BG), acquisita da «Belenergia» , ha avuto l’autorizzazione, che è stata già prorogata, per la realizzazione di una centrale a biomasse a Rignano Garganico Scalo, nel comune di Foggia, un impianto a biomasse vegetali “a filiera corta” da 13 Mw elettrici e circa 50 Mw termici da alimentare con 100-120.000 tonnellate di biomasse costituite da cippato di legna che dovrebbe provenire dalla pulizia dei boschi e da potature di oliveti e vigneti, dalle vinacce e dalla sansa vergine ed esausta, di cui almeno per il 40%, entro un raggio di 70 chilometri dall’impianto.

Questa sentenza permetterà sicuramente di superare gli ostacoli derivanti dalla necessità di dover produrre copia dei contratti di approvvigionamento delle biomasse validi per almeno 5 anni dalla data di autorizzazione; in quanto vi sono difficoltà notevoli nel trovare un accordo con gli agricoltori e le associazioni di categoria oltre che non vi è a nostro parere una disponibilità di tale combustibile sia esso paglia o altro.

Bisogna ricordare che si tratta di combustibili, il cui utilizzo in impianti di così grossa taglia non ha alcun precedente adducibile a conforto della comprovata qualità del progetto e della sua sicurezza. E’ il caso di ricordare che l’inquinamento dell’aria prodotto da questi impianti di grossa taglia può portare ad esternalità economiche sanitarie anche dell’ordine di alcuni milioni di euro all’anno. In cambio, invece, i due comuni ( Foggia e Sant’Agata ) hanno già concordato misere compensazioni annuali.

Legambiente Circolo “Gaia” di Foggia convinta che questi sono progetti di cui non ha bisogno il territorio e che comporteranno solo danni all’economia e alla salute dei cittadini, continuerà ad essere attenta e verificherà che le prescrizioni previste nelle autorizzazioni, non vengano disattese.

Fra le prescrizioni( bontà loro) la società:
• dovrà provvedere ad eseguire tramite organismo abilitato una idonea indagine epidemiologica sui centri abitati di Sant’Agata di Puglia, Deliceto, Accadia, Ascoli Satriano, Castelluccio dei Sauri, Rocchetta S. Antonio e Candela;

• dovrà realizzare un sistema di campionamento trimestrale per il monitoraggio da parte di enti certificati degli inquinanti (NOx,SOx,TOC, HCL, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, furani,PM10, PM2,5,polveri totali ) nei centri abitati di Sant’Agata di Puglia, Deliceto, Accadia, Ascoli Satriano, Castelluccio dei Sauri, Rocchetta S. Antonio e Candela;

• dovrà realizzare, quale misura di compensazione e mitigazione, una superficie di 50 Ha di pascolo arborato con roverella e perastro, in un’area pianeggiante convertendo terreni non interessati da habitat naturali;

• Per mitigare la dispersione di inquinanti causati dal traffico di mezzi pesanti, impegnati nel trasporto delle biomasse e delle ceneri, dovranno essere realizzati delle fasce arboree e arbustive ai lati delle strade di accesso alla centrale( ma le ceneri e i gas di scarico non si fermano alle piante);

• Dovrà produrre copia dei contratti di approvvigionamento delle biomasse validi per almeno 5 anni dalla data di autorizzazione;
• Dovrà produrre copia dell’accordo di cessione del calore residuo residuo alle serre fra il proponente e la TRE spa, assistito da garanzia fideiussoria bancaria, insomma viene ceduta alla società più grande per il momento il calore in eccesso. Sembra il gioco delle tre carte.
• In caso di superamenti dei limiti si dovranno adottare tutte le misure necessarie per l’abbattimento di tali valori, come previsto dalle normative comunitarie;

Sarebbe utile ed auspicabile adottare il principio di precauzione, per non scoprire fra vent’anni i danni che tutte le istallazioni di centrali faranno alla salute dei cittadini e del territorio; nello stesso tempo si chiede che finalmente venga istituito il registro dei tumori della provincia di Foggia, nella convinzione che è a partire dai dati che si può capire cosa stia avvenendo nel nostro territorio. Insomma su questo si gioca il destino del nostro territorio.

Alla luce di quello che potrebbe accadere, Legambiente Circolo “Gaia” di Foggia, inoltre, rivolge un appello ai cittadini alla mobilitazione e alla partecipazione più attiva alla vita pubblica, perchè solo informandosi e informando gli altri sui danni di questi progetti e sulle alternative disponibili, si può divenire consapevoli dei propri diritti e promuovere ogni tipo di azione (referendum, protesta pacifica e azioni legali).

(Foggia, 08/07/2014; a cura del Presidente Prof. Tonino Soldo)

Redazione Stato@riproduzioneriservata

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