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Mantovano: non mi candiderò per le prossime elezioni

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Gennaio 2013
Politica //

A.Mantovano (archivio)
A.Mantovano con il capo della Polizia Manganelli (archivio visita a Manfredonia)
Bari – “QUALCHE settimana fa avevo maturato l’orientamento di non ricandidarmi alle prossime elezioni politiche, dopo una riflessione che durava da tempo. Il 6 dicembre, in dissenso col Pdl, ho confermato la fiducia alla Camera al governo Monti sul provvedimento c.d. dei ‘costi della politica’, in linea col voto già espresso su quel decreto legge in prima lettura e con l’impegno che il Pdl aveva assunto di sostenere l’esecutivo ‘tecnico’ nei 12 mesi precedenti.” Lo riferisce Alfredo Mantovano (Pdl) in una nota stampa ufficiale. Dopo la salita in politica del Presidente Monti – spiega il Politico, ex magistrato italiano, ed ex Ministro degli Interni nel quarto Governo Berlusconi – ho condiviso la sostanza dell’agenda per l’Italia, e ciò mi ha fatto meditare rispetto all’intento originario. Ho trascorso giornate di valutazione non facile, stretto fra la serietà del nuovo percorso e il fatto di avere alle spalle un periodo non breve prima in An e poi nel Pdl: un insieme di ragioni personali, fra cui rientra anche la linearità di comportamento e di storia politica, mi inducono però a confermare la non ricandidatura, pur essendo grato per la proposta rivoltami e pur apprezzandone il senso.”


Immediate sono state le reazioni da parte di uno degli esponenti della coalizione del Pdl.
“La decisioni di Alfredo Mantovano di rinunciare alla candidatura offertagli dalla coalizione Monti-Casini-Fini è l’ennesima prova dell’assoluta dirittura dell’uomo e della coerenza del suo percorso politico rispetto prima in An e poi nel PdL.” Dichiara il consigliere regionale PDL Saverio Congedo.

“Una scelta che forse potrebbe essere riconducibile alla indisponibilità ad avallare un’operazione politica dal ruolo incerto rispetto alla sinistra a trazione Bersani-Vendola che vorrebbe guidare il Paese. Ma queste sono comunque considerazioni politiche che preferisco approfondire in ragione degli sviluppi di una situazione complessiva in rapida evoluzione. Quel che oggi si deve dire è che la rinuncia di Alfredo Mantovano comporta la perdita per l’Italia nel suo complesso, e per la Puglia in particolare, di un parlamentare adamantino, prestigioso e di straordinaria qualificazione, che ha onorato come meglio non si poteva i mandati popolari ricevuti, gli importanti ruoli di governo ricoperti e l’impegno politico al servizio dei nostri, comuni Valori”.


PROFILO.
Nel 1996 è eletto alla Camera dei deputati per Alleanza Nazionale. È membro della Commissione Giustizia e della Commissione Antimafia. Nel 2001 si è candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Gallipoli, venendo battuto da Massimo D’Alema. È nominato Sottosegretario del Ministero degli Interni nel secondo e terzo governo Berlusconi. Nel 2005, in virtù del collegamento con la lista proporzionale di Alleanza Nazionale e dopo le dimissioni dell’ultimo degli eletti in tale lista, è eletto alla Camera dei deputati in quanto primo dei non eletti. Nel 2006 è eletto al Senato della Repubblica. È membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) e del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.

Nel 2008 è eletto alla Camera dei deputati. È nominato Sottosegretario del Ministero degli Interni nel quarto governo Berlusconi. Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni ed altri, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento dellaprostituzione minorile. Il 30 marzo 2011, assieme al sindaco Pdl di Manduria Tommasino, annuncia (e in seguito ritira) le dimissioni dalla carica di sottosegretario in quanto disapprova la gestione della situazione immigrati, e l’invio di parte di questi a Manduria.

Redazione Stato

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