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35 anni fa la morte di Peppino Impastato, a Manfredonia ricordo nel Luc

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Maggio 2013
Cultura // Manfredonia //

(Image: peppinoimpastatoproject.wordpress.com)
Roma – «Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio, negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare, aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato, si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore.»(Dalla canzone I cento passi dei Modena City Ramblers).

Ricade oggi, 9 maggio 2013, il 35^ anniversario della morte di Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino (nato e morto a Cinisi, 5 gennaio 1948 – 9 maggio 1978), giornalista, attivista e politico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia, che gli costarono la vita.

Come riportato nelle biografie ufficiali (fonte: WIKIPEDIA), Peppino Impastato nacque a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa (il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi ed il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso nel 1963 in un agguato nella sua Giulietta imbottita di tritolo). Ancora ragazzo rompe con il padre, che lo caccia di casa, ed avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Nel 1965 fonda il giornalino L’idea socialista e aderisce al PSIUP. Dal 1968 in poi, partecipa, con ruolo di dirigente, alle attività dei gruppi comunisti. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo, in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati.

Nel 1976 costituisce il gruppo Musica e cultura, che svolge attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti, ecc.); nel 1976 fonda Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti (spesso chiamato “Tano Seduto” da Peppino), che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell’aeroporto. Il programma più seguito era Onda pazza, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici.

Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale; col suo cadavere venne inscenato un attentato, atto a distruggerne anche l’immagine, in cui la stessa vittima apparisse come attentatore suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale. Stampa, forze dell’ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima di suicidio dopo la scoperta di una lettera scritta in realtà molti mesi prima. L’uccisione, avvenuta in piena notte, riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata poiché proprio in quelle ore veniva “restituito” il corpo senza vita del presidente della DC Aldo Moro in via M. Caetani a Roma.

La matrice mafiosa del delitto viene individuata grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia Impastato (1916 – 2004), che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa e grazie anche ai compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, fondato a Palermo nel 1977 da Umberto Santino e dalla moglie Anna Puglisi e dal 1980 intitolato proprio a Giuseppe Impastato. Sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene quindi riaperta l’inchiesta giudiziaria. Il 9 maggio del 1979, il Centro siciliano di documentazione organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il paese.


RICORDO, CINEMA, MUSICA.
Alla vita di Peppino è dedicato il film I cento passi di Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio nel ruolo di Impastato. Il film è una ricostruzione dell’attività di Peppino, e i “cento passi” che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti non sono solo una metafora usata dal regista, ma è effettivamente la distanza presente tra quella che era la casa di Peppino e la casa del boss (il bene è stato confiscato alla mafia e affidato a Giovanni Impastato). I Modena City Ramblers hanno inciso una canzone, omonima al film di Giordana, dedicata anch’essa a Peppino, presente nell’album ¡Viva la vida, muera la muerte!.Il cantautore siciliano Pippo Pollina ha inciso la canzone Centopassi, ispirandosi alla vita di Peppino Impastato e inserendola nel suo album Racconti Brevi.

Il 31 gennaio 2010 a Manfredonia alla presenza delle autorità civili locali, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del cantautore Roberto Vecchioni è stato inaugurato il “Laboratorio Urbano Culturale” (LUC), centro di aggregazione giovanile, intitolato a Peppino Impastato grazie ad una petizione nata su Facebook.

Il 15 maggio 2010 la chiave della casa di Gaetano Badalamenti, sita in corso Umberto, è stata consegnata al sindaco di Cinisi. Al termine del corteo per ricordare il 32º anniversario della morte di Peppino Impastato, il sindaco ha consegnato ufficialmente la chiave dell’immobile all’Associazione Culturale Peppino Impastato di Cinisi.


Il 7 dicembre 2012 la casa di Peppino Impastato viene riconosciuta bene culturale come “testimonianza della storia collettiva e per la sua valenza simbolica di esempio di civilta’ e di lotta alla mafia”. Ad Aprile 2012 il circolo SEL di Ceglie Messapica intitola la propria sede a Peppino Impastato.

Dal maggio 2002 si svolge a Cinisi il Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato; il Forum è diventato negli anni un luogo di incontro e di confronto legato alle tematiche dell’antimafia sociale, dell’antifascismo, dei movimenti di lotta territoriali ed internazionali. Il forum del 2002 ha visto l’incontro storico tra la mamma di Carlo Giuliani, Heidi e Felicia Impastato madre di Peppino, definita dall’A.N.P.I., partigiana antimafia. A dare vita al Forum Sociale furono la Famiglia Impastato, l’Associazione Peppino Impastato, il Centro di Documentazione Antimafia Giuseppe Impastato e l’Ass. RADIO AUT.


Boldrini: usava l’ironia contro la mafia “Sono tanti 35 anni. Una vita, ormai, dal giorno in cui Peppino Impastato venne ucciso. Consola però notare come, anno dopo anno, la sua figura sia diventata sempre più punto di riferimento per le nuove generazioni in cerca di riscatto”. Inizia cosi il messaggio di saluto e vicinanza inviato dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, a Giovanni Impastato, fratello dell’attivista ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978.

“Lo è soprattutto – sostiene Boldrini – per coloro che, vivendo in territori difficili, a lui si ispirano per isolare mentalità e comportamenti mafiosi. Perché è stata questa la forza rivoluzionaria di Peppino Impastato: mettere all’angolo Cosa Nostra con un’arma di certo inedita per l’epoca, l’ironia. Meglio sarebbe dire la derisione. Ridicolizzare i rituali di cosa nostra e i suoi uomini oggi è una strategia contro la mafia. Allora era un atto eroico. Peppino lo sapeva, sapeva di andare incontro a morte certa. Ma questo non lo ha fermato. Così come non si sono mai fermati, nella loro ricerca di verità e giustizia, i familiari e gli amici. La mamma, la signora Felicia – che è ancora nel cuore di tutta Italia – e il fratello Giovanni. Certo, i boss che ordinarono la morte di Peppino non avevano messo in conto che, 35 anni dopo, lui
sarebbe stato ancora un simbolo”.

Redazione Stato@riproduzioneriservata


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14 commenti su "35 anni fa la morte di Peppino Impastato, a Manfredonia ricordo nel Luc"

  1. Grande personaggio P.Impastato ed anche giusto ricordarlo dopo 35 anni dalla morte, ma soprattutto per ricordare l’esistenza del LUC a Manfredonia. Ecco, perchè non parliqmo anche della monopolizzazione che è avvenuta a quest’ultimo?? Visto che doveva trattarsi di un centro di espressione per chiunque lo volesse, e invece è diventata la casa di poche persone. Un saluto

  2. @Peppino incazzato: infatti è un centro di espressione di chiunque lo voglia! se è diventata la casa di poche persone (secondo la tua opinione, per me non ti sei neanche mai avvicinato per vedere all’interno cosa si fa) è perchè gli altri stanno zitti o sono incapaci di esprimere un qualsiasi messaggio culturale sociale o politico!

  3. @Corto Maltese : Io sono d’accordo con Peppino Incazzato, ci siamo avvicinati entrambi al L.U.C. e siamo stati gli spettatori di continue , noiose e immutate serate rock psedo alternativo… Non ci ho trovato nulla di culturale, piuttosto lo vedo come un pub che (vende) alcoolici ed organizza eventi che interessano a quella fascia sociale che non va in discoteca il sabato sera. Perchè non riprendono a fare reading letterari, iniziate a proporre spettacoli teatrali, cinema interessante e concerti di una certa caratura? Il problema è che con queste ultime iniziative probabilmente non riescono a vendere abbastanza cocktail… (diritto di critica,ndr)

  4. @Corto Maltese: non per fare polemica, giusto per risponderti che invece ci sono andato e come, innumerevoli serate di concerti, reading e rappresentazioni di qualsivoglia genere artistico. Ecco, era cosi all’inizio; ora mi sembra si diventato piu’ un bar che vende alcolici orientato piu’ al guadagno serale come tutti gli altri club notturni nella zona.

  5. Adesso che venderanno il mercato ittico ai forestieri,noi cittadini occuperemo il vecchio mercato ittico,dimostrando l’attaccamento ai beni di prima necessità del nostro territorio.Vendetelo pure il nuovo mercato ittico,i pescatori saranno felici di occupare il loro vecchio e caro mercato ittico dei loro avi vivi e morti.Il luc ha i mesi contati.Fidatevi i pescatori di Manfredonia non staranno a guardare e l’amministrzione odierna sarà ricordata anche per questo errore se sarà commesso.

  6. Nessuna amm. venderà l’economia di Manfredonia a nessun commerciante,locale o peggio ancora forestiero.Il mercato ittico rappresenta oltre che l’economia del paese,anche la cultura di esso e come accennavo prima a nessun sindaco piacerebbe essere ricordato per aver ceduto il mercato ittico nelle mani di chicchessia.Il mercato ittico appartiene ai pescatori di Manfredonia che ne fanno un uso a questa maniera da più di 100 anni.Saluto tutti i pescatori di Manfredonia.

  7. Ringrazio per i saluti,ma ci tenevo a dirti che non è l’amminis.che vuole cedere il mercato ma bensì qualche personaggio(ì)che la marineria non tiene più conto.Tambone ti prego fai sentire la tua voce noi contiamo anche su di te.

  8. Il Luc è un luogo PRIVATIZZATO ormai, è di chi lo dirige, poche persone. Togliete quel bar o riducete la vendita di alcolici ——– (MODERAZIONE, NDR)
    Give the LUC back to the fishermen

  9. Ci saranno stati sicuramente segli errori, del resto siamo umani, ma la Redazione di Stato loda l’iniziativa avvenuta ieri sera al Luc di Manfredonia con proiezione di un film nel ricordo del 35^ anniversario della morte di Peppino Impastato; fermiamo cortesemente le critiche strumentali, diversamente da quelle costruttive, grazie; Red.Stato

  10. @redazione: intanto queste critiche non hanno nulla di strumentale, anzi è la vostra risposta che tende a distruggere un dibattito importante che andrebbe analizzato. In secundis é inutile deviare l’attenzione sulla proiezione di ieri sera al luc. Del resto nel commento lo state dicendo anche voi “ci saranno stati sicurammente degli errori” (il condizionale potete ometterlo intanto); ma cosa cavolo vuol dire “del resto siamo umani?”. Ma come, uno s’impadronisce di un luogo pubblico ed è normale? Anzi dovreste andare ad indagare sulla questione voi giornalisti locali, se davvero siete imparziali almeno per fare un po’ piu’ di chiarezza. Allora vi propongo di fare un articolo proprio su questo dibattito, appunto sulla questione LUC. E ridiamo il luc ai fishermen almeno qualcuno puo’ lavorare, sarebbe piu’ sensato. Saluti

  11. F.Kafka noi non copriamo nessuno, la sua opinione è sacrosanta, non abbiamo distrutto nulla, tutti potranno continuare ad intervenire, come già avvenuto di recente, non abbiamo deviato il discorso su nulla solo rilevato un dato, cercheremo di tornare sull’argomento, non si censura nulla; a disposizione, grazie, buona serata, Red.STATO

  12. Che polemica è mai questa?
    Impastato è stato un eroe
    che è sto luc una fucina di eroi sipontini?
    Non credo proprio!!
    La zappa andate a zappare!!

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“Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?” William Shakespeare

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