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A Vieste è finito il “Medioevo”, 7 OCCC, arrestato boss Notarangelo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Aprile 2011
Capitanata //

Controlli carabinieri (ST)
Foggia – VIESTE, il Gargano, chiedeva risposte allo Stato e la squadra Stato queste risposte ha cominciato a darle oggi con l’arresto del boss Angelo Notarangelo.

Su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Bari, il Gip del capoluogo pugliese, ha accolto la richiesta di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere. Per un altro soggetto (vedi in basso) è stato disposto l’obbligo di dimora. Gli arresti sono stati eseguiti, tutti a Vieste, dai carabinieri della Compagnia di Vico e del Reparto operativo del Comando provinciale di Foggia. Sono accusate di detenzione e produzione di sostanze stupefacenti, ricettazione ed estorsione, reati aggravati dalle modalità mafiose derivante dall’art. 7 del D.L. 152/1991. Sequestrati partite di cocaina e marijuana per un valore di circa un milione di euro.

GLI INQUIRENTI: “FINITO IL PERIODO DI OSCURANTISMO A VIESTE CAUSATO DALLE VIOLENZE DEL CLAN NOTARANGELO” – L’operazione è stata definita “Medioevo” proprio per indicare che nella splendida cittadina garganica, meta di turismo internazionale, è davvero finito un periodo di oscurantismo dove il clan Notarangelo, per anni, ha taglieggiato con violenza inaudita gli imprenditori, in modo particolare, turistici. Una violenza a cui si sono ribellati nel dicembre del 2009 alcune vittime dell’estorsione che stanchi di subire continue vessazioni, minacce e atti intimidatori da parte degli affiliati al clan locale. E’ in questo momento che nasce l’inchiesta dell’Antimafia di Bari, condotta dai Carabinieri di Vico e Foggia, che si è avvalsa di numerose intercettazioni, che hanno portato oggi allo smantellamento di una delle più pericolose cellule mafiose insediatasi sul territorio del Gargano. Una pericolosità che si era evidenziata con un escalation di delinquenziale che dal 2008 aveva prodotto circa un centinaio di attentati dinamitardi e incendiari anche ferimenti ed omicidi, il più cruento quello dei fratelli Piscopo.

L’ultimo episodio estorsivo-intimidatorio si è verificato nel febbraio scorso quando è andato completamente incenerito dalla fiamme una delle strutture turistiche più prestigiose della zona, il ristorante-lido Scialì. In questo caso, gli inquirenti, non escludono che la scelta di colpire la struttura non sia dovuta solo a una semplice richiesta estorsiva, ma anche al fatto che il proprietario gestore aveva deciso di aderire all’associazione Antiracket.

La presenza sul territorio di imprenditori riuniti in un’associazione Antiracket ha contribuito a creare un clima di collaborazione con gli inquirenti che ha permesso allo Stato – che nell’immediatezza aveva convocato un Comitato di ordine e sicurezza presieduto dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano – di poter dare le risposte concrete e immediate. Una risposta che si è concretizzata anche con l’ingente sequestro di sostanze stupefacenti, la cui vendita unitamente con il racket delle estorsioni costituisce la maggiore fonte di guadagno del clan Notarangelo.

“Insomma, quella che si apre a Vieste è non solo una nuova stagione turistica ma anche una nuova stagione di legalità organizzata – dicono gli inquirenti – Gli imprenditori sono stati liberati dal giogo delle richieste estorsive, mentre le piazze della cittadina garganica è stata liberata di spacciatori e criminali pericolosi. La squadra Stato ha dimostrato di aver mantenuto l’impegno di essere presente su un territorio e al fianco di una cittadinanza che si era sentita più volte sola ed abbandonata a se stessa. Il cammino di legalità è solo all’inizio, non potrà raggiungere il traguardo se non con la collaborazione di tutti”.


ELENCO DEGLI ARRESTATI

Ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse ed eseguite per:
Domenico Colangelo, classe 1978
Giuseppe Germinelli, classe 1977
Angelo Notarangelo, classe 1977
Giambattista Notarangelo, classe 1972
Marco Raduano, classe 1983
(pluripregiudicato già detenuto per spaccio di stupefacenti, tentato omicidio e rapina)
Giampiero Vescera, classe 1989
Michele De Simio, classe 1991 (unico incensurato)

Obbligo di dimora per:
Libero Antonio Azzarone, classe 1990 (già agli arresti domiciliari).

Presunto coinvolgimento nell’inchiesta di 11 indagati.

Redazione Stato, riproduzione riservata

6 commenti su "A Vieste è finito il “Medioevo”, 7 OCCC, arrestato boss Notarangelo"

  1. Era ora finalmente, ci sentiamo liberati dalla feccia criminale che ha ottenebrato la meravilgiosa cittadina di Vieste per 20 anni!1un auspicio ..speriamo li tengano dentro per parecchio e soffrano altrettanto come le famiglie di Vieste rovinate dalle loro angherie. Complimenti alle forza dell’ordine non fermatevi siamo con voi!!

  2. Ci complimentiamo con la magistratura e le forze dell’ordine per la brillante conclusione dell’operazione “Medioevo”. Un grazie di cuore lo rivolgiamo a chi con perseveranza e serietà ci è sempre stato accanto ed in particolare all’On.le Alfredo Mantovano, al Procuratore Capo dott. Antonio Laudati; al Prefetto di Foggia Antonio Nunziante, al Colonello CC Antonio Diomeda, al Sostituto Procuratore dott. Gatti, al Capitano CC Pisciotta, al Capitano CC Sirsi, al Tenente CC Bochicchio, al Luogotenente CC Berardi, al Maresciallo CC Bottalico e a tutta la Tenenza dei carabinieri di Vieste. E con questi sentitissimi ringraziamenti non possiamo esimerci dall’invitare alla denuncia tutti gli imprenditori ed i commercianti garganici vesssati dalla criminalità organizzata. E’ tempo di smettere di restare a guardare. E’ tempo di rialzare la testa. E’ tempo di riprenderci la nostra terra.
    Associazione Antiracket Vieste.
    Presidente Onorario Federazione Associazioni Antiracket Italiane dott. Tano Grasso.
    Presidente Associazione Provinciale Antiracket Antimafia Molfetta dott. Renato De Scisciolo.

  3. complimenti alle forze dell’ordine ma i complimenti maggiori vanno agli impreditori che per il bene loro e il bene della comunità hanno scacciato via questo lenzuolo dell’umiltà come quando togli il lenzuolo su un morto!!!noi non siamo morti e siamo stufi di aver paura!!!!! Vogliamo vivere!! bravi!! bravi!!! era questa una bella risposta che lo stato poteva dare!!!per fermare questi barbari!! bravi continuate la popolazione è con voi!!!

  4. LO STATO PORTA LA DIVISA, IN UN SUD CHE CERCA AD OGNI COSTO DI DECOLLARE TRA LE MILLE DIFFICOLTà, NON PUò NON DEVE TOLLERARE ALCUN TIPO DI DELINGUENZA, UN FORTE PLAUSO ALLE FORZE DELL’ORDINE CHE OGNI GIORNO RISCHIANO LA PELLE PER GARANTIRE LA LEGALITà, CON POCHI UOMINI E POCHI MEZZI. IMMAGINO UN FUTURO OVE LA POLIZIA è E DEVE ESSERE PIù ATTREZZATA PER COMBATTERE UN CRIMINI CHE INCOMBE, E SEMPRE PIù E ORGANIZZATO. IL GRANDE TEATRINO DELLE AULE DEI TRIBUNALI NON RENDONO UN BUON SERVIZIO ALLA NOSTRA SOCIETà, ORMAI SI SA IL DIO DANARO TUTELA SOPRATTUTTO LA CRIMINALITà. I GOVERNI FUTURI DOVRANNO METTERE MANO ALLA GIUSTIZIA QUANTO PRIMA, PER EVITARE CHE IL TEATRINO CONTINUI, POCHE REGOLE MA CERTE, NON CIARLATANI E VENDITORI DI CHIACCHIERE PER DIFENDERE CHI ORMAI HA DECISO DI VOLER COMMETTERE REATI DI OGNI TIPO, LA NOSTRA SOCIETà E STANCA DI COLLEZIONARE FALLIMENTI SULLA SICUREZZA DEI CITTADINI.

  5. URGE UN PROVVEDIMENTO DI NATURA POLITICA ED ECONOMICA, LA DOVE STABILISCA CHE, TUTTO IL PERIODO DETENTIVO ESPIATO DAI DETENUTI NON DEVE E NON PUO RICADERE SULLE TASCHE DEI CONTRIBUENTI.
    DEVE AVVENIRE COME IN ALTRI PAESI TUTTA LA POPOLAZIONE DETENTIVA DEVE IN GRAN PARTE AUTO SOSTENERSI, AL FINE DI DARE MAGGIOR RISORSE A CHI COMBATTE E GESTISCE UNA SEMPRE PIU CRESCENTE DELINQUENZA…. OCCORRE FARE PRESTO, BASTA CON RITARDI E OSTACOLI, ANCHE CHI COMMETTE I REATI DEVE VEDERSI STRINGERE LA CINGHIA.

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