Manfredonia – PIANI stanziati, e appaltati, ma in attesa di essere operativi. Si tratta della messa in funzione degli impianti di raccolta acque nere e di sentina – presenti sul porto di Manfredonia- rivenienti dai pescherecci locali. Stato ne aveva parlato già nel luglio 2010 ( La denuncia: 5 luglio 2010). Del caso se ne stanno occupando testate regionali ma anche nazionali, con una troupe di Striscia venuta di recente a Manfredonia. A rilanciare il mancato avvio dell’impianto è l’ex consigliere comunale Antonio Lurdo.
La progettualità. Nel 2006, in piena Giunta Stallone (delibera G.P. 241-5/5/2006), la Provincia di Foggia indice un bando di gara per la realizzazione di tre impianti di raccolta acque nere e di sentina rivenienti dai pescherecci nel porto di Manfredonia. La spesa complessiva per la realizzazione dell’opera (Importo complessivo del progetto: 748.576,46 euro di cui €. 554.708,12 per lavori a base d’asta) è finanziata con fondi POR Puglia 2004-2006 SFOP (estensore appalti e contratti e dirigente settore: Salvatore D’Agostino e l’ingegnere Francesco Castello).
CON la gara 2/2007 viene stabilita l’aggiudicazione definitiva dei lavori, con regolare affissione del bando all’Albo Pretorio. A seguito di regolare pubblico incanto esperito il 12 marzo 2007 l’appalto dei lavori venne aggiudicato, in via provvisoria, all’impresa Spina Costruzioni s.a.s. di Ortanova-Foggia, per 431.246,20 euro oltre I.V.A. Al tempo, note del 16 /03/2007, l’esito della gara fu comunicato tanto al primo classificato del bando (Impresa Spina Costruzioni s.a.s) quanto al secondo classificato, Impresa Russo Bartolomeo s.r.l. In seguito le verifiche previste sulle due imprese.
Con determina n.886 del 21.03.2007 veniva effettuata l’aggiudicazione definitiva alla stessa Impresa Spina, con efficacia aggiudicazione del 23 maggio 2007. Con nota del 15 giugno 2007 la Provincia sollecita una documentazione all’impresa vincitrice dei lavori da consegnare entro il 21 giugno. Ma la Spina non riesce a presentare in tempo la documentazione necessaria per l’adepimento normativo “utile per l’aggiudicazione finale della gara”. Il 3 luglio 2007 viene comunicato all’Impresa l’avvio del procedimento di revoca dell’aggiudicazione della gara, “per la mancata costituzione della garanzia fideiussoria”. Da qui l’affidamento dei lavori al 2° classificato, Impresa Russo Bartolomeo s.r.l. con sede legale in Foggia per un importo contrattuale complessivo di €. 432.943,62;
PARTONO i lavori per la realizzazione degli impianti, e la Giunta Provinciale prende atto, dalla nota dello studio MicroLab s.r.l. di Manfredonia, incaricato della progettazione delle opere (con deliberazione G.P. n° 241 del 05/05/2006 l’approvazione del progetto Esecutivo) dell’avanzamento dei lavori (31 marzo 2008). Seconda nota della Microlab il 22 maggio 2008 per l’importo complessivo richiesto di €. 114.473,41. Il 28 marzo 2008 la fattura della Provincia, pari a 146.590,64 euro (pagamento del I° S.A.L.) a favore della ditta Russo Bartolomeo di Foggia (132 mila euro) e dello stesso Studio Microlab S.r.l. di Manfredonia (15 mila), incaricato della progettazione e direzione dei lavori per il recupero di acque nere di sentina nel porto di Manfredonia (progetto approvato già il 3 maggio 2004, con delibera di G.P. n° 262 e trasmissione del progetto da parte della Microlab il 13 aprile 2006). In seguito il pagamento del II^ Sal . Intanto la Microlab stabilisce una nota con 3^ avanzamento dei lavori (per spese pari a 272.943,69 euro)
IL 6 novembre 2008 la perizia di assestamento (messa in sicurezza delle attrezzature) per la realizzazione di impianti da parte della Microlab per l’importo complessivo intervento pari ad €. 654.960. Il 10 novembre 2008 la presa d’atto da parte della Provincia del IV° ed ultimo stato avanzamento dei lavori, sempre su visione della documentazione dello Studio Microlab srl di Manfredonia per l’importo complessivo richiesto di 65.853,50 euro. IL 27 novembre 2008 l’autorizzazione della Provincia del pagamento del III° S.A.L. dell’importo complessivo di €. 272.943,69 tra ditta Russo Bartolomeo di Foggia (€. 260.266,37) e Microlab S.r.l. di Manfredonia, €. 12.677. Nel tempo la Regione Puglia con varie determinazioni del Dirigente del Settore Caccia e Pesca (nn° 68 del 25/05/2006, 92 del 19/06/2008, 196 del 29/10/2008 e 228 del 18/11/2008), aveva già erogato, a favore della Provincia di Foggia, la somma complessiva di €. 655.603,09 a saldo, per la realizzazione degli Impianti.
L’impianto, come emerso da altre fonti, viene inaugurato nel dicembre 2008, “il primo, del tutto simile a quelli dei porti turistici, realizzato in un porto peschereccio”. Al tempo non si manco’ di sottolineare “l’utilità del servizio e la valenza ambientale dell’inziativa che finalmente avrebbe consentito ai pescatori ed ai diportisti di osservare le norme in materia di raccolta delle acque di sentina, considerate rifiuti pericolosi, ed abitualmente scaricate in mare”, come disse al tempo il consigliere comunale ed ex assessore provinciale alle risorse del territorio, Antonio Angelillis (attuale assessore comunale), sotto il cui mandato fu presentato il progetto, presente alle operazioni di collaudo. In pratica, gli utenti (i pescatori) avrebbero dovuti essere dotati di apposita tessera magnetica per aprire l’erogatore dell’acqua, con un apposito sistema impegnato nell’aggiornamento automatico del credito della tessera prepagata, con registrazione del uantitativo dei reflui conferiti. Il servizio, naturalmente, avrebbe previsto un costo, Da qui – in considerazione di una normale fiscalità negli scarichi – la possibile resistenza degli operatori del settore per l’attivazione dell’impianto. Questo mentre in un magazzino di una ditta locale sarebbero ancora stipate i macchinari utili per il funzionamento degli stessi impianti. Macchinari che continuano a giacere in attesa della conclusiva messa in funzione. “Il progetto avrebbe previsto la creazione di 43 postazioni per le colonnine, collegate a 3 centrali di aspirazione delle acque nere e di sentina: le prime convogliate al depuratore, le altre sottoposte ad un trattamento di diseolazione (per separare gli idrocarburi e gli oli minerali non in emulsione)”. “Con l’entrata in vigore della convenzione “marpol” del 1973 – spiegò uno dei progettisti, Andrea Trotta– furono considerati rifiuti le acque reflue e tutti i residui diversi da quelli del carico del natante e rifiuti pericolosi le acque di sentina che purtroppo abitualmente vengono scaricate in mare in maniera incontrollata”.
L’INCHIESTA: ALLO STATO ATTUALE IMPIANTI NON FUNZIONANTI. Ma come a luglio 2010, ancora oggi – metà ottobre 2011 – gli impianti di raccolta acque nere e di sentina rivenienti dai pescherecci nel porto di Manfredonia non ancora sono entrati a regime. Stato aveva contattato per questo motivo l’assessore all’Ambiente Stefano Pecorella e il commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Manfredonia, avvocato Gaetano Falcone. L’assessore Pecorella aveva sostenuto che: “per la realizzazione degli impianti il bando è stato completamente appaltato dalla giunta precedente a quella Pepe (Stallone ndR)”. Pertanto, l’attuale assessore provinciale all’ambiente “non è a conoscenza dell’aggiudicazione del bando di gara al secondo classificato (Russo B.) né tantomeno dei ritardi per la messa in funzione delle opere. Autorizzazioni alla Ap di Manfredonia ? – disse l’assessore Pecorella – spettano alla Regione”.
Sì, autorizzazioni istituzionali, dato che secondo l’avvocato Falcone, dell’Ap “per la messa in funzione degli impianti di sentina sui moli di Manfredonia (Levante e Ponente, ndR)” era stata necessaria “una variante nel piano di raccolta rifuti della stessa Ap sipontina (l’avvocato Falcone ha confermato l’esistenza di un piano di raccolta rifiuti dell’Ap, ma relativo al 2007, ndR)”.
FALCONE NEL LUGLIO 2010: “E’ NECESSARIA VARIANTE PIANO RACCOLTA RIFIUTI AP”. Dunque “in considerazione di questi impianti – disse Falcone – solo la variante al piano originario potrà consentire una messa in funzione delle opere”. Ora la variante al Piano dovrà essere approvata dalla “Regione Puglia, ma anche dalla stessa Provincia di Foggia (dunque dallo stesso assessorato all’ambiente, ndR), con l’ausilio dell’Autorità Marittima (la Capitaneria di Porto, ndR)”: Dopo l’approvazione della variante nel piano raccolta rifiuti, spiega l’avvocato Falcone, la messa in funzione degli impianti (attualmente presenti sul porto ma privi delle colonnine necessarie per il rilevamento delle acque di sentina e ritiro slop dei natanti, ndR) passerà attraverso un successivo appalto da affidare ad un’altra impresa “generica”.
Dunque, nonostante la Regione Puglia abbia messo a disposizione oltre 750 mila euro per la realizzazione degli impianti, dovrebbero essere ora necessari ulteriori fondi per il completamento degli stessi e la messa in funzione delle opere, nonché per la gestione relativa. “Il tutto probabilmente entro la fine del 2010”, disse l’avvocato Falcone. “Come ente pubblico – spiegò Falcone – l’Ap non ha la possibilità di gestione sugli impianti”. Diverso il discorso per la raccolta degli oli esausti sul Molo Levante e Ponente di Manfredonia (presenti tre centri di raccolta puntualmente disattesi dai pescatori, che continuano ad abbandonare ‘a casaccio’ i fusti e le lattine relative, ndR): in questo caso “l’Ap di Manfredonia ha la gestione degli impianti in quanto rientrano nel Piano raccolta rifiuti originario, nell’ottica di azioni di disinquinamento”. Mentre le attività di “anti-inquinamento spettano all’autorità marittima”, spiegò l’avvocato sipontino.
Per la raccolta degli oli esausti sarebbe stata stabilita una ordinanza e consorzio relativo, con una ditta locale che si occupa della raccolta quotidiana (su indicazioni della Ap che indica l’ente gestore degli impianti). Per evitare nuovi casi di abbandoni dei fusti sui moli di Manfredonia, l’avvocato Falcone aveva preannunciato l’installazione di un impianto di videosorveglianza sul porto, “anche in notturna”. Naturalmente un sistema di monitoraggio sul caso dinnanzi descritto andrà stabilito tanto per la regolare raccolta e abbandono degli oli esausti, quanto per il senso civico “dilapidato” di parte dei pescatori , quanto per l’appalto, la gestione, la messa in funzione degli impianti per il ritiro slop e le acque di sentina, fino all’approvazione della variante al piano di raccolta rifiuti dell’Ap di Manfredonia. Con il rischio che entro il 2011 la situazione potrebbe rimanere inalterata. Ma con fondi regionali assegnati.
Il video. Luglio 2010
g.defilippo@statoquotidiano.it
Se visitiamo tutti i porti italiani ci si accorge che ogni 30 metri, c’è una colonnina di acqua e una di elettricità.
A questo punto i pescatori di Manfredonia pensavano che fosse un sistema moderno, che con una scheda prepagata usufruivano di acqua e corrente e invece si sono accorti che è tutta una “bufala” ( paragonabile ai nastri trasportatori)e che non servirebbero a niente, in poche parole un giro di soldi.
tonino lurdo sei bravo,ma non puoi aderire al sel….vedrai anche li non ti lascerannofare cio che sai fare.