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Accusato di aver sparato contro garage dirigente Comune, “assolto Bartolomeo Rignanese”

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
18 Gennaio 2016
Manfredonia // Monte S. Angelo //

L'uomo assolto dalla Corte di Appello di Bari
L’uomo assolto dalla Corte di Appello di Bari
Bari/Mattinata. CON recente provvedimento, i giudici della Corte di Appello di Bari hanno “assolto”Bartolomeo Rignanese, classe 1974 di Monte Sant’Angelo, arrestato dai Carabinieri del Comando Compagnia di Manfredonia – a fine maggio 2014 – poiché ritenuto responsabile di aver sparato alcuni colpi di kalashnikov – in concorso con Ivan Rosa, deceduto in seguito ad un agguato nel marzo 2014 – contro la saracinesca del garage di un Dirigente del Comune di Monte Sant’Angelo. Si ricorda come i militari dell’Arma avevano dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del citato Rignanese – in sostituzione di quella degli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto per i fatti contestatigli, avvenuti nel marzo 2014 – a causa di una presunta evasione dai domiciliari avvenuta a San Giovanni Rotondo il 29 gennaio 2015 (l’uomo – difeso dagli avvocati Michele Arena e Giancarlo Chiariello è stato poi rimesso in libertà in seguito ad un provvedimento della Corte di Appello di Bari del 14 dicembre 2015, con ripristino della precedente detenzione ai domiciliari ).

I fatti. Per i fatti del 1° marzo 2014, all’uomo sono stati contestati i reati di “danneggiamento di bene sottoposto alla pubblica fede (autovettura presente nel garage), porto e detenzione illecita di arma da guerra (di tipo ”Kalashnikov”) e l’esplosione in un luogo pubblico di 30 cartucce” con il citato fucile automatico AK47 “Kalashnikov”. Il provvedimento restrittivo eseguito nel maggio 2014 dai Carabinieri rappresentò l’esito delle indagini svolte dal Nucleo Operativo dell’Arma di Manfredonia avviate a seguito dell’atto intimidatorio subito dall’Architetto Giampiero Bisceglia, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Monte Sant’Angelo (l’Ente comunale si è poi costituito parte civile nel procedimento penale,ndr) nella serata del 1° marzo dello stesso anno, “quando ignoti malfattori all’indirizzo della saracinesca di un garage di proprietà del professionista, crivellando di colpi i serramenti e l’auto custodita all’interno”.

Accusato in concorso con un 37enne di Monte Sant’Angelo poi deceduto in seguito ad un agguato. Come riportato dagli inquirenti attraverso una nota stampa, “secondo quanto emerso dalle investigazioni l’azione si sarebbe volta in serata, in un orario in cui la presenza di persone per strada è ancora alta, segno della sfrontatezza ed efferata volontà di delinquere dei responsabili, utilizzando inoltre un potente fucile mitragliatore, tristemente noto alle cronache come micidiale arma utilizzata dalla criminalità per il compimento di azioni delittuose di ogni genere. I Carabinieri, unendo le informazioni carpite da attività tecnica e preziose testimonianze, sono riusciti a formare un coerente quadro indiziario in grado di ricostruire la vicenda e identificare gli autori“. “Oltre a Bartolomeo Rignanese“, al tempo fu individuato “un altro soggetto quale correo nell’azione delittuosa, identificato nel defunto Ivan Rosa, trentasettenne di Monte Sant’Angelo, ucciso in un agguato il 19 marzo mentre si recava presso la sua masseria in località Bosco Quarto“.

Al tempo, gli inquirenti ritennero che l’azione delittuosa commessa il 1° marzo 2014 poteva essere ricondotta “al tentativo di intimidire il funzionario del Comune di Monte Sant’Angelo al fine di ottenere benefici personali di natura economica, quali posti di lavoro o partecipazione ad appalti“.

 (aula Consiglio comunale Monte Sant'Angelo - AG IMMAGINE D'ARCHIVIO)
(aula Consiglio comunale Monte Sant’Angelo – AG IMMAGINE D’ARCHIVIO)
Atto intimidatorio tra gli episodi citati nella relazione finale della Commissione d’Accesso agli atti base per il successivo scoglimento del consiglio comunale di Monte Sant’Angelo. Da evidenziare infatti, come l’atto intimidatorio subito dal dirigente del Comune – del quale era stato accusato Bartolomeo Rignanese, ora assolto “con formula piena per non aver commesso il fatto”- è fra gli episodi citati nella relazione finale della Commissione d’Accesso agli atti base per il successivo scoglimento del consiglio comunale di Monte Sant’Angelo, come stabilito con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero degli Interni e deliberazione del Consiglio dei Ministri (nella seduta del 17 luglio 2015): “(..) la volontà dell’amministrazione (..) – è riportato nella relazione – è stata piegata ai voleri di soggetti controindicati che — esercitando il metodo mafioso — hanno impresso ai fatti di seguito indicati quell’unidirezionalità rivelatrice dei collegamenti con la criminalità organizzata e del condizionamento dell’ente. Occorre ribadire che l’accesso ispettivo è nato dall’esigenza di disporre accertamenti in conseguenza di episodi di danneggiamento ed intimidazione che hanno coinvolto, in soli 10 mesi, amministratori, parenti di amministratori, ex amministratori legati da vincoli parentali con consiglieri in carica, responsabili di settori dell’ente. Tra i diversi episodi denunciati, appare particolarmente grave l’attentato perpetrato ai danni di beni appartenenti al vertice di uno dei settori nevralgici dell’amministrazione, tale da costituire un elemento di concretezza circa la sussistenza dei presupposti per io scioglimento del consiglio comunale ed in grado di esprimere, con adeguato grado di certezza, una situazione di condizionamento e di ingerenza della criminalità organizzata nella gestione dell’ente, situazione che l’art. 143 citato intende prevenire”.

Nel caso di specie viene analizzata la procedura di appalto per l’affidamento della gestione dei servizi cimiteriali, il cui iter procedimentale, che originariamente faceva capo al predetto responsabile di settore destinatario delle intimidazioni, è tuttora in corso. Secondo la ricostruzione della vicenda effettuata dalla commissione d’accesso, sono state presentate due sole offerte, quella dell’attuale gestore – operante in regime di proroga – e quella di un raggruppamento di imprese, asseritamente costituito per partecipare alla gara, il cui amministratore unico è ritenuto dalle forze dell’ordine vicino alla consorteria mafiosa locale e di cui fanno parte anche soggetti riconducibili, per vincoli familiari, a persone vicine al clan egemone. In data 30 giugno 2015, l’amministratore unico in questione è stato tratto in arresto per il reato di tentata estorsione poiché, quale presidente di due cooperative di servizi interessate all’assegnazione dell’appalto relativo ai servizi cimiteriali, aveva inviato messaggi minatori all’indirizzo dell’allora responsabile del procedimento, per condizionarlo nell’affidamento. Il dipendente comunale – come riportato nella relazione – aveva già ricevuto indebite pressioni finalizzate ad orientare la volontà ell’amministrazione, anche da parte di personale in servizio al cimitero, tra cui figurano persone notoriamente legate alla criminalità organizzata_ E’ proprio durante lo svolgimento della procedura di gara che il predetto dipendente ha subito il serio atto di intimidazione sopra menzionato, consistito nell’esplosione di colpi di kalashnikov in direzione dell’autovettura e della saracinesca del garage di proprietà. A seguito della vicenda, dopo l’identificazione dei colpevoli a cura delle forze dell’ordine, il citato responsabile del procedimento per l’affidamento dei servizi cimiteriali comunali ha chiesto al sindaco di essere esonerato dall’incarico“.

I legali. “Esprimiamo soddisfazione – dicono oggi a Stato Quotidiano gli avvocati Michele Arena e Gianfranco Chiariello – per il conseguimento della giustizia in favore del nostro assistito. Siamo stati sempre certi dell’assoluta falsità delle accuse mosse a suo carico da un testimone, con dichiarazioni di dubbia veridicità”.

g.defilippo@statoquotidiano.it

2 commenti su "Accusato di aver sparato contro garage dirigente Comune, “assolto Bartolomeo Rignanese”"

  1. Questo perché a Monte Sant’ Angelo benefici personali di natura economica, quali posti di lavoro o partecipazione ad appalti“ si danno ..Queste sono le normali conseguenze dell’ operato dell’amministrazione..

  2. Finalmente i commissari hanno fatto benissimo ad aderire alla stazione unica appaltante, così gli appalti non si decidono più a Monte e per questo molti politici vecchi ora protestano.

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