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Con Oriana Fidanza ‘viaggio’ nel mondo della perdizione

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Novembre 2014
Cronaca //

Foggia – LA rete: acerrimo nemico o grande risorsa di condivisione da “curare” e salvaguardare affinchè la navigazione spropositata “smisurata” e “senza freni” sul web e sui Social Network non si trasformi in un momento di anarchia totale, ma possa diventare anche un momento di crescita. Queste alcune delle idee svisceratesi lo scorso 15 novembre 2014, nello Spazio-Live della libreria “Orsa Minore” a San severo, a pochi chilometri da Foggia, a partire dalle 19,00, durante la piacevole chiacchierata con Oriana Fidanza autrice del libro-inchiesta dal titolo “L’Antisesso” edito da “edizioni Il Castello”.

L’ autrice indaga, dati alla mano e con un linguaggio giornalistico attento puntale, scrupoloso, ma allo stesso tempo crudo e “tagliente”, sull’ irruento, impetuoso, impulsivo e spesso “devastante” mondo della pedopornografia online. E’ docente di Lingua e Letteratura Italiana, Latina e Greca.

Ha al suo attivo numerosi articoli in ambito culturale e pubblicazioni in ambito socio-pedagogico. Ha pubblicato, tra gli altri, per “edizioni il Rosone” racconti dal titolo “Porto la gonna”, e “Nubilato con rovesci” edito da “Levante editori”. Moderatore della serata Pasquale Bonnì, docente e ex Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Statale “V. Da Feltre – N. Zingarelli” di Foggia che ha fatto e fa tutt’ ora, della formazione continua, attenta, oculata, sistematica e puntigliosa dei docenti, il suo “cavallo di battaglia”.

Questi, nel suo lungo appassionato e a tratti coinvolgente intervento, ha sottolineato l’ importanza che l’ educazione sessuale deve avere nella scuola, non come un surplus, qualcosa di cui fare volentieri ammeno, ma come momento di formazione e informazione, “pane quotidiano”, non facendosi “cavalcare” dalle “facili scorciatoie” e dal “soffocante cuscino” dei Social-Network. Un “faro sempre acceso” e non la flebile luce di una candela che sta per spegnersi, ha continuato quest’ ultimo, scatenando l’ applauso incoraggiante del pubblico presente, per guardare e scrutare il Mondo, andando oltre il “luccichio cromato” dei palazzi “baciati dal sole”.

Parole chiave: Osservare, vigilare, controllare, prevenire. Stesse idee rimarcate dall’ autrice e dalla dott.ssa e Psicoterapeuta Ines Panessa. Queste, in momenti diversi della serata, hanno evidenziato l’importanza di puntare sulla qualità e non sulla quantità delle nozioni che l’allievo acquisisce a scuola, guardando la “diversità culturale” non come un qualcosa da cui tenersi lontano, ghettizzandola, ma come risorsa da “monitorare”, solo così si può aiutare “il diverso” a sentirsi meno solo.
La Psicoterapeuta ha osservato inoltre, incalzata dalle attente scrupolose e avvolte volutamente “pungenti” domande del pubblico presente, come il ruolo dello psicologo non deve essere visto come sostitutivo a quello dei genitori, ma di supporto, qualora fosse necessario, a migliorare i comportamenti dei propri figli, dando loro un vademecum da seguire.

Parole chiave del suo intervento: “spegnere” la vita virtuale e accendere la vita reale fatta di sogni, paure, speranze, progetti da vivere “face to face”. Divieti si ma dosati goccia dopo goccia, in modo attento e ponderato. Ne è scaturito un forte e a tratti “vivace” confronto in cui, a far da “barriera protettiva” a questo dilagante fenomeno, non deve contrapporsi un processo educativo standardizzato, ma differenziato e “calzante”, in base alle esigenze e alle problematiche del singolo allievo.

Filo conduttore della serata: La famiglia vista non come qualcosa di “castrante”, oppressiva da cui sfuggire, ma come punto di riferimento, “porta sempre aperta” al dialogo attivo e dinamico, “mettendo a nudo” senza filtri le proprie idee, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Perché, come ne è scaturito dai puntuali intervenuti di giovani e meno giovani presenti alla piacevole conversazione, il bene genera altro bene e il buio diventa noto quando si accende la luce della conoscenza.
Presente anche Giovanna Irmici, autrice del libro ” La bellezza del bruco” e madre della giovane autrice.

Un libro per tutti, giovani e meno giovani, da regalare e regalarsi, guardando la realtà sotto una diversa “lente di ingrandimento”.

(A cura di Marco Bonnì)

Redazione Stato

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