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Inceneritori più nucleare bipartizan uguale Veronesi

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
20 Ottobre 2010
Editoriali //

Il prof. Umberto Veronesi. (Fonte image: stampalibera.it)
Bari – LO scorso 15 ottobre il Prof. Umberto Veronesi, Senatore del PD e già Ministro della Salute, ha di fatto ufficializzato la sua nomina a Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. “La nomina di Veronesi è una importante garanzia per l’Italia” ha affermato Alfonso Fimiani, Presidente dei Circoli dell’Ambiente, “perché, oltre alla caratura dell’uomo e dello scienziato, dà certezza sul percorso intrapreso e sul futuro. Abbiamo bisogno di tornare al nucleare, energia sicura, pulita ed economica, ma necessità altrettanto impellente è quella di arginare ogni sorta di fanatismo ambientalista che, in caso di alternanza dei Governi, potrebbe, così come ha già fatto per il Ponte sullo Stretto, distruggere in pochi minuti quanto costruito in anni di duro lavoro”. I Circoli dell’Ambiente, a differenza della stragrande maggioranza dei circoli ecologisti, sono favorevoli al nucleare e agli inceneritori (o termo valorizzatori come sono stati ribattezzati) e si battono contro “le associazioni ed i partiti pseudo-ambientalisti della Sinistra estrema”.

“PIU’ DANNOSO IL BASILICO DELLE POLVERI SOTTILI” – Il prof Veronesi, oncologo di fama mondiale, che a suo tempo frequentava Bettino Craxi e i circoli del PSI, si dichiara favorevole agli Organismi geneticamente modificati e nel marzo 2005, in occasione di un convegno sulla comunicazione ambientale, Veronesi ha affermato che a provocare il cancro, più che gli OGM o le polveri sottili delle automobili, sarebbero le tossine contenute per esempio nella polenta, nelle patate, nella farina di mais o nel basilico. È favorevole alle centrali nucleari e sostiene che l’Italia dovrebbe realizzare 10 centrali in 10 anni, superando lo «spauracchio ingiustificato» della tecnologia atomica. In diverse circostanze, suscitando la reazione sdegnata di Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica Veronesi ha più volte affermato il ruolo salvifico dell’energia nucleare, sostenendo che tale fonte “non comporta rischi per la salute e l’ambiente.”

“GLI INCENERITORI SONO INNOQUI PER LA SALUTE” – Veronesi è inoltre favorevole agli inceneritori come soluzione alle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti e ha sostenuto la loro innocuità per la salute e ha dichiarato di essere contrario, per principio, alle intercettazioni telefoniche. Alcuni attivisti del Popolo Viola hanno fatto notare, pero, che tra i partner della Fondazione Veronesi figurerebbero aziende che si occupano di inceneritori e loro costruzione, centrali elettriche a carbone, ad oli e termonucleari. Le aziende chiamate in causa, oltre ad ENEL, sono Acea e Veolia Environnement che operano, oltre che nelle reti idriche, anche nell’incenerimento inquadrato in ambiti rispettivamente di produzione di energia e di trattamento dei rifiuti.

I VERDI VOGLIONO IL NUCLEARE IN PUGLIA – Strano ma vero. Dopo che il neo ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha spiegato che gli «sembrerebbe strano» se almeno una delle nuove 4 centrali nucleari non sorgessero in Lombardia, i Verdi, con il loro presidente Angelo Bonelli, hanno compilato una ipotetica mappa dei siti del nuovo nucleare italiano. Il «primo reattore» con ogni probabilità sarà a Montalto di Castro, nel Lazio, in provincia di Viterbo. Poi, in «pole position» per gli altri tre reattori sono Caorso (Piacenza) in Emilia-Romagna ma vicinissimo alla Lombardia, Chioggia (Venezia), e una zona da scegliere tra Oristano in Sardegna (dove sarebbero «assenti placche in movimento») e Nardò in Puglia. I Verdi spiegano inoltre che per «il deposito nazionale di scorie radioattive» la scelta dovrebbe cadere su Scanzano Jonico in Basilicata. Le altre aree adatte a ospitare una centrale nucleare sono, sempre secondo i Verdi, Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia), Palma (Sicilia).

E.T.A., L’INCENERITORE “NEGATO”… – “La Provincia di Foggia e la Giunta di centrodestra guidata dall’On. Antonio Pepe non hanno mai autorizzato l’insediamento sul territorio di nessun impianto di produzione energetica da biomasse, nessun inceneritore, nessuna discarica di rifiuti”
Lo ha dichiarato l’assessore alle Risorse Ambientali, Stefano Pecorella, ed il capogruppo del PdL in Consiglio provinciale, Paolo Mongiello, lo scorso 23 settembre, in relazione al comunicato stampa diffuso dal consigliere provinciale Antonio Potenza con riferimento all’attività amministrativa della Provincia di Foggia in campo ambientale. “Una cosa è il potere discrezionale altra è il dovere istruttorio istituzionale”, si spiega.

…DIVENTA BIPARTIZAN – In effetti La Provincia di Foggia non detiene alcun potere autorizzativo per far realizzare impianti o centrali poiché questa materia è di stretta competenza regionale ma andando a spulciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata a “E.T.A. Energie Tecnologie Ambiente S.p.A.” per la costruzione dell’inceneritore da realizzare a Manfredonia (FG) in contrada Paglia, pubblicata sul bollettino n 155 della Regione Puglia del scorso 7 ottobre, su legge che “visto il parere positivo, espresso a maggioranza durante la conferenza di servizi decisoria del giorno 15 aprile 2010 da Regione Puglia, Arpa Puglia, Comune di Manfredonia, Provincia di Foggia, Autorità di Bacino della Puglia e Consorzio di Bonifica della Capitanata, al rilascio AIA alle condizioni prescrizioni contenute nel presente provvedimento”, la Giunta della Regione Puglia approva il provvedimento.

“L’Amministrazione provinciale, e nello specifico l’assessorato alle Risorse Ambientali – dicono nella nota congiunta l’assessore Pecorella e il capogruppo Mongiello – non è protagonista di alcuna devastazione né di scempi ma al contrario di una costante attività di difesa del territorio e del patrimonio ambientale della Capitanata”.

Intanto i comitati spontanei antinucleari si organizzano in occasione dell’anniversario del referendum del 1987 che ha sancito la fine della corsa all’atomo italiano. Per il 6, 7 e 8 novembre sono previste manifestazioni in tutta Italia e la raccolta di 50mila firme necessarie ad avviare una proposta di legge di iniziativa popolare per togliere i soldi alla ricerca nucleare e spostarli alle energie rinnovabili. Nell’approvazione degli inceneritori in Puglia il consenso politico è stato, a volte, bipartizan. Solo il tempo stabilirà se lo sarà anche per il nucleare.

3 commenti su "Inceneritori più nucleare bipartizan uguale Veronesi"

  1. Veronesi è un grandissimo scienziato che ha sostituito il suo sapere con Dio.
    La sua superbia (la superbia è il peccato originale: fare a meno di Dio) ci porta alla manipolazione genetica, per gli OGM, e alla militarizzazione del terrritorio, per le centrali nucleari. Io non gli contesto i fini che vuole raggiungere, ma i mezzi. Forse non sa che San Paolo dice che tutto è possibile all’uomo, ma non tutto è lecito! Ora chi stabilisce ciò che è lecito? Lo vogliamo far fare a Veronesi?

  2. Venesi visitava i malati terminali a pagamento con il cronometro: 10 minuti 600 mila lire. Altri 10 minuti? altri 600… in un ‘ora erano 3 milioni e 600 delle vecchie lire…girava con macchina inglese, che una sola sgasata avrebbe sfamato un villaggio africano per un mese. L’hanno canidato a sinistra, naturalmente la sinistra al baffo.
    Non mi meraviglia che un uomo cosi avido stia barattando i suoi ultimi anni di vita con la vita da pascià: è coerente.

  3. 190 chilometri.
    Questa è la distanza che ci separa da Terzigno.
    Così almeno è riportato dal mio navigatore satellitare.
    Quasi si sente la puzza tanto è vicino.
    Sia chiaro non puzzano i terzignesi – spero si dica così – ma la loro monnezza.
    Monnezza che da giorni invade le strade della città.
    Monnezza che da giorni viene bruciata emanando un odore nauseabondo.
    Monnezza che sta inquinando l’aria e i polmoni della povera gente di Terzigno.
    Monnezza che non si sa dove metterla!
    Solita storia, solito dilemma… solite bugie.
    Una emergenza di cui non si vuol prendere atto e sempre prossima al collasso.
    Una emergenza che non si affronta mai in maniera risolutiva e metodica con una programmazione di gestione dei rifiuti razionale e coscienziosa.
    Amministratori e politici incapaci o con interessi personali da salvaguardare.
    Troppa ignoranza o forse troppi interessi.
    Una domanda mi pervade ogni qualvolta guardo le immagini di Terzigno: ma quanto veramente è distante da Cerignola?

    Antonio Lionetti
    Movimento Politico “LA CICOGNA”

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