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“L’Enichem ha fatto male alla salute dei manfredoniani”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Maggio 2016
Manfredonia //

Manfredonia. PRESENTATI ieri nella sala consiliare del Comune, i primi risultati dell’ “indagine conoscitiva sullo stato di salute della popolazione e dell’ambiente nella Città di Manfredonia” intrapresa lo scorso 6 febbraio 2015 per volontà del Comune in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ASL di Foggia. L’esposizione dei dati si è conclusa poi con un acceso dibattito fra cittadini e istituzioni sulla salubrità del nostro territorio. Uno studio sulla salute dei manfredoniani si è reso necessario soprattutto in seguito all’esplosione accidentale della colonna di lavaggio dell’impianto di sintesi dell’ammoniaca presso lo stabilimento Enichem della nostra città avvenuto il 26 settembre 1976 che ha riversato nel territorio circostante circa 100 metri cubi di soluzione acquosa contenente 10 tonnellate di composti d’arsenico e 3 tonnellate d’arsenico. Inoltre dal 1989 il Comune di Manfredonia è incluso in un’area definita dal legislatore “ad elevato rischio di crisi ambientale” e tra i siti di bonifica di interesse nazionale in quanto soggetto a contaminazione da benzene, toluene, caprolattame, piombo, zinco, alluminio e arsenico.

Il protocollo dello studio è stato discusso con il coordinamento in tutte le sue fasi e presentato in incontri pubblici con la popolazione e si compone di quattro fasi diverse: lo studio ecologico sulle cause di morte dei cittadini di Manfredonia dal 1970 al 2013, lo studio ambientale sul “destino” della nuvola di arsenico, cioè in che misura esso ha inquinato le aree della città fra il ‘70 e il ’94. Vi sono stati poi due studi “di corte”, sulla popolazione di Manfredonia divisa per classi d’età e sui lavoratori dell’Enichem, attraverso dei follow up con i dati di ricovero e decesso.

Al 31/3/2016 dei 1467 lavoratori dell’Enichem 291, pari al 20% del totale, risultano deceduti, la maggior parte dagli anni 90 in poi (nel 2001 erano 114). Tra questi 291, di 124 non è ancora nota la causa di morte e a questo proposito l’ASL sarà contattata a giugno. Infatti lo studio è ancora in corso e i dati non sono definitivi, non servono per concludere lo studio ma per fare il punto e continuare a seguire la salute dei cittadini. La dottoressa Mariangela Vigotti, coordinatrice della commissione scientifica, ha poi spiegato nel dettaglio i risultati dello studio ecologico e di corte sulla mortalità della popolazione residente fra il 1970 e il 2013, la mortalità è infatti il primo indicatore dello stato di salute di una popolazione. I residenti sono stati suddivisi per corti di nascita, sesso e causa di morte, come termini di confronto è stata scelta la mortalità della regione Puglia e della Provincia di Foggia.

In generale la mortalità presenta nel Comune di Manfredonia valori sempre inferiori a quelli della Regione e della Provincia. In particolare posto il valore della regione=100, nei primi anni Settanta il valore di Manfredonia è di 79 per gli uomini e 81 per le donne, ciò è in parte dovuto al fatto che in quegli anni per via dell’industrializzazione, decine di uomini e donne giovani e sani emigrarono nella nostra città. Con il passare degli anni questo vantaggio si è assottigliato sempre più e nel 2012-2013 è diventato 91 per gli uomini e 101 per le donne (posto sempre il valore regionale 100). Come frequenza si passa per gli uomini dai 39 decessi annuali in meno rispetto alla regione nei primi anni Settanta ai 23 nel 2012-13 e per le donne da 30 decessi in meno a 3 decessi in più rispetto alla media regionale. Questa tendenza ad una progressiva omologazione ai valori provinciali e regionali è presente in tutti i grandi gruppi di patologie letali. I decessi dovuti alle malattie cardiovascolari nel 2012-13 sono, posto il valore regionale 100, 82 per gli uomini e 102 per le donne, con un aumento in particolare negli uomini giovani e nelle donne anziane. Per la mortalità respiratoria i valori sono di 68 fra gli uomini e 103 tra le donne, per le malattie dell’apparato digerente 79 negli uomini e 117 nelle donne. Per l’insieme dei tumori maligni Manfredonia si allinea alla media regionale con 100 decessi per gli uomini e 102 per le donne (negli anni Settanta erano 93).

Un approfondimento a parte merita la mortalità per tumore ai polmoni, patologia associata all’esposizione all’arsenico, essa si mostra in crescita negli uomini e nelle donne passando da circa un decesso annuo in meno rispetto alla media regionale negli anni Settanta a due decessi in più nel 2012 (3 rispetto alla provincia di Foggia). Dall’analisi per classi d’età si evince una crescita della mortalità maschile per tumore al polmone nella fascia d’età fra i 15 e i 59 anni e dai primi anni 90 si sono superati i valori sia regionali che provinciali. In particolare le coorti di nascita che avevano meno di 50 anni al momento dell’incidente del 1976 contano 14 decessi in più per tumore al polmone rispetto alla media regionale, dagli anni 90 in poi. Non ci sono quindi dubbi sul fatto che l’Enichem ha fatto male alla salute dei manfredoniani, come ammesso anche dal sindaco Angelo Riccardi presente in aula consiliare. Un dibattito ampio e acceso ha seguito l’esposizione di questi dati. Un cittadino, presentatosi come signor Paparella ha ricordato la figlia morta a 37 anni per cancro al polmone e ha esortato la gente, anche se sfiduciata, a informarsi, ricordando come nel 2012 120 lavoratori hanno ottenuto il riconoscimento della presenza di sostanze cancerogene nello stabilimento Enichem.

Alcuni altri fra i presenti hanno quindi auspicato che l’Enichem serva di lezione per non commettere gli stessi errori. La professoressa Sipontina Santoro intervenuta, ha parlato di “memoria vitale” utile per l’oggi. Ha parlato del “cattivo odore di zolfo e ammoniaca persistente nella zona di Bacco a Mare, oltre a lei Matteo Di Sabato ha parlato di idrogeno solforato e altre sostanze scaricate in mare dalle fabbriche del contratto d’area. Il sindaco ha smentito ciò sostenendo che gli impianti di depurazione TAS e TAF presenti in quella zona, rilevano concentrazioni di sostanze nocive assolutamente nella norma.

(A cura di Annapina Rinaldi – Redazione Stato Quotidiano.it)

12 commenti su "“L’Enichem ha fatto male alla salute dei manfredoniani”"

  1. Quanto è emerso dalla relazione tecnica è che molte patologie stanno emergendo ORA. Dal 2000 alcuni tassi di malattia sono aumentati fino a superare la media regionale, mentre nei primi anni 70 Manfredonia aveva un “vantaggio” di salute notevole rispetto alla media regionale (ci si ammalava di meno di alcune patologie).
    E’ OGGI il problema oncologico dell’Anic/Enichem: i cittadini esposti in cronico alle sostanze emesse nell’ambiente dalla rottura ( i ricercatori hanno sottolineato che solo il 10% delle sostanze sono state immesse nel circolo dell’aria, l’altro 90% documentato no e NON rientra in questo studio capire dove sono finiti, come hanno influenzato la nostra salute e quali patologie stanno condizionando).

    E’ ora che occorre fare screening e pensare alla salute degli under 65.

  2. Di contro, bisogna dirlo, ha arricchito la città e il comprensorio in quelli anni, e soprattutto ha modernizzato ed emancipato la città.

  3. e sicuramente meno inquinata e ammalata. l’economia del pesce era molto più attiva di quella del petrolchimico. intere famiglie di pescatori facevano girare immense quantità di denaro in città. il turismo si sarebbe potuto sviluppare nel migliore dei modi ed adesso non saremmo una città disastrata ecologicamente ed economicamente.

  4. Ma il signor sindaco nn aveva promesso di riaprire il caso contro l’enichem nel caso fosse uscito un dato critico per la salute dei Manfredoniani? La legge ora lo permette.. o dobbiamo ancora credere che siano stati i crostacei ad ammazzare i manfredoniani malati di tumore ai polmoni?

  5. per certi aspetti do ragione a peppino, e poi faccio una considerazione, l enichem è chiusa da 20 anni e forse piu, di crescita turistica in questi anni nisba, siamo bravi a dare la colpa all enichem ancge quando no. c’è piu

  6. Caro Michele anche tu di piazza d’uomo come la topona Antonellona ,vorresti tanto gridare che la colpa è del sindaco,purtroppo non è così e cerchi di farfugliare. Ultimamente non ti perdi un commento , stai sereno e respira che la notte è lunga.

  7. Michele devi sapere che giorgio alias tontolone ha sempre ragione, tranquillo giorgio il tuo sindaco ha il merito di aver finanziato questa ricerca importante, le colpe, se ci sono, saranno discusse in altre sedi. Il bilancio, preventivo e consuntivo, sarà discusso domani pomeriggio in consiglio comunale. La sua discussione sarà interessante.

  8. I più anziani ricordano il turismo che stava per partire ( accordo quasi fatto da imprenditore locale per albergo da 500 posti, cabine in cemento di stabilimenti balneari che ancora si intravedono, ecc. ). Si farà a costo di farla in piazza duomo qualcuno esclamò, a quale prezzo? Dopo circa 40 anni abbiamo imparato qualcosa? Le tasse l’Enichem e Manfredonia Vetro le hanno pagate a Monte non a Manfredonia. Esempi di regime di colonia interna per l’intero nostro Meridione?

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