Edizione n° 5382

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Abbattimento abusi edili in area Parco,già nel 2005 i fondi e i criteri

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Settembre 2014
Gargano // Manfredonia //

Monte Sant’Angelo – “(..) fissare, ai fini della formazione di un programma per gli abbattimenti degli abusi in area Parco, i criteri ai quali gli uffici devono attenersi (..) a) abusi edilizi ricadenti in aree edificabili (..) b) abusi edilizi in aree ritenute sensibili del Parco nazionale del Gargano ed in particolare: Zona 1 della perimetrazione del PNG, aree ZpS, aree boscate, ecc. (..) c) abusi edilizi non conformi agli strumenti urbanistici (..)”. Abbattimento abusi edili in area Parco? Recente la convenzione tra Ente e Procura ma i criteri erano stati fissati già nel 2005. E’ quanto emerge da una delibera (n.28/30.11.2005) del Consiglio direttivo presieduto dall’allora presidente avv. Giandiego Gatta, con i componenti: Giuseppe Calabrese, Carlo Nobile, Franca Pinto Minerva (assente durante la seduta), Giovanni Schiavone, Primiano Schiavone, V.Eustachio Sellitri, Emanuele Tarantino, Luigina Totaro, Nicola Maria Trombetta, Antonio Ursitti.

Nel succitato atto, l’Ente Parco aveva individuato “l’obiettivo prioritario di recupero ambientale nelle aree interessate dagli abusi edilizi e di avviare le necessarie operazioni di demolizione e ripristino”. Su segnalazione degli “Enti qualificati”, l’Ente Parco aveva emesso “alcune decine di ordinanze di ripristino e demolizione, regolarmente notificate ai responsabili degli abusi edili (…)”.

DEMOLIZIONE MANUFATTI ABUSIVI: “ULTERIORE SOMMA” DI 500MILA EURO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE SULLA BASE RISULTATI DEMOLIZIONI 2002-2003. APPROVATO AL TEMPO UNO SCHEMA DI CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DELL’APPALTO. Come emerge dall’atto del 2005, il Ministero dell’Ambiente (on. A.Matteoli), “sulla base dei risultati delle demolizioni effettuate nell’anno 2002-2003” aveva assegnato all’Ente Parco Nazionale del Gargano una ulteriore somma di euro 500.000 per interventi finalizzati alla demolizione di manufatti abusivi (..)“. “A tal fine con D.G.Esecutiva” dell’Ente Parco n.62/17.12.2003, “regolarmente approvata dal Ministero”,” l’Ente aveva approvato lo schema di convenzione da sottoscrivere con la ditta ECPP, affidataria dell’appalto (che in seguito sarebbe stato revocato,ndr) per la demolizione delle opere abusive all’interno del Parco nazionale del Gargano” con contestuale impegno della somma di “euro 500.000”.

In seguito, come emerge dall’atto del 2005, la fissazione dei “criteri oggettivi” (vedi sopra) per l’individuazione, a cura di funzionari dell’Ente Parco, “degli abusi e quindi alla redazione di un programma di abbattimenti, evitando forme discrezionali”.

Così 10 anni fa circa.

LE PROTESTE AL TEMPO DELLE ASS. AMBIENTALISTE. Nel mezzo le proteste delle associazioni ambientaliste con un “ricorso” che fu presentato al tempo dal WWF Italia – alla Corte dei Conti – per il mancato utilizzo dei fondi (500.000 euro) erogati dal Ministero. “I ritardi nel contrasto dell’abusivismo nel Gargano (da Lesina a Torre Mileto e in altre aree, ndr) – come scrisse in una nota il WWF di Foggia – finiscono per incoraggiare altre aggressioni”. A chiedere chiarimenti per il mancato utilizzo dei fondi erano stati al tempo, oltre a Legambiente e Wwf, alcuni parlamentari di Rifondazione comunista.

Un passo in avanti. Settembre 2014. Sulla spinta dei tragici nubifragi nel Gargano, la convenzione tra lo stesse Ente Parco del Gargano e la Procura di Foggia, “finalizzata ad un Piano di intervento per abbattere le opere realizzate abusivamente nell’area protetta del promontorio”. “Nell’intesa è prevista l’istituzione di un ‘pool’ dedicato con a capo due sostituti procuratori e con la partecipazione di agenti di polizia giudiziaria con il compito di stilare la lista degli immobili abusivi da abbattere. Si prevede l’abbattimento di circa 40 villette in un anno”. Quaranta.

A fine 2013, al termine della riunione dei sindaci del Parco sul piano abbattimenti degli abusi edilizi, concordata con il Presidente dell’ente, l’Avv. Stefano Pecorella – alla presenza dei dirigenti degli uffici tecnici dei Comuni e dei responsabili della struttura tecnica dell’ente Parco – così si era espresso l’attuale presidente dell’Ente: “La situazione è complessa, delicata e va affrontata con responsabilità, serietà e trasparenza, valutando attentamente tutti i casi e gli interventi necessari. Occorre perciò stilare un progetto che tenga conto di tutte le fasi del complesso processo, dai criteri di priorità a quelli di compatibilità con strumenti in atto od in via di approvazione che prevedano eventuali sanatorie o recuperi dell’esistente”. Dunque il riferimento alle difficoltà economiche: “Al contempo non si possono omettere di valutare concause quali le ristrettezze economiche degli enti e gli ingenti investimenti necessari per tutte le operazioni che vanno dalla redazione di un piano sino alle demolizioni ed allo smaltimento delle macerie in siti idonei. Per questo, si è convenuto di effettuare una mappatura degli abusi esistenti, che rientrano parzialmente o completamente in Area Parco e per i quali esiste un procedimento concluso in via definitiva, amministrativo o comunque giudiziario, al termine del quale è previsto l’acquisizione dell’immobile al patrimonio dello Stato, se possibile, od in estrema ratio il suo abbattimento”. “Il Parco sarà al fianco dei comuni che, per competenza, hanno già iniziato l’opera di risanamento paesaggistico ed ambientale, mettendo anche a disposizione quelle poche risorse che il ministero ha trasferito per l’attuazione del Piano”. Relativamente alla quantità dei fondi e all’attuazione degli interventi la cronaca sembra aver raccontato altro.

Redazione Stato@riproduzioneriservata

1 commenti su "Abbattimento abusi edili in area Parco,già nel 2005 i fondi e i criteri"

Lascia un commento

In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.