La Daunia Medica è tenuta infatti a dare comunicazione scritta all’Ufficio provinciale del lavoro “sul risultato della consultazione e sui motivi del suo eventuale esito negativo”. Analoga comunicazione scritta può essere inviata dalle associazioni sindacali dei lavoratori.
LA RACCOMANDATA PER GLI ESUBERI PARTITA LO SCORSO 6 SETTEMBRE – Lo scorso 6 settembre era stata inoltrata infatti una raccomandata alle sigle sindacali della clinica privata con comunicazione della procedura di riduzione del personale, interessante 15 unità lavorative (1 responsabile medico – dirigente sanitario, 1 tecnico di radiologia DS2, 1 collaboratore dirigente amministrativo D4, 2 unità amministrative, 3 portieri centralinisti, 2 caposala DS2, 2 infermieri professionali D, 2 ausiliari socio sanitari, 1 operatore manutentore – autista C- esuberi stabiliti solo per mansioni e non per elenco nominativo). Nel frattempo era stata sottoscritta la Cigs in deroga – lo scorso 4 ottobre – per tutte le 42 unità occupate (5 sarebbero i lavoratori in vertenza, con procedimenti penali e lavorati in corso, di cui uno a fine ottobre a Bari). Una cassa integrazione che dovrebbe durare fino al 31 dicembre 2010 (per un periodo di 6 mesi, considerando l’attivazione dall’agosto 2010), con altri 6 mesi che partirebbero dal gennaio 2011. Altri 6 mesi che allo stato attuale delle cose sarebbero “improbabili” data la mancata conferma sulla proroga. Quello che rimane pertanto è una sensazione di attesa – e relativo procastinamento delle date – causa la mancata ufficialità – da parte dell’impresa – relativamente al piano di riconversione aziendale programmato dalla Daunia Medica per la partenza delle nuove attività di Lunga degenza e Geriatria, per un totale di 35 posti letto (su 44 massimi di ricevibilità) per altrettanti 35 unità lavorative.
I TETTI DI SPESA FISSATI DALL’ASL : 2 MILIONI PER LA CLINICA SAN MICHELE – Un piano di riconversione per il quale è stato già stabilito il tetto di spesa da parte dell’Asl di Foggia ( L’Asl fissa i tetti di spesa: in attesa della definizione dei rapporti con c.d.c. 2 milioni alla clinica San Michele ) attraverso una recente delibera con la quale erano stati stabiliti i tetti di spesa delle Case di cura private accreditate con l’Asl di Foggia. Si tratta delle cliniche “provvisoriamente e/o istituzionalmente accreditate” con l’Azienda sanitaria locale. Pari complessivamente a 20.103.943,00 euro le somme relative ai tetti di spesa per l’anno 2010, mentre “in attesa della definizione dei rapporti con la Casa di cura privata San Michele di Manfredonia” (dopo la revoca dell’autorizzazione sanitaria stabilite dalla Regione su verifiche dell’Asl, n.1415-14.06.2010) ed in attesa della partenza del piano di riconversione (vedasi in seguito) l’Asl/FG ha stabilito una somma pari a 2.050.000 di euro per la clinica sipontina , quale differenza tra il fondo unico nazionale (22,1 mln) e le somme assegnate, come detto pari a 20,1 mln. La delibera dell’Azienda sanitaria locale è dello scorso 12 ottobre 2010, con adozione a firma del direttore generale R.Castrignanò.
Anche per i tetti di spesa per l’anno 2010 si fa riferimento ai criteri del dgr dell’anno precedente (che a sua volta riprendeva quello del 2008, definito dalla legge regionale n.40/2007). I tetti di spesa fanno riferimento alle prestazioni di ricovero e di di day hospital erogate dalle Case di cura private. Naturalmente la delibera pone il veto di qualsiasi erogazione di prestazioni di ricovero ordinario e diurno con la relativa renumerazione con oneri a carico del SSR oltre i tetti massimi di spesa (l.r. n.12/2010). Vale a dire: tetti inderogabili e correlate alle attività svolte nelle singole strutture.
LE CIFRE STABILITE PER LE STRUTTURE PRIVATE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA – OLTRE 6 MLN DI TETTO PER VILLA IGEA DI FOGGIA – Per la L.De Luca di Castelnuovo della Daunia tetto di spesa pari a 2.174.412 euro (per circa 50 unità lavorative); per la Villa Igea del professor Brodetti (dell’imprenditore Potito Salatto) un tetto di spesa pari a 6.354.310 euro; per la Casa di cura riunite di Foggia un tetto di spesa pari a 10.613.066 euro; per la Casa di cura Daunia-Vieste un tetto di spesa pari a 962.255 euro. Gli indicatori relativi al calcolo dei tetti di spesa: numero dei posti letto provvisoriamente accreditati o istituzionalmente per specialità (per la clinica San Michele sarebbero 35 con Lunga degenza e Geriatria); valore lordo delle prestazioni erogate nel 2009 per specialità; dislocazione territoriale della Casa di cura; posti letto per specialità non presenti o poco presenti nei Po della Asl; l’erogazione di prestazioni fuori tetto; fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente sul trattamento delle prestazioni oltre tetto; l’erogazione di prestazioni stralciate durante i controlli o non validate.
NESSUN TETTO DI SPESA PER GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA – Da notare che nella suddivisione dei fondi relativi ai tetti di spesa per le cliniche private nessuna somma è stata ricompresa per le attività di gastroenterologia, nessuna per pneumologia (dunque escluso un’attivazione delle citate branchie per la clinica privata di Manfredonia). Il tetto di spesa maggiore per ortopedia (5,4) chirurgia generale (4,4) e medicina generale (3,8). Da evidenziare come non sono stati indicati tetti di spesa per Lunga degenza e geriatria. Nell’elenco dell’Asl i 2 milioni per la clinica San Michele sono stati ricompresi a margine della lista.
RITORNANDO ALLA PROCEDURA DI RIDUZIONE DEL PERSONALE: NOTIFICA PREVISTA A FINE NOVEMBRE – Come comunicano dalla società – e come stabilito dall’articolo 4 della legge 223/1991 ( La legge ) – la Direzione dell’Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione convoca le parti – alla scadenza dei 45 giorni dalla comunicazione della riduzione del personale – al fine di un ulteriore esame delle materie di cui al comma 5, anche formulando proposte per la realizzazione di un accordo. Tale esame deve comunque esaurirsi entro trenta giorni dal ricevimento da parte dell’Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione della comunicazione dell’impresa prevista al comma 6. Dunque ecco motivato il rimando a fine novembre, considerando 30 giorni dalla scadenza dei 45 giorni (21 ottobre o 22 in base alle comunicazioni della società) .
(…) 9. Raggiunto l’accordo sindacale ovvero esaurita la procedura di cui ai commi 6, 7 e 8, l’impresa ha facoltà di collocare in mobilità gli impiegati, gli operai e i quadri eccedenti, comunicando per iscritto a ciascuno di essi il recesso, nel rispetto dei termini di preavviso. Contestualmente, l’elenco dei lavoratori collocati in mobilità, con l’indicazione per ciascun soggetto del nominativo, del luogo di residenza, della qualifica, del livello di inquadramento, dell’età, del carico di famiglia, nonché con puntuale indicazione delle modalità con le quali sono stati applicati i criteri di scelta di cui all’articolo 5, comma 1, deve essere comunicato per iscritto all’Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione competente, alla Commissione regionale per l’impiego e alle associazioni di categoria di cui al comma 2. 10. Nel caso in cui l’impresa rinunci a collocare in mobilità i lavoratori o ne collochi un numero inferiore a quello risultante dalla comunicazione di cui al comma 2, la stessa procede al recupero delle somme pagate in eccedenza rispetto a quella dovuta ai sensi dell’articolo 5, comma 4, mediante conguaglio con i contributi dovuti all’INPS, da effettuarsi con il primo versamento utile successivo alla data di determinazione del numero dei lavoratori posti in mobilità. 11. Gli accordi sindacali stipulati nel corso delle procedure di cui al presente articolo, che prevedano il riassorbimento totale o parziale dei lavoratori ritenuti eccedenti, possono stabilire, anche in deroga al secondo comma dell’articolo 2103 del codice civile, la loro assegnazione a mansioni diverse da quelle svolte. 12. Le comunicazioni di cui al comma 9 sono prive di efficacia ove siano state effettuate senza l’osservanza della forma scritta e delle procedure previste dal presente articolo. 13. I lavoratori ammessi al trattamento di cassa integrazione, al termine del periodo di godimento del trattamento di integrazione salariale, rientrano in azienda.
Pertanto la notifica degli esuberi da parte della società dovrebbe avvenire entro 30 giorni dal mancato accordo fra le parti. Dunque entro fine novembre. Previsti in settimana o nella prossima incontri fra le parti (sindacati e società).
LE DIFFICOLTA’ DELL’AZIENDA PER IL RIASSORBIMENTO DEL PERSONALE – Dividendo il tetto di spesa stabilito (2 milioni di euro) per i 12 mesi di attività della Casa di cura di Manfredonia (Lunga degenza e geriatria su richiesta della società per un totale di 35 posti letto) e moltiplicando la somma per l’acconto pari all’85% si ha un totale di 145mila euro mensili pari alle erogazioni che la società dovrebbe destinare ai lavoratori che resteranno in pianta organica (dai precedenti 43: 28 più 2 fisioterapisti, 1 geriatra, uno specialista di medicina interna).
Ipotizzando una spesa di 30mila euro lordi annui per ogni singolo lavoratore sarebbe pari a 1.155.000 euro il costo anno per il personale da supportare per la società di via Cozzolete (attuale co-gestione dottor Domenico Ciliberti e dell’imprenditore Potito Salatto, “potere con deleghe” – come stabilito il 17 giugno 2010, dopo il nuovo assetto societario successivo la delibera di revoca sanitaria). Una somma pari a 1.155.000 di euro ai quali si andrebbero poi ad aggiungere le spese per il fitto del locale dove attualmente insiste la struttura (via Cozzolete) per una somma che sarebbe superiore ai 240mila euro (il locale sarebbe di proprietà della stessa famiglia Ciliberti). Si arriva ad oltre 1.350.000 di euro, somma alla quale andrebbero aggiunte anche le spese relative all’appalto per la cucina (che dovrebbe essere esternalizzata). Inoltre ci sarebbero le spese per il leasing dei macchinari e – da prassi – i fornitori, i medicinali, le consulenze. La società attenderebbe circa 1,5 milioni di euro dall’Asl, con la stessa srl che aveva già smentito una sanzione a carico di circa 7 milioni di euro a causa di fondi erogati precedentemente dall’Asl per il biennio di accreditamento 2008-2009 ma che in seguito sarebbero stati revocati dopo gli inadempimenti emersi nella delibera 1415.14.06.2010. Ma la notizia – data da fonti vicine alla clinica – non è stata ancora ufficializzata attraverso note od altro.
PRIMA DELLA REVOCA TETTO DI SPESA FISSATO A 3,3 MLN – Si ricorda che nel 2009 il tetto di spesa per le attività di oncologia-gastroenterologia e pneumologia della Daunia Medica era stato fissato dall’Asl per una quota di 3,3 milioni di euro. La differenza giustificherebbe il taglio del personale, secondo un ipotetico calcolo fatto dalla società: eccessivo il taglio di 1,3 milioni di euro rispetto ai tetti di spesa pre-revoca sanitaria. La possibilità di nuove assunzioni sarebbe correlata al pieno regime della nuova gestione. Le attività di lunga degenza e geriatria partirebbero nella clinica di Manfredonia dal prossimo dicembre o gennaio 2011. Ma il deposito della domanda per la partenza delle nuove attività non è stato ancora ufficializzato. Oltre due settimane fa una Commissione di professionisti dell’Asl/Fg sarebbe stata nella clinica di via Cozzolete per delle verifiche su cartelle presenti nella struttura. Una commissione dell’Asl, anche se manca in questo senso una conferma ufficiale, che si sarebbe attivata a seguito di una relazione redatta da militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Manfredonia. La relazione della citata commissione sarebbe fondamentale per il conseguimento dell’autorizzazione regionale per la riconversione. Un’autorizzazione vincolata naturalmente alle verifiche sull’agibilità dello stesso immobile, anche in seguito all’attivazione dei nuovi servizi.
PROSSIMI INCONTRI – Intanto, domani, 22 ottobre, nella sala riunioni IV piani della Regione, si svolgerà un incontro tra segreterie regionali di Cgil-Cisl-Uil, Fp Cgil, Cisl, oltre Aos, Ares ed altri per “verificare lo stato delle vertenze relative alle strutture private accreditate dalla Regione Puglia con particolare riferimento agli aspetti occupazionali della Casa di cura Anthea e della società Accadueo”. La società avrebbe inserito altri servizi nel piano di riconversione, la parola spetterebbe ora all’assessore Fiore che potrebbe accettare la proposta ma sempre valutando la fattibilità del piano per le necessità del territorio.
g.defilippo@statoquotidiano.it
si continua a dare numeri sulla clinica San Michele (ma bisogna ricordarsi che dietro a questi numeri ci sono centinaia di persone).Qualcuno della societa’ puo’ spiegarmi come mai il de Luca di Castelnuovo della daunia riesce a mantenere 50 dipendenti con 2.100.000euro (1.500.000 per l’anno 2009) saranno dei maghi se si pensa che la San Michele con 3.300.000 euro e con meno di 50 dipendenti parlava di difficolta’ di bilancio?Oppure ci sara’ dell’altro (sappiamo come si puo’ agire sui bilanci.)Pero’ penso che i lavoratori siano esausti a sentire e leggere ogni volta questo valzer di numeri.
salve, complimenti a Nicola per la giusta osservazione,c’è l’ avranno pure un commercialista che può spiegare queste cose o in quella clinica si pensa solo a licenziare persone per quadagnre di più? grazie a de Filippo per la tempestività nel dare le notizie.
Grazie a Lei, auguri di cuore, GdF
Salvatore come saprai un commercialista ce l’hanno eccome e con molti interessi in quella clinica basta pensare alle ditte che gestiscono sia la cucina che le pulizie che sono clienti dello stesso commercialista sara’ un caso?Inoltre ti informo che lo stesso consiglio dei revisori dei conti e’ formato dalla figlia dello stesso e da un suo fidatissimo amico e figlia.Aspetto che lo stesso mi smentisca ma penso che non lo fara’ visto che e’ la pura e semplice verità.
ha ridotto gli operai alla fame ,mentre altre persone hanno trovato la gallinella dalle uova d’oro ma non bisogna disperare arriverà il tempo della giustizia ti saluto
Sig de Filippo nelle ipotetiche spese ha dimenticato di mettere le spese del commercialista che molto probabilmente ammontano a svariate decine di migliaia di euro
lasciateli fare ora in poi bisogna solo agire.saranno loro a spiegare perche c”e l”esubero , chi la causato.parlano sempre di esuberi parlassero un po dei requisi strutturali.
(Lettera in redazione)
Ci sono molti punti oscuri che devono venire(E VERRANNO)a galla sulla casa di cura. La questione dell’affitto,gli stipendi mensilmente a determinate persone che in clinica mai si sono visti, (la situazione – rettifica) del pneumologo, dipendenti senza titoli,libro della sicurezza redatto in tempi da STUDIARE,licenziamenti continui che finivano in transazioni per tornare a lavorare,dipendenti che hanno fatto per piu’ di una volta i contratti di formazione(e la REGIONE PAGAVA).Pazienti a pagamento (probabilmente – rettifica ) senza autorizzazione,ecc
Ci sarebbe ancora tanto da dire,ma lo diremo al tempo e nelle sedi opportune.
(Lettera in redazione)
Aspettiamo da mesi la FAMOSA interpellanza che il consigliere GATTA doveva fare in consiglio regionale riguardo alla situazione futura dei dipendenti della casa di cura.
Non vorrei che fosse presentata quando i danni saranno ormai irreparabili.
Vedo che il consigliere GATTA si interessa molto della problematica turismo,ma a Manfredonia se la situazione non cambiera’ l’unico turismo che si sviluppera’ sara’ quello dei TANTISSIMI devoti che si recheranno alla BASILICA DEL LAVORO(Direzione provinciale del lavoro)per pregare ai piedi della Santissima CIGS IN DEROGA,la devota di tutti i lavoratori.
mi meraviglio sempre più per qullo che si dice, si pensa,mi sembra una favola infinita. Tutti sanno, tutti pensano, tutti prevedono ma non tutti si presentano alla Guardia di Finanza per denunciare…..Questo sistema è difficile da cambiare, molto difficile. Però qualche tentativo si può fare. Aspettare il politico di turno o il politicuccio locale è solo utopia….Si sa chi sono e seguono il vento della politica e mai si mteranno controvento nemmeno per far sventolare la loro dignità…Cosa è cambiato in questi ultimi 5/6 mesi alla clinica San Michele..Nulla se non il lavoro dei dipendenti che per anni succubi, (di qualcuno oltre al deceduto che tutti sanno e che gli importanti conoscevano), sono rimasti in silenzio per il quieto vivere e per mantenere il lavoro….Ora non sanno cosa gli aspetta, speriamo bene, mentre chi non è mai stato oggetto di controllo e sa cosa dovrebbe aspettarsi, pare che stia tranquillo….Forse ne ha motivo considerato che nella faccenda San Michele (sarebbero) coinvolte molte persone importanti, politici, funzionari e dirigenti pubblici per questo stà tranquillo, pensa a “muore Sansone con tutti i filistei”” ma i filistei sono molti e duri a morire….La storia iniziacirca trent’anni addietro, una casa di cura studiata, organizzata e pianificata in virtù delle debolezze di chi doveva controllare, o ha controllato. Nasce come casa di cura otorinolangoiatra con un solo medico, il padrone, e con il tempo diventa casa di cura con sala chirurgica (secondo il lettore) . L’alta specializzazione della stessa?????????????????? affidata a tre bravi medici generici ha permesso la diagnosi e la terapia di malattie quali mieloma, leucemie, linfomi, tumori al pancreas, all’encefalo ecc…basta vedere corriere della sera sportello cancro. Malattie importanti curate e diagnosticate in centri altrettanto importanti come Milano, Pavia, Roma, Bologna, Firenze, Bari ecccc, centri universitari e di ricerca altmente qualificati.. Pensate le stesse cose si facevano alla clinica San Michele….Ma chi le vuole bere queste pazzie. Il tutto avveniva sotto l’occhio vigile dell’ASL FG e dell’assessore alla sanità….
Home / Sportello Cancro
Corriere.it / Sportello Cancro / Elenco ospedali / Scheda ospedale
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA
Ragione sociale CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA
Indirizzo Via Cozzolete, 29 Cod. ospedale 16010600
Cap 71043 Località MANFREDONIA Provincia Foggia
Direttore sanitario: Dott. Damiano Capurso
Centralino: 0884 581116 Fax: 0884 583599 Prenotazioni/informazioni: 0884 581116
Sito internet: http://www.casadicurasanmichele.it/
Posti letto: 40 a pagamento: 0
Tac Pet
Terapia intensiva / rianimazione Risonanza magnetica nucleare
Day hospital medico Day hospital chirurgico
Visite ambulatoriali Visite ambulatoriali a pagamento
Radiologia ambulatoriale Radiologia ambulatoriale a pagamento
Hospice oncologico
SERVIZI SUPPLEMENTARI
DESCRIZIONE CAMERE
Camere a 2 o 3 lettri con bagno
NOTE
“””””””La Casa di Cura San Michele di Manfredonia non svolge più attività di diagnosi e trattamento dei tumori dal 01/01/2010.”””””” Perchè prima le faceva……. SI…….. Adenopatie, Leucemie,Linfomi ….. • Leggi argomento …
Corriere.it / Sportello Cancro / Elenco ospedali. OSPEDALI CHE CURANO I TUMORI DEL SANGUE, DEI TESSUTI EMOPOIETICI E …. OSPEDALE SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA – ROVIGO (05021801) 165 217 49 286 ….. CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA (16010600) 21 0 0 26 …. OSPEDALE DI SERRA SAN BRUNO (18005700) 14 3 0 17 …ECCC., questa è la vera pazzia, si curavano le leucemie a livello nazionale….. vedere elenco, copiato da sportello cancro
Home / Sportello Cancro
Cerca nel sito nel web con
Corriere.it / Sportello Cancro / Elenco ospedali / Dettaglio diagnosi
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA (16010600)
Questa pagina contiene il dettaglio dei ricoveri (relativi al 2005), suddivisi per diagnosi, con l’indicazione anche dei relativi interventi chirurgici. sistema nervoso (mdc 01)
Tumori maligni del lobo frontale (cod. 1911) tumori maligni del cervelletto, SAI (cod. 1916)
Ricoveri sistema nervoso (mdc 01) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 2 0 0
Apparato respiratorio (mdc 04) – ricoveri in regime ordinario, ricoveri in regime “day hospital”
interventi chirurgici
Tumori maligni del lobo superiore, bronco o polmone (cod. 1623) 1 0 0
Tumori maligni del lobo inferiore, bronco o polmone (cod. 1625) 1 0 0
Tumori maligni del bronco o polmone, non specificato (cod. 1629) 3 0 0
Altri tumori maligni del timo, del cuore e del mediastino (cod. 1648) 1 0 0
Tumori maligni del mediastino, non specificato (cod. 1649) 1 0 0
Tumori maligni secondari del polmone (cod. 1970) 2 0 0
Tumori maligni secondari del pleura (cod. 1972) 1 0 0
Tumori di comportamento incerto di trachea, bronchi e polmoni (cod. 2357) 1 0 0
Tumori di natura non specificata dell’apparato respiratorio (cod. 2391)
Ricoveri apparato respiratorio (mdc 04) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 14 0 0
Apparato digerente (mdc 06)
ricoveri in regime ordinario
ricoveri in regime “day hospital”
interventi chirurgici
Tumori maligni del corpo dello stomaco (cod. 1514) 1 0 0
Tumori maligni dello stomaco, non specificato (cod. 1519) 3 0 0
Tumori maligni del sigma (cod. 1533) 2 0 0
Tumori maligni del ceco (cod. 1534) 1 0 0
Tumori maligni del colon ascendente (cod. 1536) 1 0 0
Tumori maligni del colon, non specificato (cod. 1539) 1 0 0
Tumori maligni secondari di retroperitoneo e peritoneo (cod. 1976)
Tumori di natura non specificata dell’apparato digerente (cod. 2390) 3 0 0
Ricoveri apparato digerente (mdc 06) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 13 0 0
fegato, vie biliari e pancreas (mdc 07)
ricoveri in regime ordinario
ricoveri in regime “day hospital”
interventi chirurgici
Tumori maligni primitivi del fegato (cod. 1550) 2 0 0
tumori maligni del fegato, non specificato se primitivi o secondari (cod. 1552) 7 0 0
Tumori maligni della testa del pancreas (cod. 1570) 1 0 0
Tumori maligni secondari del fegato, specificati come metastatici (cod. 1977) 4 0 0
Ricoveri fegato, vie biliari e pancreas (mdc 07) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 14 0 0
muscoscheletrico e connettivo,Tumori maligni secondari di osso e midollo osseo (cod. 1985)Tumori maligni del rene, eccetto la pelvi (cod. 1890),Tumori di natura non specificata della vescica (cod. 2394).
Tumori di natura non specificata di altri organi urogenitali (cod. 2395) 3 0 0
Ricoveri rene e vie urinarie (mdc 11) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 7 0 0
disturbi mieloproliferativi (mdc 17)
ricoveri in regime ordinario
ricoveri in regime “day hospital”
interventi chirurgici
Tumori maligni secondari e non specificati dei linfonodi intratoracici (cod. 1961) 1 0 0
Altri tumori maligni senza indicazione della sede (cod. 1991) 6 0 0
Altri linfomi, linfonodi della testa e del collo (cod. 20281) 1 0 0
Leucemia linfoide, cronica, senza menzione di remissione (cod. 20410) 1 0 0
Tumori di natura non specificata di altre sedi specificate (cod. 2398) 2 0 0
Ricoveri disturbi mieloproliferativi (mdc 17) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA
Ricoveri sistema nervoso (mdc 01) – totali:
CASA DI CURA SAN MICHELE – MANFREDONIA 2 0 0
Considerato lo spazio a disposizione non si riesce a copiare quanto dettagliatamente riportato sul sito “”corriere della sera sportello cancro clinica San Michele Manfredonia”””. Il direttore del giornale vorrà esaminare la possibilità di integrare e riportare quanto innanzi detto. Grazie
Dott. De Filippo il Suo sarà un piccolo giornale ma oltre a dire grandi verità permette di raccontarle anche…Grazie spero che possa crescere veramente e subito….Anche per non permettere a qualcuno di dire….di quale giornale si tratta???? forse di quello che dice che i segretari (vedere segretari e ritorno federalismo fiscale) licenziati da un comune vengono assunti da un altro….
e poi la verità non è un reato quanto riguarda le illegalità degli enti pubblici, politici e funzionariiiiiii pubblici.
io auguro ai lavoratori il meglio e un mondo di bene ma se credono che alla Basilica del Lavoratori possano fare dei miracoli è un pò una forzatura…Li si danno solo le offerte i miracoli si fanno altrove…
Direttore visto che il commento è in attesa di moderazione, voglia per piacere riportare Basilica dei Lavoratori e non dei lavorosi…..grazie
direttore la vogliamo aprire la rubrica “voce della verità”, qualcosa uscirà….oppure “detto tra noi”…cosi una cosa in famiglia….ne vedremo delle belle…
Commento con dati (da Sportello Cancro) riportato, grazie, Red. Stato
A presto un restyling del sito, grazie, Red.
Grazie, continui a seguirci, Red.
zeus prima di scrivere delle cose sulla casa di cura informati bene e non far lavorare solo la fantasia.Un’altra cosa ,l’abbiamo capito che giuseppe,lalla e zeus sono la stessa persona.
la clinica san michele esiste da trent’anni e in tutti i controlli dell’asl fg è sempre stato tutto normale,ma nel 2010 forse a qualcuno non andava bene che in una struttura a cui non mancava niente ,era efficiente,era pulita come certificato dall’ispezione dei nas, fosse sempre sulla dritta strada ha pensato di farla chiudere,ma sono sicuro che questo qualcuno la pagherà.
in questo momento dove è il signor sindaco di Manfredonia e GLI ALTRI SIGNORI POLITICI.
ognuno si facesse l’esame di coscienza prima di esprimere commenti .
caro zeus,nomil ecc.ecc,tutte le cose belle che avete scritto non servono a niente basta leggere la delibera della giunta regionale n. 1415 del 14/o6/2010 per capirlo.Adesso bisogna pensare alla nuova opportunità che è stata concessa alla società per la riconversione,e sperare che riparino i danni che hanno fatto a qualche lavoratore….e per il momento non aggiungo altro ciao.
SANITA’:FP CGIL, MEDICI POTRANNO FARE CONTROLLI CON MEZZO PROPRIO
SANITA’:FP CGIL, MEDICI POTRANNO FARE CONTROLLI CON MEZZO PROPRIO =
(AGI) – Roma, 25 ott. – La Circolare 36/2010 del 22 ottobre 2010 della Ragioneria Generale dello Stato chiarisce
l’esclusione dallo stop all’utilizzo del mezzo proprio per il “personale adibito a funzioni ispettive nonche’, avuto riguardo
alla natura dell’attivita’ svolta, i soggetti impegnati nello svolgimento di funzioni istituzionali relative a compiti di verifica e controllo”. Lo sottolinea il segretario di Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, ricordando che “la manovra economica (comma 6 art. 12 DL 78/2010), come denunciato dalla FPCGIL, avrebbe infatti cancellato dal 1 gennaio 2011 la possibilita’ per il personale pubblico di utilizzare il mezzo proprio e di
avere il rimborso chilometrico anche per attivita’ di natura ispettiva, di verifica e di controllo”. “Si trattava” ha
commentato Cozza “di una norma in netto contrasto con la volonta’ di garantire la sicurezza nei posti di lavoro, la prevenzione ambientale e la sicurezza alimentare. Adesso, anche se con una circolare della Ragioneria Generale dello Stato e non con una norma di legge come sarebbe doveroso, si pone rimedio all’assurda disposizione del DL 78/2010”. “E’ una buona notizia” ha concluso Cozza “per tutti i medici ed i veterinari
dei servizi pubblici costretti da carenze organizzative e da risorse sempre minori, ad utilizzare il proprio mezzo per
garantire in primo luogo le attivita’ di prevenzione a tutela della salute dei cittadini”.