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Bari, recuperata dai carabinieri del nucleo subacquei un’anfora romana del I secolo Ac

AUTORE:
Girolamo Romussi
PUBBLICATO IL:
23 Aprile 2010
Cronaca //

Anfora recuperata (Stato '10)
Anfora recuperata (Stato '10)
Bari – UNA anfora romana risalente al periodo compreso fra il II ed il I secolo avanti Cristo è stata rinvenuta su di un fondale sabbioso, non molto profondo e non molto lontano dal porto di Bari I Carabinieri del locale Nucleo Subacquei stavano effettuando un’immersione di addestramento, quando si sono imbattuti nell’antico reperto archeologico, parzialmente ricoperto di sabbia, ma riconoscibile all’occhio attento di chi ha frequentato corsi di archeologia subacquea. Si tratta di una “lamboglia 2”, come confermato dagli esperti del Comando Tutela Patrimonio Culturale, un’anfora dal corpo ovoidale di circa un metro e venti di altezza, collo cilindrico con orlo a fascia verticale, anse a bastone applicate sotto l’orlo e sulla spalla e puntale pieno, impiegata per il trasporto di liquidi, in particolare vino. Un manufatto tipico dell’area mediterranea ed in particolare dell’Adriatico, che per il peculiare uso viene denominata “vinaria”.

Le operazioni di recupero, eseguite dai Carabinieri del Nucleo Subacquei di Bari hanno richiesto alcune ore di paziente lavoro per eliminare, con delicate opere di scavo manuale, la sabbia e le formazioni calcaree circostanti e sono proseguite con un’attenta imbracatura del reperto che, caricato sul gommone del reparto speciale dell’Arma, è stato poi condotto in sicurezza per le operazioni di desalinizzazione in apposita vasca, d’intesa con la Soprintendenza dei Beni Archeologici.

Si tratta del primo recupero archeologico eseguito dal Nucleo Subacquei Carabinieri di Bari, operativo nel capoluogo pugliese dallo scorso 26 ottobre, alle dirette dipendenze della Compagnia Carabinieri di Bari Centro, con capacità di intervento e proiezione in Puglia e Basilicata.Il Nucleo, forte di 8 uomini, tutti operatori subacquei, con compiti sp ecifici di intervento in mare e nelle acque interne, a tutela delle persone e dei natanti, nonchè impegnato nella prevenzione dei reati ambientali in acqua e nel recupero di relitti e tutela dei beni archeologici, ha sede sul Molo Pizzoli del porto di Bari ed opera, a sostegno dell’Arma territoriale, in autonomia o mediante imbarco sulla Motovedetta CC 807 “Pezzuto” di Bari, anch’essa inquadrata nella Compagnia di Bari Centro e può altresì essere trasferito mediante elicottero.

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