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Roseto, tante storie nella rappresentazione del Venerdì Santo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Marzo 2016
Capitanata // Cultura //

Roseto Valfortore. In pochi sanno che la Banda del Presidente degli Stati Uniti, quella che un tempo accompagnava l’uomo più potente del mondo nelle sue apparizioni pubbliche per le grandi occasioni, è stata fondata a partire da un nucleo di musicisti della vecchia Banda di Roseto. Il rosetano Leonard Falcone, fondatore del complesso bandistico rosetano, ebbe l’onore di suonare nella banda musicale degli Stati Uniti d’America. C’è anche questo pezzo di storia nella Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo che, a Roseto Valfortore, si terrà per la 172esima volta. Si, perché sarà proprio la banda musicale di Roseto Valfortore ad aprire la manifestazione con l’inno che il maestro Donatelli compose nel 1882, un’opera intitolata “E’ morto il Re dei Re” che il complesso bandistico rosetano esegue da 134 anni solo e soltanto in questa occasione.

LA PROCESSIONE DEI BAMBINI. Venerdì 25 marzo, dalle 9.30, si terrà la rappresentazione vivente del martirio di Gesù. Vi parteciperà tutto il paese, come da tradizione, con la processione cui prendono parte più di 50 figuranti, 13 soldati romani a cavallo e tanti bambini: il ruolo dei più piccoli, in questa particolare e sentitissima ricorrenza, è infatti molto importante. In processione, vestiti di bianco, i bambini portano i simboli della Passione di Cristo: il gallo, i chiodi, il calice, le scalette e altri emblemi della Via Crucis. Giunti sul calvario, gli stessi bambini indossano una fascia nera, mentre le Marie si velano il capo in segno di lutto aprendo la scena alla Pietà. Imponente e suggestiva è la rappresentazione della sepoltura del Cristo, con un catafalco alto 5 metri, portato a spalla da 12 persone, alla cui sommità alcuni bambini molto piccoli interpretano il ruolo degli angioletti.

LA SACRA RAPPRESENTAZIONE. Il Venerdì Santo di Roseto Valfortore è uno degli eventi religiosi più particolari e suggestivi del Mezzogiorno d’Italia. La Sacra rappresentazione fu istituita nel 1844 dalla Congrega del Carmine, grazie alla volontà e all’impegno di Vito Capobianco, il capostipite di una famiglia che ancora oggi, pur vivendo da molte generazioni a Napoli, continua a partecipare ogni anno ai riti della Pasqua rosetana. La processione del Venerdì Santo, a Roseto Valfortore, ha diverse particolarità. Pur essendo una rappresentazione vivente, con la partecipazione di oltre 50 figuranti, la tradizione locale vuole che Gesù, la Madonna e San Giovanni non siano interpretati da persone e che per le strade sfilino le loro statue: di cartapesta, nel caso del Cristo, mentre le icone della Vergine e quella del Santo sono il frutto dell’antica arte napoletana delle statue in conocchia.

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