Edizione n° 5335

BALLON D'ESSAI

TABACCHERIA // Superenalotto, a Napoli con 2 euro vinti 101 milioni
11 Maggio 2024 - ore  17:04

CALEMBOUR

CARPINO // Gargano. Luigi, diplomato e pastore per passione: ‘Seguo il mio cuore’
11 Maggio 2024 - ore  16:55

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

POLIZIA Aggressione nel Pronto Soccorso del Di Venere, ASL Bari: solidarietà ai nostri operatori sanitari

Prontamente è stata allertata la Polizia di Stato, intervenuta sul posto con una volante

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Aprile 2024
Bari // Cronaca //
Bari, 26 aprile 2024 – Ennesima aggressione, ieri pomeriggio, a danno di due infermieri del Pronto Soccorso dell’Ospedale Di Venere. Gli operatori, guaribili con una prognosi di 15 e 10 giorni, sono stati aggrediti fisicamente da una utente in attesa della dimissione del figlio: un’attesa prolungatasi – a quanto si è potuto ricostruire – per via del contemporaneo arrivo di codici rossi che hanno impegnato il personale del Pronto soccorso.
Prontamente è stata allertata la Polizia di Stato, intervenuta sul posto con una volante.
La Direzione generale della ASL Bari esprime totale vicinanza e solidarietà agli operatori sanitari vittime dell’aggressione e condanna fermamente l’ennesimo gesto perpetrato contro il personale nell’esercizio delle sue funzioni e in danno della comunità, poiché causa l’interruzione di un pubblico servizio.
La ASL Bari, come già in precedenti episodi, è al fianco degli operatori mettendo a loro disposizione il proprio ufficio legale; nello stesso tempo, l’azienda sanitaria stigmatizza un certo “malcostume” secondo il quale l’attesa in Pronto soccorso, sovente all’origine di incresciosi episodi, sarebbe una semplice perdita di tempo invece che il necessario adempimento clinico connesso alla generale priorità dei casi. Non è superfluo ricordare che dal 4 aprile scorso è entrato in vigore il Decreto legislativo del 19 marzo 2024 n. 31 in forza del quale si può procedere d’ufficio anche nel caso di lesioni personali ai professionisti sanitari, indipendentemente dalla gravità della lesione, lieve, grave o gravissima e dalla volontà della vittima di sporgere denuncia.
Inoltre, è già vigente da un anno la norma che ha rafforzato il contrasto agli episodi di violenza per le lesioni cagionate al personale esercente una professione sanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio: questo tipo di aggressione, infatti, può comportare la reclusione da due a cinque anni, aumentabili a dieci se le lesioni sono “gravi” e fino a sedici se “gravissime”.

Lascia un commento

“Tre cose non si possono mai nascondere, il giorno, la notte e la verità.” (Francesco Agati)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.