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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
27 Febbraio 2017
Cronaca // Sport //

Foggia. Sabato 18 febbraio 2017, presso l’Aeroporto militare “Amendola” di Foggia si è disputata la Fase provinciale dei Campionati studenteschi sportivi 2016/2017 nella specialità della corsa campestre a cui hanno aderito diverse scuole secondarie superiori del territorio, fra cui anche l’Istituto “Einaudi” di Foggia. La encomiabile iniziativa, svoltasi presso l’Amendola grazie all’intervento del Comandante del 3^ Storno, si è avvalsa della collaborazione del Presidente del Comitato paraolimpico avv. Francesca Rondinone e del Coordinatore provinciale dell’Ufficio “Educazione motoria fisica e sportiva” di Foggia, prof. Domenico Di Molfetta.

“Con estrema soddisfazione e con profondo orgoglio metto al corrente il settore sportivo che, anche quest’anno, gli allievi dell’Istituto “Einaudi” di Foggia, Alessia Radogna e Antonio Stanchi, rispettivamente per la categoria allieve e per la categoria allievi, si sono classificati primi nella specialità della corsa campestre. La determinazione e la costanza di questi nostri allievi hanno, ancora una volta, regalato il podio al nostro Istituto.” Esordisce così la prof.ssa Stefania Loretti, docente di scienze motorie presso l’Istituto “Einaudi” di Foggia che, unitamente alla prof.ssa Concita Catanzaro, anche lei docente nel medesimo Istituto, svolge, già da 4 anni, il gratificante e delicato ruolo di Referente dell’attività sportiva per gli alunni diversamente abili.
“L’attività sportiva è altamente positiva e costruttiva in quanto pone ciascun allievo nelle condizioni di tirare fuori il meglio di sé, di sentirsi competitivo ed in competizione, in un contesto ambientale di relazione. Osserva, inoltre, la prof.ssa Loretti come la personalizzazione degli interventi – strategia, questa, da sempre adottata dalla docente – renda l’attività sportiva mirata e calibrata su ogni singolo atleta al quale viene assicurata la valorizzazione di tutte le abilità di cui è portatore.

Attraverso l’attività sportiva la persona con disabilità ha la possibilità di migliorare la propria coordinazione, di incrementare la forza, la resistenza, di perfezionare le proprie abilità, di allenare la propria volontà, coniugando il tutto con una maggiore determinazione e perseveranza. Aggiunge ancora la Loretti come l’attività di carattere sportivo valorizza l’autostima di ciascun allievo diversamente abile, garantisce la sua inclusione poiché ciascuno di loro ha l’opportunità di gareggiare con ragazzi “normodotati”, dai quali vengono incoraggiati e fortemente motivati. Sotto il profilo psico-sociale, la sport favorisce la socializzazione, sprona all’impegno ed incentiva la comunicazione interpersonale nonché la collaborazione. Non va trascurato, a tale proposito, che questi atleti “speciali” gareggiano su un percorso che è quasi del tutto equipollente rispetto a quello previsto per gli atleti normodotati sebbene in pista vengano comunque supportati da un giudice di gara e dalla presenza del 118 per ragioni di sicurezza.

Precisa la Loretti che la Regione Puglia promuove queste attività in tutti gli Istituti del territorio; l’Einaudi, grazie all’impegno profuso dal suo Dirigente Scolastico prof. ing. M. Gramazio, è da tempo fortemente ricettivo alle istanze ed alle esigenze degli studenti, manifestando la propria disponibilità ad aderire a tali iniziative ed impegnandosi ad esorcizzare le difficoltà e gli impedimenti che si frappongono.

“ A tutt’oggi, devo segnalare come, nonostante la presenza massiccia in ciascuna scuola di alunni con disabilità, non ci sono ancora sufficienti associazioni sportive studentesche che si occupino di attività agonistica che sensibilizzino anche i ragazzi diversamente abili a praticare uno sport a loro più congeniale. E’, dunque, auspicabile che le nostre aspettative non rimangano “lettera morta” ma possano concretizzarsi quanto prima attraverso la nascita di nuove e proficue realtà associative, nonostante le inevitabili forme di diffidenza manifestate anche da alcuni docenti spesso molto poco informati ed eccessivamente ossessionati dal profitto scolastico degli alunni. A mio parere è, infatti, inequivocabile come migliorando l’attività sportiva anche il profitto scolastico potrebbe godere di un incremento. Infatti, l’attività sportiva praticata sistematicamente si configura come una efficace strategia didattica deputata a favorire, specie nelle persone con bisogni educativi speciali, il processo di crescita in tutte le dimensioni della personalità, come quella cognitiva, affettiva e sociale. Inoltre ciascun allievo può essere incoraggiato ad assumere stili ed attitudini di vita più consoni e corretti.

Il nostro imperativo categorico è di migliorare le differenze di ciascun allievo, concependole come vere e proprie risorse e non come insormontabili impedimenti”.

Il 2 marzo questi meravigliosi ragazzi parteciperanno entrambi alla fase regionale a Ginosa Marina dove saranno selezionati gli atleti che parteciperanno successivamente alla fase nazionale.
E per la cronaca, l’anno scorso l’alunno Gervasio Salvatore, ha vinto il titolo di campione italiano di salto in lungo.

Insomma, lo sport sta insegnando a questi alunni “speciali” che occorre credere nelle proprie potenzialità, superando ed abbattendo, concretamente e quotidianamente, non solo le diversità ma anche i pregiudizi perché lo sport deve essere concepito in funzione della persona.

Ciascuno di noi ha il diritto di vivere pienamente la propria esistenza e se qualcuno si imbatte in criticità particolari, ha il diritto di ricevere un ausilio adeguato. A tal fine, non solo la scuola ma tutti i settori della società contemporanea devono interagire e collaborare al fine di individuare ed adottare, all’unisono, strategie adeguate per promuovere ed attuare l’inclusione nella piena consapevolezza che la disabilità non è un limite ma un patrimonio per la collettività.

(A cura dell’avvocato Cinzia Meccola, Foggia 27.02.2017)

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