Edizione n° 5338

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

TRINITAPOLI Donato Piccininno si è dimesso: “Ho fatto il segretario con stile e passione, non ci sono riuscito, mi rattrista”

"Un progetto è vincente se è credibile. Ad un certo punto, però, ho preso atto, amaramente che l’ovvio non era ovvio, ossia che c’è chi gioca a perdere o a non far vincere."

AUTORE:
Michele Mininni
PUBBLICATO IL:
27 Aprile 2024
BAT // Foggia //

Trinitapoli. Prime importanti reazioni, dopo la separazione dei partiti di area centro sinistra. Arriva la nota delle dimissioni da segretario del Pd di Trinitapoli Donato Piccininno, una lunga lettera dove spiega le sue ragioni e lo fa con stile “è ormai sotto gli occhi di tutti che qualsiasi tentativo di dare vita ad un processo politico condiviso tra le forze e i movimenti del centrosinistra è destinato ad arenarsi portando aduna inesorabile spaccatura.

Quando un anno fa circa ho dato la mia disponibilità a coordinare il circolo PD di Trinitapoli l’ho fatto esclusivamente perché il Partito Democratico fosse l’architrave di un più ampio progetto politico da offrire alla città dopo le tristi vicende amministrative di cui tutti sappiamo.

Tre parole hanno rappresentato le fondamenta di questo percorso che ho semprepensato dovesse essere vincente, unitario e di rinnovamento.

Un progetto è vincente se è credibile. Ad un certo punto, però, ho preso atto, amaramente,che l’ovvio non era ovvio, ossia che c’è chi gioca a perdere o a non far vincere.

C’è chi è in campo, solo ed esclusivamente, in funzione di un nemico: la strada giusta per annunciare, ogni volta, un fallimento. C’è chi, invece, vuole mettersi in gioco, non per un tornaconto diparte, ma per aiutare la città a superare difficoltà, necessità e bisogni rappresentando, semplicemente, una speranza.

Un progetto è unitario se ciascuno delle parti riconosce l’altro legittimandone storie, più o meno lunghe, condividendo priorità, riconoscendo i percorsi politici di provenienza, costruendo insieme quelli futuri. Ho visto, invece, esprimere veti, ostracismi, preclusioni, distinguo, lanciare invettive e giudizi morali con un linguaggio senza filtri, con una imprudenza indecente che ha fatto accumulare sospetti, livori e mancanza di fiducia ed haallontanato, giorno dopo giorno, dal tavolo di confronto, l’unico obiettivo comune: ridare buona amministrazione a Trinitapoli.

Un progetto è di rinnovamento se energie nuove, competenze maturate, personalità riconosciute ed inserite nella comunità costruiscono un progetto verso il futuro e si lasciano alle spalle esperienze, significative o meno, da cui, comunque, prendere esempio e trarre insegnamenti. Ho visto pezzi di ceto politico entrare a gamba tesa nel dibattito, erigendosi a censori piuttosto che offrire prospettive, dall’alto di visioni politiche che,puntualmente, non sono state espresse, perdendo l’ennesima grande occasione. Sono asserragliati lì, nella loro Fortezza Bastiani, pensando solo a difendersi da incursioninemiche, nella routine di logiche politiche che hanno consegnato la città a questi lunghianni di declino. Perché tutto ciò di cui stiamo parlando viene da lontano e nessuno può rinnegare le proprie responsabilità e tutti dovrebbero essere in debito di coscienza.

Ho lavorato in questi mesi con vento contrario, ho fatto ricorso ad ogni barlume disperanza, non mi sono mai arreso, ho cucito e ricucito, ho accelerato e aspettato, ho persola pazienza e sono stato in silenzio, mi sono fatto scivolare addosso calunnie, diffamazionie attacchi personali, ma non potevo arrendermi perché, anche questa volta, tutto questolo avevo messo in conto.Ogni soluzione prospettata è stata valutata, verificata e analizzata senza lasciare nulla alcaso. Ho chiesto responsabilità senza riceverne in cambio, ho chiesto collaborazione eciascuno giocava in solitudine. Hanno prevalso, purtroppo, egoismi e individualismi. E lacomunità era là fuori, incredula e frammentata.In ogni momento di stallo ho proposto una via d’uscita: le Primarie (respinte), una sintesiesterna (boicottata).

Ho avuto mandato di individuare personalità di raccordo in grado dirappresentare un nuovo progetto politico e traghettarlo verso una fase non piùstraordinaria.

Non ho ricevuto disponibilità ma tanta comprensione per la fatica chemuoveva ogni mio passo. Ringrazio ciascuno di loro per le parole di stima e di confortoricevute.

Ho fatto il Segretario di Partito-continua Piccininno- con il mio stile e la mia preparazione sul campo,immaginando una traiettoria e definendone una logica di azione, esplorando ogni possibilesoluzione, coordinandomi in ogni fase con i livelli territoriali, ascoltando, soprattutto, leesigenze e le richieste delle persone.Non ci sono riuscito e questa cosa mi rattrista. Non voglio che sia letto, però, come un attodi debolezza, ma come un gesto di assoluta consapevolezza di quanto si faccia fatica adefinire “politica” lo scenario in cui ci troviamo. E su questo non mi attardo in altreconsiderazioni che, a tempo debito, offrirò alla comunità perché ci possa essere unaauspicabile riflessione. Ora non è possibile, non ci sarebbe la serenità, la lucidità e lavolontà di farne oggetto di sano confronto. In questo momento mi vengono in mente leparole di una personalità a me cara, Mino Martinazzoli, quando dichiarava: “…io credo che lapolitica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci.

Noi vi aspettiamo lì”.Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni, -conclude Donato Piccininno-consegnandovi il contesto che ben conoscete edi cui potrete farvene carico nel pieno rispetto della nostra comunità politica, togliendo achiunque alibi e motivi di strumentalizzazione in un momento in cui tutti, con urgenza,sono chiamati a dare risposte responsabili senza più tatticismi, strategie, giochetti di bassalega, sperando che qualche piedistallo crolli e si scenda a contatto con la realtà e con iproblemi delle persone.Infine, umilmente, un appello a tutti: questa Città ha bisogno di essere risollevata e servel’aiuto di ciascuno. Ma serve una fase nuova. Se prima era un auspicio, ora è una necessità>>.

Fonte: Michele Mininni

Lascia un commento

Non ci resta tanto tempo. Il sogno non diventa realtà da solo: bisogna corrergli dietro. (Carlito’s Way)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.