Avellino – ELIO Graziano, l’ormai ultraottantenne proprietario dell’Isochimica di Avellino, risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica del Tribunale del centro campano, per le morti di operai causate dall’amianto. Graziano, uno dei padroni della città. Lo riportano i referenti dell’Ona. “Amico dei potenti, come raccontano le cronache, ottenne nel 1983 dalle Ferrovie dello Stato un appalto per decine di miliardi di lire per bonificare tremila locomotori e carrozze ferroviarie”.
Il lavoro di scoibentazione fu eseguito, a discapito dello stato di salute di qualche centinaio di lavoratori della Isochimica di Piano d’Ardine, azienda della provincia di Avellino di proprietà di quello stesso Elio Graziano poi al centro dello scandalo delle lenzuola d’oro. “La bonifica dei vagoni, però, ha prodotto 20mila quintali di amianto sepolto sotto gli edifici dello stabilimento, dove furono fatti iniziare i lavori, a cielo aperto, prima che nel cortile e sotto i capannoni della fabbrica, oppure sversato nei fiumi, nelle campagne, dentro i boschi circostanti e finito nei polmoni di povera gente che aveva assaporato il miraggio del lavoro”.
“La denuncia è stata presentata da Francesco D’Argenio, ex dipendente dell’Isochimica, in qualità di persona offesa, cui sono seguite altre denunce, relative ad oltre cento operai che hanno contratto patologia asbesto correlata, tutti con l’assistenza dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Associazione, e con la collaborazione dell’Avv. Brigida Cesta“.
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