Manfredonia – LE foto ed il video di questa pubblicazione ci faranno scorgere la Foresta Umbra da una prospettiva insolita, osserverete i germani reali pattinare sul laghetto ghiacciato ed i daini riscaldarsi restando vicini vicini. Lo spettacolo che la natura sa offrire lo vogliamo condividere con chi in questi freddi giorni rimane nel tepore degli ambienti domestici permettendosi di dare uno sguardo agli ambienti selvaggi della foresta. Capita spesso, specie all’uomo cittadino immerso nei ritmi frenetici della città, di ricercare quella tranquillità che la natura dispensa a chi la sa apprezzare.
I ritmi della natura sono più lenti, sono tempi a misura d’uomo, in cui lo stesso può rigenerarsi riscoprendo la bellezza del creato. Ed in un certo senso è quello che ha fatto il gruppo di guide in formazione presso l’AFORIS, guidato da Giuseppe Palumbo, Guida Parco, che ha accompagnato i colleghi in foresta Umbra istruendoli di alcuni accorgimenti per un miglior espletamento del servizio prestato. Ritornare in foresta può essere, per molti di noi, come fare visita ad un amico che si aspettava da tempo e che ha tanto da raccontare. E la Foresta Umbra ha tanti racconti in serbo per ognuno di noi, basta sintonizzarsi sulle frequenze della vita e delle stagioni. La Foresta nel ciclo stagionale cambia d’aspetto, dalla primavera all’inverno e un susseguirsi di suoni e colori unici che suscitano emozioni e sensazioni particolari.
Probabilmente in tanti abbiamo scoperto il cuore verde del Parco del Gargano dalla tenera età, quando accompagnati dai genitori osservavamo con meraviglia i lussureggianti e maestosi alberi e gli animali del sottobosco. Anatre e Daini rimangono nell’immaginario come costanti abitatori della Foresta spesso disponibili a far bella mostra di se vicino al laghetto; Laghetto che, dopo le abbondanti nevicate d’inizio anno, si è congelato al punto da divenire una pista di pattinaggio per gli uccelli con le zampe palmate. Insomma una visita in foresta è un classico che non possiamo perderci. I più esigenti possono conoscere aspetti poco noti di questa natura selvaggia affidandosi alle Guide esperte del Parco. Durante il percorso che va dal laghetto alla caserma Murgia il bosco è dominato dalla presenza costante del faggio, spesso associato a qualche acero campestre ed al tasso; mentre il sottobosco è popolato da agrifogli e pungitopi.
Il sentiero non presenta grosse difficoltà essendo per lo più pianeggiante, eccezion fatta di qualche saliscendi, le palizzate segnalano il cammino da effettuarsi con comode scarpe da trekking. Il lettore che vuole avere un anteprima di come si è presentata la foresta in questi giorni, può consultare il minivideo che accompagnerà questo classico della natura con musica classica, che sfuma sulla statua di Giovanni Gualberto nominato nel 1951 da Papa Pio XII patrono del Corpo forestale italiano.
(A cura di Benedetto Monaco – benedetto.monaco@gmail.com)
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