Roma. DEFINITIVAMENTE pronunciandosi sull’appello, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Regione Basilicata contro la Casa di Cura “Clinica Luccioni” s.p.a., nei confronti di ASP – Azienda Sanitaria Locale di Potenza, Arma dei Carabinieri, Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Potenza, per la riforma della sentenza del T.A.R. BASILICATA – POTENZA: SEZIONE I n. 00103/2013, resa tra le parti, concernente il diniego di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività della citata clinica, e per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, ha rigettato il ricorso proposto in primo grado da Casa di Cura “Clinica Luccioni” s.p.a..
”Il rilievo di siffatte carenze strutturali (quanto meno, e ciò è indubbio, con riferimento ai punti 1) e 7), non più “sanate” né coperte dalla deliberazione della G.R. n. 767/2000 ed accertate nel corso della lunga e complessa istruttoria svolta dall’Amministrazione, costituisce ragione grave, da sola sufficiente a giustificare la legittimità dei provvedimenti contestati in primo grado, sicché l’appello proposto dalla Regione, per quanto concerne gli ulteriori profili di criticità riscontrati dalla Commissione e ritenuti, invece, insussistenti dal primo giudice, è improcedibile per difetto di interesse”, scrivono tra l’altro i magistrati del Consiglio di Stato.
SENTENZA INTEGRALE – DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 28/09/2015
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