Ieri ha lasciato la vita terrena, dopo una brutta malattia, Ornella Mariani. Mariani è una figura che, nello squallido panorama culturale e politico italiano degli ultimi anni, si è distinta per la sua franchezza e la sua attitudine alla critica senza compromessi. Scrittrice e intellettuale dal carattere forte, Mariani ha affrontato a viso aperto temi scottanti, soprattutto in relazione alla folle gestione della “pandemenza” COVID. Le sue posizioni, spesso provocatorie, le hanno attirato sia consensi che critiche, posizionandola come una delle voci più incisive del pensiero controcorrente in Italia.
Tuttavia, se da un lato il suo impegno contro la gestione autoritaria dell’emergenza sanitaria è stato apprezzato da molti, le sue affermazioni sulla Chiesa Cattolica e in particolare su Papa Francesco sollevano molti interrogativi. Infatti, se per ogni credente è legittimo esprimere perplessità sull’operato del Pontefice quando non agisce ex cathedra, il tono e la durezza delle sue dichiarazioni rischiano di sfociare in una critica fine a sé stessa, più distruttiva che costruttiva. Durante la crisi pandemica, Ornella Mariani si è distinta per il suo rifiuto delle narrazioni ufficiali e per la sua ferma opposizione alle restrizioni imposte dal governo italiano.
Attraverso interviste, interventi sui social e dichiarazioni pubbliche, ha espresso forti dubbi sull’efficacia delle misure adottate, accusando le istituzioni di aver trasformato l’emergenza sanitaria in un’occasione per limitare le libertà individuali. In un intervento su Canale Italia, Mariani ha definito il lockdown una misura sproporzionata, denunciando il danno economico e psicologico che avrebbe causato alla popolazione. Ha inoltre criticato la campagna vaccinale, sostenendo che fosse imposta in modo coercitivo e priva di un reale dibattito scientifico aperto. Queste posizioni l’hanno resa una figura di riferimento per i movimenti critici nei confronti della gestione della pandemia, trovando particolare riscontro tra coloro che ritenevano eccessive le restrizioni sanitarie. Mariani non ha esitato a scagliarsi anche contro i media, accusandoli di aver diffuso una narrazione univoca e di aver censurato voci discordanti. Secondo lei, il dibattito pubblico sulla pandemia è stato dominato da un pensiero unico, che ha marginalizzato chiunque sollevasse dubbi o proponesse alternative.
In un clima di crescente polarizzazione, la sua voce si è inserita nel filone di chi ha rifiutato la narrazione dominante, diventando un simbolo della resistenza al conformismo imposto dalle istituzioni, al disegno autoritario orchestrato dalle élite. Se le sue battaglie contro le restrizioni pandemiche trovano riscontro in un ampio segmento dell’opinione pubblica, le affermazioni di Ornella Mariani sulla Chiesa Cattolica appaiono ben più controverse. La scrittrice ha più volte espresso un giudizio estremamente negativo su Papa Francesco, accusandolo di essere più un politico che un leader spirituale.
In un’intervista, ha dichiarato senza mezzi termini: “Bergoglio è un politico, non un papa”, lasciando intendere che il Pontefice avrebbe tradito la missione spirituale della Chiesa per abbracciare una linea eccessivamente mondana e ideologizzata. Secondo Mariani, il Papa avrebbe trasformato il Vaticano in una sorta di ONG impegnata più su temi sociali e politici che su questioni di fede. Questa critica è alquanto superficiale perché la Chiesa, nella sua lunga storia, ha sempre avuto un ruolo anche politico e sociale, e il pontificato di Francesco si inserisce in una tradizione di impegno verso i più deboli che non è affatto estranea al messaggio evangelico.
La Chiesa, oggi più che mai, deve affrontare sfide globali che vanno ben oltre la sfera puramente religiosa, e il ruolo del Papa non può essere confinato a una dimensione esclusivamente spirituale. Inoltre, il tono aggressivo con cui Mariani criticava il Pontefice appare poco costruttivo. Piuttosto che dividere ulteriormente i fedeli tra sostenitori e oppositori di Francesco, sarebbe stato più utile un dibattito basato su un’analisi più approfondita e meno emotiva. Comunque, Ornella Mariani ha rappresentato senza dubbio una voce fuori dal coro, capace di sollevare domande scomode e di mettere in discussione narrazioni dominanti. Il suo coraggio nel denunciare le incongruenze della gestione della pandemia è stato importante per stimolare il dibattito pubblico e per dare voce a chi si sentiva soffocato da un clima di conformismo e d’autoritarismo.
Addio Ornella Mariani.
Lo riporta informazionecattolica.it
Ornella ci hai lasciato un compito che onoreremo con tutto il nostro cuore …. Grazie Ornella…