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DOSSIERAGGIO Antonio Laudati: il giudice antimafia indagato per dossieraggio contro politici, vip e imprenditori

Da procuratore capo di Bari indagò sul filone delle ragazze offerte a Berlusconi da Giampi Tarantini

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Marzo 2024
Attualità // Prima pagina //

BARI – Il giudice antimafia Antonio Laudati è indagato a Perugia per accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati.

Ma anche di falso e di divulgazione di informazioni riservate, insieme al maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Striano.

L’indagine risale al 3 agosto scorso da una segnalazione del ministro della Difesa Guido Crosetto.

Oltre a lui, tra le vittime di dossieraggio ci sono Daniela Santanchè, Ignazio La Russa, Denis Verdini, Matteo Renzi, Francesco Totti e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore Raffaele Cantone. Parte dalle cosiddette SOS, ovvero le segnalazioni di operazioni sospette che Bankitalia riceve ed elabora per segnalare reati finanziari.

Mandato a comparire

Secondo l’ipotesi dell’accusa si sono verificati episodi di dossieraggio ai danni di politici, vip, imprenditori e sportivi.

Spiati anche i conti correnti e i 740 delle vittime. Laudati è attualmente sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia.

Da procuratore capo di Bari indagò sul filone delle ragazze offerte a Berlusconi da Giampi Tarantini.

Laudati, scrive oggi La Repubblica, ha ricevuto un mandato a comparire dalla procura di Cantone.

Fonte: ilgiornale

La storia dell’indagine parte proprio dalla Dna. Che riceve per motivi d’ufficio dagli istituti bancari e dagli operatori finanziari le Sos, ovvero le segnalazioni.

Molto spesso si tratta di semplici dichiarazioni su passaggi non usuali di denaro o depositi di preziosi e gioielli.

Non si tratta di documenti che di per sé rappresentano prove decisive, ma soltanto possibili spunti per indagini che a volte rivelano operazioni perfettamente lecite.

Quattro casi di dossieraggio

Crosetto ad agosto ha denunciato in seguito a un articolo del quotidiano Domani che parlava dei compensi ricevuti da parte di Leonardo e altre aziende di armi italiane.

Le indagini della procura di Roma hanno portato a individuare quale autore di alcuni accessi a banche dati pubbliche ritenuti da magistrati presumibilmente non leciti Striano, in forza al nucleo di polizia valutaria della capitale ma distaccato al gruppo Sos.

Minister of Tourism, Daniela Santanche’, reports at the Senato on events related to a television news report and subsequent press articles, Rome, Italy, 5 July 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

A Laudati invece vengono contestati quattro casi di dossieraggio.

Alcuni di questi non sarebbero collegati a personaggi pubblici. Laudati non si è presentato all’interrogatorio.

Striano era la persona che materialmente accedeva alle banche dati su richiesta di soggetti esterni.

E talvolta queste informazioni finivano sui giornali. Ma anche ad altri soggetti beneficiari delle informazioni riservate.

Fonte: sbircialanotizia magazine

Tre giornalisti indagati

Ci sono tre giornalisti indagati nella vicenda. Il maresciallo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati.

Le indagini hanno investito un periodo di tempo che va dal 2019 fino a pochi mesi fa, quando Striano è stato allontanato dal procuratore antimafia Giovanni Melillo, che collabora all’indagine.

I casi sono centinaia. Gli inquirenti li ritengono abusivi perché non avevano SOS a monte a giustificarli.

L’input quindi poteva essere o dare notizie alla stampa, oppure trasformarle in notizie di reato, oppure ancora usarle a fini di ricatto. «L’obiettivo era comunque colpire i nemici», dice un investigatore.

Fonti verificate: OPEN //

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