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Papa: non è giusto identificare l’islam con la violenza

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Agosto 2016
Regione-Territorio // Stato prima //

Roma. Papa Francesco, nel viaggio di ritorno verso Roma, ha tenuto la consueta conferenza stampa con i giornalisti del seguito. Diamo un’ampia sintesi delle risposte del Papa:

Islam e violenza. A me non piace parlare di violenza islamica, perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: quello che uccide la fidanzata, un altro che uccide la suocera… E questi sono violenti cattolici battezzati, eh! Sono violenti cattolici. Se io parlassi di violenza islamica, dovrei parlare anche di violenza cattolica. Non tutti gli islamici sono violenti. Non tutti i cattolici sono violenti. E’ come una macedonia: c’è di tutto; ci sono violenti di queste religioni. Una cosa è vera: credo che in quasi tutte le religioni c’è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Fondamentalista. Noi ne abbiamo. E quando il fondamentalismo arriva a uccidere – ma si può uccidere con la lingua, e questo lo dice l’apostolo Giacomo, non io, e anche col coltello – credo che non sia giusto identificare l’islam con la violenza. Questo non è giusto e non è vero! Ho avuto un lungo dialogo con il Grand Imam dell’Università al-Azhar e so cosa pensano loro: cercano la pace, l’incontro. Il nunzio di un paese africano mi diceva che nella capitale dove è, c’è sempre una coda di gente – è sempre pieno – alla Porta Santa per il Giubileo e alcuni si accostano ai confessionali, altri ai banchi pregano. Ma la maggioranza va avanti, avanti, a pregare all’altare della Madonna. Questi sono musulmani che vogliono fare il Giubileo: sono fratelli. Quando sono stato in Centrafrica sono andato da loro e anche l’imam è salito sulla papamobile. Si può convivere bene. Ma ci sono gruppetti fondamentalisti. E mi domando anche: quanti giovani – quanti giovani! – noi europei abbiamo lasciato vuoti di ideali, che non hanno lavoro e vanno alla droga, all’alcool o vanno là e si arruolano in gruppi fondamentalisti. Sì, possiamo dire che il cosiddetto Isis è uno stato islamico che si presenta come violento, perché quando ci fa vedere la sua carta d’identità ci fa vedere come sulla costa libica come sgozzavano gli egiziani o altro. Ma questo è un gruppetto fondamentalista, che si chiama Isis. Ma non si può dire, credo che non sia vero e non sia giusto, che l’islam sia terrorista.

Il terrorismo

. Il terrorismo è dappertutto! Lei pensi al terrorismo tribale di alcuni Paesi africani… Il terrorismo – non so se dirlo, perché è un po’ pericoloso – cresce quando non c’è un’altra opzione. Quando al centro dell’economia mondiale c’è il dio denaro e non la persona – l’uomo e la donna – questo è già il primo terrorismo. Hai cacciato via la meraviglia del Creato, l’uomo e la donna, e hai messo lì il denaro. Questo è terrorismo di base, contro tutta l’umanità. Pensiamoci.

La situazione in Turchia

. Quando ho dovuto dire qualcosa che non piaceva alla Turchia, ma della quale ero sicuro, l’ho detta, con le conseguenze che voi conoscete. Le ho dette quelle parole… Ero sicuro. Non ho parlato perché non sono ancora sicuro, con le informazioni che ho ricevuto, cosa stia succedendo lì. Ascolto le informazioni che arrivano in Segreteria di Stato, e anche quelle di qualche analista politico importante. Sto studiando la situazione anche con gli assessori della Segreteria di Stato e la cosa ancora non è chiara. E’ vero, sempre si deve evitare il male ai cattolici – e questo tutti lo facciamo – ma non al prezzo della verità. C’è la virtù della prudenza … ma nel caso mio voi siete testimoni che quando ho dovuto dire qualcosa che toccava la Turchia, l’ho detta.

Possibile mediazione del Vaticano per il Venezuela

. Col Venezuela io ho avuto due anni fa un incontro con il presidente Maduro, molto molto positivo. Poi lui ha chiesto udienza l’anno scorso: era una domenica, il giorno dopo l’arrivo da Sarajevo: ma poi lui ha cancellato quell’incontro, perché era malato di otite e non poteva venire. Poi, dopo questo, ho lasciato passare del tempo e gli ho scritto una lettera. Poi ci sono stati contatti per un eventuale incontro. Sì, con le condizioni che si fanno in questi casi. E si pensa in questo momento, ma non sono sicuro e non posso assicurarlo questo: è chiaro? Non sono sicuro! Ma credo che nel gruppo della mediazione qualcuno e non so se anche il governo – ma non ne sono sicuro – vuole un rappresentante della Santa Sede. Questo fino al momento in cui sono partito da Roma. Ma le cose sono lì. Nel gruppo ci sono Zapatero della Spagna, Torrijo e un altro e un quarto si diceva della Santa Sede. Ma di questo non sono sicuro … tutti i polacchi.

(fonte: news.va)

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Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

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