(STATOQUOTIDIANO, ore 11). Manfredonia, 1 marzo 2021. Il settore navale relativo alla città di Manfredonia ha un’importanza davvero rilevante e le parole per descrivere ciò che è accaduto durante il corso degli anni, risultano sempre troppo poche.
In questa seconda puntata, il maestro d’ascia Antonio Berardinetti, ha voluto farci conoscere una splendida struttura a forma di imbarcazione situata all’interno di uno dei locali più caratteristici della perla di Puglia, ovvero “Re Manfredi”.
Il maestro ha descritto egregiamente la sua creazione, dopo un’attenta disamina delle condizioni in cui versano attualmente i cantieri navali.
Nello specifico Antonio Castriotta ne ha voluto discutere a telecamere spente. “Il mio è un cantiere ultracinquantenario“, ha ricordato Berardinetti con quel suo velo di commozione che lo accompagna nei ricordi.
“Se oggi quel cantiere non esiste più è perché si è verificata una sensibile riduzione del numero dei motopescherecci, dovuta soprattutto alla legislazione europea che ha stabilito delle forti limitazioni, nonché a causa di regole alquanto particolari che hanno fatto in modo che tale attività non sia più praticabile più come un tempo. Sono stati elargiti infatti degli incentivi alla rottamazione, demotivando del tutto i lavoratori ed allontanandoli così dal mondo della pesca“, ha puntualizzato Antonio Castriotta.
“Purtroppo è accaduto proprio questo“, ha aggiunto Berardinetti, concludendo con quella delusione e quell’amarezza vissute sulla propria pelle: “Venendo meno l’interesse ad esercitare l’attività della pesca i cantieri navali hanno perso l’importanza di un tempo“.
MANFREDI-AMO ha cercato dunque di dare molto risalto ad una rilevante problematica cittadina.
Quando a mancare sono le occasioni lavorative ed il fulcro di attività centenarie viene sradicato nella sua essenza, rimane molto da riflettere, magari con un invito a chi per capacità e veste autoritaria, possa industriarsi nell’aiutare ad un’inversione di rotta.
https://youtu.be/RJtCWPpFdrA