Il presidente del Trapani, Valerio Antonini, ha nuovamente espresso il suo disappunto sui social dopo la sconfitta della sua squadra contro l’Audace Cerignola, avvenuta ieri con il risultato di 1-0. La rete che ha deciso la partita è stata segnata da Capomaggio, su calcio di rigore, dopo soli otto minuti di gioco. Il massimo dirigente granata, tuttavia, non si è concentrato solo sulla sconfitta, ma ha puntato il dito contro la direzione arbitrale, lamentandosi di almeno un paio di episodi controversi che avrebbero potuto cambiare l’esito del match.
Antonini ha sollevato la questione dei rigori non concessi al Trapani, definendoli “clamorosi” e accusando l’arbitro di non averli visti nonostante fosse “vicinissimo all’azione”. In particolare, ha fatto riferimento a un episodio su Celiento, che secondo lui avrebbe meritato un rigore per un intervento irregolare, ma per l’arbitro è stato considerato come un tentativo di simulazione, con tanto di ammonizione per il difensore granata. Il presidente del Trapani non ha risparmiato critiche nemmeno per il rigore fischiato al Cerignola, definito “nettissimo” e, a suo dire, indiscutibile.
Nel suo post, Antonini ha poi sollevato un’altra questione che va oltre la singola partita: quella del campionato di Serie C, che secondo lui sarebbe “falsato” a causa della presenza di squadre con bilanci fallimentari che, a suo dire, non dovrebbero essere ammesse. “Un campionato falsato in tutto”, ha scritto il presidente granata, lamentandosi che alcune squadre sarebbero in grado di competere nonostante difficoltà finanziarie che, a suo avviso, dovrebbero precludere loro l’iscrizione. Un’altra critica che Antonini ha rivolto riguarda la mancanza di attenzione verso le parole dei presidenti che investono concretamente nelle loro squadre.
Antonini ha concluso il suo messaggio facendo riferimento alle “inibizioni” che alcuni presidenti, tra cui lui stesso, rischiano di subire per aver espresso delle opinioni sulle decisioni arbitrali. “In un sistema in cui non si può neanche esprimere un parere su episodi evidenti, ci troviamo di fronte a una dittatura”, ha commentato, accennando alle possibili ripercussioni che potrebbero derivare da simili dichiarazioni.
Il presidente granata ha quindi ribadito la sua delusione non solo per la sconfitta in sé, ma anche per la gestione del campionato e delle decisioni arbitrali che, a suo parere, non sarebbero giuste. Queste parole fanno seguito a una serie di critiche già sollevate in passato, con Antonini che non sembra voler arretrare di fronte a quelle che considera ingiustizie e che, a suo avviso, influenzano negativamente la competitività della Serie C.
La squadra di mister Torrente, intanto, continua a riflettere sulla sconfitta e a concentrarsi sul prossimo impegno di campionato, cercando di risollevarsi dopo questo passo falso. Il Trapani, con i suoi 42 punti in classifica, non ha intenzione di mollare e lotterà per migliorare la propria posizione, ma le parole di Antonini mostrano chiaramente il malcontento che serpeggia all’interno della società granata per come vanno le cose in generale.
Il campionato, quindi, si conferma ancora una volta terreno di battaglia non solo per le squadre, ma anche per le polemiche che riguardano i suoi aspetti extrafutbolistici. Antonini, con il suo sfogo, ha portato alla luce una problematica che non riguarda solo il Trapani, ma che sembra coinvolgere un po’ tutte le realtà di Serie C che lottano per la salvezza o per un posto nei playoff. In un campionato che fatica a uscire dalle difficoltà economiche e organizzative, le polemiche sugli episodi arbitrali rischiano di infiammare ancora di più un clima già teso.
Quello che emerge dalle parole di Antonini è un invito a fare chiarezza su questi aspetti, affinché il campionato non sia solo un terreno di gioco, ma anche un campo di gioco leale e trasparente, dove le squadre abbiano le stesse opportunità di competere, indipendentemente dalla loro situazione economica.
Lo riporta tuttopotenza.com.