La Torre a Cavaliere: “Continua ad autoassegnarsi un ruolo che non gli si addice”
Nota del capogruppo Lega in Consiglio comunale, Paolo la Torre, in risposta al consigliere Pippo Cavaliere
“Al consigliere Pippo Cavaliere non è bastato ascoltare la tecnostruttura, in cui durante i lavori della prima commissione Affari generali svolta ieri sono stati elencanti punto per punto una serie di appalti e concessioni partiti quando lui era un assessore di Gianni Mongelli in quota centrosinistra.
Si continua a gettare fango sulla città facendo continuo riferimento alla commissione di accesso agli atti che dovrebbe poter lavorare in tranquillità e senza pressioni di alcun tipo.
Quando Pippo Cavaliere parla di silenzi assordanti dovrebbe raccontare alla città delle esigue 40 telecamere, le uniche presenti sul territorio comunale, che nel 2014 abbiamo trovato non funzionanti perché le Amministrazioni di centrosinistra di cui fa parte non avevano garantito la manutenzione. E dunque non potevano essere al servizio delle forze di polizia e dell’Autorità Giudiziaria.
Quando Pippo Cavaliere parla di silenzi assordanti dovrebbe raccontare alla città che la sua parte politica non si era mai costituita parte civile in un processo di mafia per dieci lunghi anni quando è stata al governo cittadino. Noi ricordiamo i silenzi assordanti di Pippo Cavaliere, che da assessore comunale non proferì parola sulla assegnazione di lavori con somma urgenza e senza copertura finanziaria, aggirando le norme di evidenza pubblica.
Così come non ricordiamo nessuna parola in merito all’inchiesta sull’appalto che riguardava gli uffici del Tribunale di Foggia che sarebbero dovuti sorgere sopra un grande supermercato in piazza Padre Pio.
Nella mia vita non mi sono mai fatto né influenzare né intimorire da chicchessia. Per questo non posso accettare lezioni da Pippo Cavaliere, che non ha avvertito la necessità di dimettersi dalla Fondazione Buon Samaritano dopo il suo attivo impegno da candidato sindaco prima e da consigliere comunale dopo, proprio per non caratterizzare politicamente un importante riferimento della comunità cittadina.
Il nostro silenzio è un tipo di rispetto istituzionale nei confronti della commissione di accesso, per consentire che possa lavorare in serenità, a differenza di chi vorrebbe influenzare il lavoro dei commissari con pesanti e continue insinuazioni”.
Moscerino che parla………