FOGGIA, 02/09/2022 – Caro-energia, le aziende non ce la fanno più a sostenere i costi delle bollette e per limitare i danni chiudono in anticipo ad esempio la stagione estiva nei centri turistici del Gargano. Turismo e agricoltura i settori più colpiti, ovvero le economie più importanti della provincia di Foggia che incidono sul Pil per oltre il 40 per cento.
“La bolletta dell’energia elettrica recapitata ad agosto ai nostri agriturismi è aumentata del 220% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a parità di consumi. Dopo le restrizioni causate dalla pandemia con il blocco praticamente totale delle strutture agrituristiche che non hanno potuto lavorare, è l’ennesima tegola che si è abbattuta sul settore dell’accoglienza in campagna che ha bisogno di essere sostenuto”, afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Un bilancio pesante che nell’estate ha gravato sui 952 agriturismi pugliesi e sulle spese per la gestione e l’irrigazione delle masseria, anche per il l’aumento esponenziale dei prezzi del gas – denuncia Coldiretti Puglia – con la bolletta del bimestre schizzata alla stelle, mentre le aziende agricole, agrituristiche e agroalimentari fanno i conti con spese di energia, carburante, mangimi per l’alimentazione degli animali ormai insostenibili.
Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente.
“Come Coldiretti abbiamo lanciato l’allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività a rischio per i fenomeni speculativi, inflazionistici e i costi esorbitanti dell’energia. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come “attività connesse”. L’agriturismo in primis, ma non solo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, conclude De Miccolis.
Nell’estate 2022 si è confermato il gradimento dei vacanzieri per le ferie all’aria aperta, nelle campagne pugliesi, dal quale si evidenzia che spesso l’agriturismo viene scelto in abbinamento alla vacanza al mare o ai tour culturali ed esperianziali, con molte aziende agrituristiche di Campagna Amica – aggiunge Coldiretti Puglia – che si sono attrezzate con l’offerta di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo all’acquisto dei prodotti aziendali. Nonostante l’ultimo biennio di forte criticità l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta per numero di aziende (+2%) in Puglia, superando quota 950. L’alloggio (con 870 aziende, 91% del totale) e la ristorazione (688 aziende, il 72% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 448 aziende (il 47% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta esponenzialmente.
Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro anche con lo sviluppo di alternative energetiche che offre il settore agricolo, dal fotovoltaico su tetti di stalle, serre e aziende agricole, senza consumo di suolo al biometano, quando – conclude la Coldiretti Puglia – la produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.