Non si placa la polemica sui contenuti del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2025/2027, approvato dalla maggiornanza consiliare nella seduta del 29 novembre. Sul punto sono intervenuti Nunzio Angiola consigliere comunale a Foggia e segretario provinciale di Cambia insieme a Luigi Foglio, responsabile Lavoro dello stesso Movimento politico civico.
“In una città che ha fame e sete di lavoro, la maggioranza Episcopo non inserisce una sola parola in merito al LAVORO nel DUP 2025/2027″. Lo denunciano Angiola e Foglio del Movimento Cambia. Infatti, nel DUP a pagina 172, l’Obiettivo Strategico: 30 – Politiche del Lavoro, Obiettivi operativi triennali, si limita a parlare di ‘Ricognizione e sostegno andamento sviluppo, occupazione e investimenti delle imprese presenti nel territorio comunale. Né una parola di più né una parola di meno”. Lo dichiarano Nunzio Angiola e Luigi Foglio.
“Come se non bastasse, la maggioranza Episcopo boccia in modo pretestuoso e arrogante, senza motivare in alcun modo la decisione, la nostra VALIDISSIMA proposta di istituire a Foggia l’HUB del LAVORO AGILE E DEL COWORKING, che avrebbe riportato a Foggia centinaia di giovani o trattenuto a Foggia centinaia di giovani e meno giovani. E ciò nonostante i pareri favorevoli di regolarità tecnica e di tipo contabile.
Non tutti sanno che la pandemia – aggiungono Angiola e Foglio – ha permesso la diffusione di forme più o meno diffuse di smart working che hanno coinvolto oltre il 77% delle aziende italiane. Tra le diverse opportunità che offre il lavoro da remoto vi è la possibilità per i tanti lavoratori meridionali, costretti a lasciare la propria terra per inseguire i propri sogni lavorativi, di fare finalmente ritorno a casa. Allo stesso tempo i territori del Sud Italia, per la migliore qualità della vita, rappresentano una destinazione particolarmente attrattiva anche per i lavoratori non meridionali che potrebbero scegliere di trasferirsi. Questo fenomeno prende il nome di “south working” ed è ciò su cui noi vogliamo puntare per contrastare lo spopolamento della città di Foggia, soprattutto da parte dei nostri giovani più qualificati, che potrebbero così mantenere un legame con il proprio territorio senza rinunciare ad opportunità di crescita professionale.
È nostra intenzione creare le condizioni affinché questo possa accadere. I dati ci dicono che in Italia 2 aziende su 3 sono pronte ad aprire hub di lavoro nei Comuni del Sud non solo per abbattere i costi, ma anche per accedere a figure professionali difficili da reperire. L’Amministrazione si sarebbe dovuta impegnare a stipulare protocolli d’intesa con le aziende italiane per mettere a disposizione gratuitamente un’area superattrezzata di coworking a tutti i lavoratori agili che avessero deciso di ritornare o rimanere a Foggia dopo essere stati assunti a tempo determinato o indeterminato da una delle nostre aziende partner. In questo modo, avremmo invertito il saldo migratorio interno, legato alla ricerca di lavoro qualificato, avremmo incentivato l’occupazione giovanile e femminile e garantito un adeguato bilanciamento vita-lavoro.
L’Hub di lavoro agile avrebbe portato alla riqualificazione di spazi comunali dismessi e sottoutilizzati, andando a sviluppare l’indotto a livello locale (dai servizi di manutenzione a quelli alimentari; dal commercio al dettaglio al settore dell’ospitalità) e avrebbe dato impulso allo sviluppo imprenditoriale in città e provincia. Infine, ci saremmo potuti attivare in prospettiva affinché i nostri spazi di coworking si trasformassero nel tempo in vere e proprie sedi decentrate all’interno del nostro territorio delle aziende che avessero scelto di collaborare in questo progetto con l’Amministrazione comunale. L’obiettivo prevede l’individuazione dell’area da utilizzare e la redazione di uno specifico studio di prefattibilità e di fattibilità che analizzi tutte le possibili collocazioni, tenendo nella dovuta considerazione tutti gli aspetti determinanti per individuare la soluzione migliore per la città, senza escludere la collocazione in una borgata, preferibilmente Borgo Incoronata e Borgo Segezia”.
“Non ci arrendiamo, le sconfitte ci rafforzano! VERGOGNA”, hanno chiosato infine i due di Cambia.