Energheia, presidente di giuria Piernicola Silvis Foggia – PIERNICOLA Silvis, nato a Foggia il 4 luglio 1954. Studi: maturità scientifica, laurea in giurisprudenza. Professione: dirigente della Polizia di Stato. Hobby: scrivere, leggere, andare al cinema, suonare il piano, ascoltare musica. Presenta così la sua biografia, sul sito www.piernicolasilvis.com. Bene, il vice questore foggiano di Macerata – prima è stato in Veneto e Abruzzo – è un apprezzato scrittore di noir. La passione per la scrittura lo ha sempre seguito, ma le pagine del suo primo romanzo risalgono a metà degli anni Novanta. Dopo centocinquanta, però, lo stop. Lavoro e carriera lo impegnano a fondo. Però chi le legge lo spinge a continuare. Riprende a lavorare al testo e su consiglio di un amico ambienta il romanzo in una provincia opulenta del nord-est italiano, che conosce bene. Nasce così Un assassino qualunque (2006, Premio Franco Fedeli), cui segue il resoconto romanzato della cattura, nel settembre 1992, del numero due di Cosa Nostra Giuseppe Madonìa. Nel 2009 ha scritto il racconto Il conto, proposto da Mauro Zola nella antologia Casi freddi (Cairo Editore). Poi, il suo lavoro più recente, sempre per Cairo, (2009): Gli anni nascosti.
La trama: un uomo politico con una lunga esperienza ai vertici delle istituzioni nasconde un segreto sconvolgente che ridisegnerebbe i blocchi delle superpotenze. Un gruppo eversivo trama un colpo di stato. Un agente dei Servizi si ritrova fra le mani la sorte di un Paese e mentre il crollo del Muro cancella la Cortina di ferro, in Italia la Prima Repubblica si spegne tra gli scandali. Tanti eventi sono solo una coincidenza?
Il resto è storia di oggi. Per un poliziotto scrittore, uno scrittore di poliziotti: da Oslo una rivisitazione del classico hard-boiled, un nuovo romanzo di Kjell Ola Dahl. Del giallista norvegese, psicologo, ex-insegnante, che vive con la famiglia in una fattoria nei pressi della capitale, Marsilio edita , 332 pag. 18 euro. Il solito ispettore Frank Frolich si lascia trascinare in un gioco pericoloso dalla ossessione per una donna che gli sfugge. Femme fatale: capelli neri, occhi blu, mani sottili avvolte in guanti di pelle lucida, così la ricorda dal giorno in cui si è gettato su di lei per proteggerla in una sparatoria. Ma Elisabeth non gli ha mai parlato del fratello boss della malavita. Preso da irresistibile passione, Frølich è trascinato in un gioco pericoloso e finisce per essere coinvolto in un caso di omicidio. Prima di liberarsi dalle accuse, vivrà sulla sua pelle la violenza dei bassifondi di una Oslo mai vista. Un poliziesco degno di Hammett e Chandler. E poi un caso di cronaca, un giallo vero, risolto a quasi quaranta anni di distanza dai fatti. Corbaccio ha appena pubblicato nella collana Exploits il libro proibito di Reinhold Messner, il diario della drammatica spedizione in cui perse la vita il fratello minore del famoso alpinista altoatesino. , 306 pag. 18,60 euro, è stato scritto di getto nel 1970, subito dopo il più grande successo e la perdita più terribile: la conquista del suo primo ottomila e la morte del fratello minore Günther, che con lui aveva raggiunto la vetta, ma era stato travolto da una slavina nella difficile discesa. Per gelosia, il capo spedizione, Karl Herligkoffer, ha accusato per anni Messner di aver tradito lo spirito di gruppo, di non essere salito in cima, di aver scelto una via di discesa impossibile e abbandonato il fratello nei pressi della vetta, sacrificandolo in nome della sua ambizione personale.
Nascondeva invece i suoi errori: il razzo di segnalazione sbagliato che confuse i due sulle condizioni meteo, il documento fatto firmare a tutti i partecipanti per vietare ogni parola sulla spedizione. Il ritrovamento nel 2005 dei resti di Günther dove Reinhold aveva detto che fossero e una sentenza giudiziaria hanno confermano la versione di Messner. Il libro vede finalmente la pubblicazione, con una nuova prefazione e tantissime belle fotografie in bianco e nero.