Leonardo, il colosso italiano della difesa, aerospazio e sicurezza, ha recentemente intrapreso una strategia innovativa di reclutamento che coinvolge direttamente i suoi dipendenti.
In un’email inviata ai 53 mila lavoratori globali – 33 mila dei quali impiegati in Italia – l’azienda ha lanciato un programma di segnalazioni interne, offrendo bonus fino a 1.500 euro per ogni candidato raccomandato che venga poi assunto. Questo sistema nasce per facilitare il reperimento di talenti in un settore in rapida espansione e per abbreviare i tempi di un processo di selezione sempre più complesso.
Le posizioni aperte riguardano una vasta gamma di ruoli, dai programmatori ai tecnici di collaudo, dai CTO specialist ai delivery system engineer, oltre a profili nelle aree di comunicazione e ruoli tecnici meno specializzati. Tuttavia, le qualifiche richieste sono principalmente legate al settore STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). L’azienda punta ad attirare figure specializzate che possano rispondere alle sfide di innovazione e sviluppo, nonostante le difficoltà nell’individuare candidati adeguati in un mercato del lavoro sempre più competitivo.
Con a capo Roberto Cingolani, ex ministro ed esperto del settore, Leonardo ha assunto circa 3.000 persone negli ultimi due anni e prevede di aggiungerne altre 7.000 entro il 2028. La media degli stipendi offerti, secondo fonti aziendali, risulta circa il 20% più alta rispetto a quella di altre aziende del settore, anche per ruoli di carattere più generico. Questo incentivo economico si aggiunge al programma di segnalazioni interne e mira a rendere Leonardo un’azienda competitiva nell’attrarre e trattenere le risorse qualificate necessarie per sostenere la crescita dell’azienda e rispondere alle crescenti commesse internazionali.
In Puglia, Leonardo gioca un ruolo di rilievo con quattro siti produttivi situati a Foggia, Grottaglie, Taranto e Brindisi, ai quali si aggiungono le basi di supporto di Gioia del Colle e Galatina. Complessivamente, l’azienda impiega oltre 3.000 lavoratori nella regione, coinvolti nei settori delle aerostrutture, velivoli, elicotteri ed elettronica. Il contributo di Leonardo in Puglia si estende anche alla rete di fornitori locali, che comprende più di 120 aziende, molte delle quali PMI. Questo ecosistema produttivo regionale costituisce il 40% del settore hi-tech pugliese, con un impatto significativo sull’economia locale e un indice di produttività del lavoro che si attesta il 30% al di sopra della media regionale.
Leonardo è inoltre attiva nello sviluppo tecnologico e formativo attraverso partnership con il territorio. L’azienda partecipa al Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia, un consorzio che riunisce imprese, università e centri di ricerca per progetti di ricerca e sviluppo, formazione e trasferimento tecnologico. Grazie a questa rete di collaborazioni, Leonardo contribuisce a consolidare le competenze locali e a innovare il settore. A conferma di questo impegno, l’azienda è anche socia della Fondazione ITS Aerospazio Puglia, un istituto creato nel 2010 per formare tecnici specializzati nelle aree strategiche per il territorio, rispondendo ai fabbisogni specifici delle imprese locali.
In Puglia sono presenti anche i Leonardo Labs, veri e propri incubatori tecnologici che supportano trasversalmente l’ingegneria delle aree di business dell’azienda, con focus sulla ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate. Questi centri rappresentano un punto di forza per la filiera aerospaziale regionale, rendendola competitiva a livello internazionale e favorendo un ambiente di lavoro all’avanguardia, capace di attrarre nuove leve e incentivare i giovani talenti.
In un contesto di mercato sempre più selettivo, l’iniziativa di Leonardo di coinvolgere i propri dipendenti nel reclutamento di nuovi talenti riflette l’urgenza e la complessità di trovare figure altamente qualificate. Tra gli incentivi economici e le opportunità di crescita professionale, l’azienda punta a rafforzare il proprio team e a consolidare la propria posizione di leader nel settore dell’aerospazio e della difesa, promuovendo al contempo lo sviluppo industriale e tecnologico di territori strategici come la Puglia. Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.it
