ansa. Un enorme cimitero di acqua e fango avrebbe cancellato la vita di un numero imprecisato di persone che cercavano di riprendere l’auto dal maxi parcheggio del centro commerciale per sfuggire all’onda nera dello tsunami che martedì sera, in pochi minuti, ha trasformato Aldaya in un’immensa palude.
‘Benvenuti a Bonaire’, recitano i cartelli sul parking del complesso di negozi alle porte di Valencia, il più grande della città, dove solo quattro giorni dopo la catastrofe i militari dell’Unità di emergenza dell’esercito (Ume) sono riusciti a entrare con i vigili del fuoco dopo aver drenato per 24 ore con le pompe idrovore i quattro metri cubici di acqua che hanno sommerso l’intero parcheggio sotterraneo: aveva una capacità di 1.800 posti auto, 5.700 quelli disponibili in tutto il centro commerciale.
Ancora non si sa quante persone siano rimaste intrappolate:
i sub dell’Ume hanno dovuto aspettare che la melma fosse prosciugata per aprirsi il passo, ma qualcuno di loro ha già parlato di “un cimitero lì sotto”.
Quando martedì sera si è abbattuta la Dana sul Levante spagnolo era ora di punta serale, con famiglie a fare acquisti o mangiare ai ristoranti. Lo scenario che si osserva oggi da vicino è da day after, con i manichini nelle vetrine ridotti a spettrali sagome nere di fango, scarpe disseminate nella melma assieme a vassoi di pizzeria. Chi ci lavorava stima che al momento della catastrofe ci fossero circa 650 persone, a parte i dipendenti degli esercizi commerciali e della ristorazione.
ANSA.