Nel 2023, gli archivi INPS registrano la presenza di 4,4 milioni di stranieri in Italia, un numero in crescita costante nell’ultimo decennio. L’unica flessione è avvenuta nel 2020, anno della pandemia, quando si registrò una riduzione di circa 20.000 unità. Dal 2014 al 2023, la popolazione straniera è aumentata di quasi un milione di persone, passando da 3.409.388 a 4.384.044, con un incremento del 28,6%. L’Osservatorio sugli Stranieri rileva che l’87,2% dei presenti sono lavoratori, il 7,3% pensionati, mentre il 5,6% beneficia di prestazioni a sostegno del reddito. La popolazione comprende sia cittadini comunitari che extra UE.
La situazione in Puglia
In Puglia, gli stranieri registrati presso l’INPS sono 123.668. Tra questi, l’85,2% è costituito da lavoratori (105.422), l’8,9% da pensionati (11.013) e il 5,8% riceve prestazioni sociali. I dati regionali seguono il trend nazionale. Dei lavoratori registrati, il 67,4% proviene da paesi extra UE, il 13,6% da Stati dell’UE a 15 (come Francia, Germania e Spagna), e il restante 19,1% da altri membri dell’Unione Europea.
Focus sulla provincia di Foggia
In provincia di Foggia, l’INPS registra 23.151 lavoratori stranieri, che rappresentano il 18,7% del totale regionale. A questi si aggiungono 1.608 pensionati e 1.541 beneficiari di prestazioni sociali. Si riscontra un marcato divario di genere: il 67,5% dei lavoratori sono uomini (15.624), mentre le donne rappresentano il 32,5% (7.527).
Il settore agricolo domina l’occupazione, con 12.755 lavoratori, di cui il 60,8% (7.749) proviene da paesi extra UE. A questi si sommano 1.469 autonomi agricoli. Altri 7.332 lavorano nel settore privato non agricolo, mentre i lavoratori domestici sono pochi (966), con una prevalenza schiacciante di donne (94,2%).
Provenienza dei lavoratori stranieri
La maggior parte dei lavoratori agricoli stranieri proviene da paesi non UE. Il Marocco guida la classifica con 2.723 lavoratori, seguito da Albania (1.497), Senegal (1.299) e Mali (1.174). Altri paesi africani come Gambia e Nigeria figurano nella top ten, insieme alla Cina, che conta 416 lavoratori.
Tra i paesi comunitari, l’Europa dell’Est è protagonista: la Romania contribuisce con 4.835 lavoratori, seguita dalla Bulgaria con 2.030. Tra i paesi fondatori dell’UE, la Germania si distingue con oltre 1.000 lavoratori, mentre la Francia si ferma a 218.
Un quadro di continui cambiamenti
I dati riflettono l’importanza crescente degli stranieri per il mercato del lavoro, in particolare nel settore agricolo. Tuttavia, emergono tendenze come la leggera diminuzione degli extracomunitari registrati (da 13.634 nel 2022 a 13.621 nel 2023) e un aumento del divario di genere, con una flessione delle lavoratrici donne. La dinamica delle provenienze e delle occupazioni continua a offrire spunti per analizzare il contributo della popolazione straniera all’economia italiana.
Lo riporta Foggiatoday.it