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Solenne processione Sacra Spada di S.Michele Arcangelo 2014

AUTORE:
Franco Rinaldi
PUBBLICATO IL:
4 Ottobre 2014
Manfredonia //

Monte Sant’Angelo – LUNEDI’ 29 settembre, nella solennità per la Chiesa dei SS. Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli, dopo parecchi anni, con un gruppo di amici, ci siamo recati in macchina a Monte S.Angelo, per assistere alla solenne processione della Sacra Spada di S.Michele Arcangelo, che ha avuto luogo in un piacevole pomeriggio di sole.

Mi riferivano alcuni miei amici di gioventù di Monte S.Angelo, ai quali ho chiesto informazioni sulla processione, che fino agli anni ’90, in occasione del solenne rito, veniva portata solo la Sacra Spada di S.Michele riposta nel suo rituale cuscino. Quest’anno, come avviene già da alcuni anni, è stata portata in processione la copia in resina della sacra statua marmorea cinquecentina che si conserva nella grotta nell’antico santuario di San Michele Arcangelo, luogo fascinoso, ricco di storia, arte e cultura.

Sempre in processione, negli anni precedenti è stata portata in trono, un’altra Sacra Statua di S.Michele Arcangelo, di pregevole fattura artistica, denominata “San Michele del Pellegrino” scolpita in legno da uno scultore della Val Gardena. Prima della solenne processione l’arcivescovo mons. Castoro, nella suggestiva e stupenda grotta di S.Michele, ha prelevato e poi riposto la Sacra Spada dell’Arcangelo Michele, dopo averla baciata, nel suo rituale cuscino.

Questo antico solenne rito religioso della “Celeste Spada” che ha vinto il male, provoca grande emozione nei fedeli presenti, che tanto supplicano per l’intercessione di S.Michele Arcangelo. Alla solenne processione, partita alle ore 17,00 dal Santuario Micaelico, hanno partecipato l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste e San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, il clero locale, i sindaci di Monte S.Angelo ing. Antonio Di Iasio; di Foggia Franco Landella; di Manfredonia Angelo Riccardi; di Cerignola Antonio Giannatempo; di Mattinata Michele Prencipe con i rispettivi gonfaloni delle Città; il consigliere regionale avv. Giandiego Gatta, l’ex sindaco di Bari, il magistrato Michele Emiliano, segretario regionale del PD; l’ex Commissario di P.S. di Manfredonia dott. Antonio Lauriola, insieme ad altre autorità civili e militari. Era presente anche il Gonfalone di Nova Milanese, con una rappresentanza dei numerosissimi cittadini di Monte S.Angelo, che risiedono in quella Città, dell’interland milanese.

Era presenti alla processione la Confraternita della SS. Trinità di Monte S. Angelo, la Confraternita di San Michele Arcangelo di San Marco in Lamis; l’Arciconfraternita dei Morti di San Giovanni Rotondo; la Confraternita di Sant’Antonio Abate di Monte S.Angelo, l’Arciconfraternita Mortis di Monte S.Angelo; il gruppo della Parrocchia di Casalnuovo Monterotaro, tra le confraternite un giovane figurante in costume dell’Arcangelo.

Numerosi i bambini, come da antica tradizione, accompagnati dai genitori che indossavano il costume di San Michele “I Sammecalicchje”, impreziosito dalla spada, corona e bilancino. La maggior parte dei vestiti indossati dai ragazzi è stata realizzata dal bravo costumista Giuseppe Ricucci detto “u Fiorendine” (il Fiorentino).

In un piatto “un ministro” di San Michele (un laico) portava in un piatto i sassolini della grotta San Michele che preservarono i Montanari dalla peste nel 1656, dopo la quarta apparizione dell’arcangelo al vescovo di Siponto Alfonso Puccinelli, che gli annunziò che la Città di Monte S.Angelo sarebbe stata risparmiata da tale flagello, che aveva già mietuto numerose vittime nel Regno di Napoli e anche sul Gargano.

Il complesso bandistico “Città di Monte S.Angelo” diretto dal M° Marco
Destino, ha eseguito il servizio musicale nel corso della processione, che ha attraversato il centro storico della Città, con cinque soste di preghiera, lungo le cinque parrocchie montanare. Ad ogni sosta l’Arcivescovo Castoro impugnava la Spada di San Michele e impartiva la benedizione ai fedeli, prima di deporla sul suo rituale cuscino e riconsegnarla al parroco di turno che si alternava con gli altri parroci, dopo breve vestizione di sacri paramenti, a portare in processione la Sacra Spada di San Michele.

In zona Ospedale è stata fatta brillare una batteria pirotecnica in onore di San Michele Arcangelo. Al rientro della processione all’antico santuario Micaelico, fuochi pirotecnici e un lungo applauso da parte dei fedeli, ha salutato la veneratissima Spada di San Michele Arcangelo e la Sacra Statua portate in solenne processione.

La Città è stata invasa da migliaia di persone, molte provenienti, come da tradizione dal barese, ma anche da altre regioni d’Italia. I parcheggi erano pieni di autobus e macchine, ed era difficilissimo trovare un posto per parcheggiare la macchina. Una cosa che ho notato lungo il percorso della processione, che non ho visto grande partecipazione di fedeli montanari, dietro la Sacra Spada e la Sacra Statua di S.Michele.

Questo, comunque, non toglie nulla alla grande devozione degli abitanti di Monte S.Angelo, che in quasi tutte la case conserva gelosamente una statuina di S.Michele (molti, nella tradizionale campana di vetro), e poi immaginette e pietre benedette delle grotta di S.Michele Arcangelo. Anche mio padre, che si è trasferito con i suoi genitori a Manfredonia all’età di 5 anni, aveva avuto in dono di nozze una fine scultura di San Michele in alabastro custodito (nda cambène de vetre) realizzata da uno dei migliori “Sammecalere” di Monte S.Angelo, con alla base alcune pietre della grotta di S.Michele conservate gelosamente da mio padre in un sacchettino. Ricordo che anche mia madre, manfredoniana, ci rimproverara quando ci avvicinavano alla Campana di S.Michele, perché ci diceva: “San Mecòle n’ji nge tocche”.

NOTIZIE STORICHE SUL CULTO DI SAN MICHELE SUL GARGANO. Dal documento agiografico datato tra il V e l’VIII sec. dopo Cristo, e riportato dal “Liber de apparitione Santi Michaelis in Monte Gargano”, si evince che fu lo stesso Arcangelo, che riferì in sogno a San Lorenzo Maiorano vescovo di Siponto, nella sua terza apparizione, a prediligere questo luogo e consacrare la data del 29 settembre 493. La Statua di San Michele Arcangelo in marmo di Carrara fu magistralmente scolpita da Andrea Sansovino.

L’opera di altissimo livello artistico, rappresenta senza dubbio, uno dei primi capolavori del Rinascimento del Sud dell’Italia. Va ricordato, che lo scultore Sansovino era compaesano del cardinale Antonio del Monte, all’epoca vescovo di Manfredonia. Questi sicuramente fu il committente della sacra opera scultorea.

(A cura di Franco Rinaldi – cultore di storia e tradizioni popolari di Manfredonia)

FOTOGALLERY – VIDEO A CURA DI FRANCO RINALDI


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(A cura di Franco Rinaldi – Redazione Statoquotidiano)

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