L’obiettivo è rendere più snello e trasparente il processo di selezione del personale scolastico, semplificando la copertura dei posti vacanti. Invece di essere l’aspirante supplente a proporsi, ora è la scuola stessa a pubblicare gli avvisi di ricerca. Questi avvisi compaiono progressivamente sui siti degli Uffici scolastici regionali, provinciali e sui portali degli istituti scolastici.
Come funziona il sistema degli interpelli per le supplenze
Con il nuovo sistema, le scuole diventano protagoniste nella ricerca di supplenti. Quando c’è la necessità di coprire una posizione vacante, l’istituto può pubblicare un avviso che riguarda la supplenza temporanea, specificando il numero di posti disponibili.
Ogni avviso include informazioni dettagliate come la data di inizio della supplenza, la sua durata, il monte ore settimanale, la sede di servizio e le modalità di presentazione della domanda. Gli interessati possono candidarsi inviando il proprio curriculum vitae e una lettera di presentazione.
Chi può partecipare agli interpelli
Gli interpelli sono aperti a chiunque, indipendentemente dalla residenza o dal titolo di studio, anche se chi possiede una laurea potrebbe avere maggiori possibilità di successo. Le posizioni disponibili spaziano dagli insegnanti di ruolo e di sostegno al personale ATA e ai docenti per i corsi di recupero estivi. Tuttavia, non possono partecipare coloro che già hanno un contratto a tempo determinato per l’anno scolastico in corso.
Tipologia di contratto
Il contratto stipulato tramite interpello segue le stesse condizioni previste per le supplenze attraverso le graduatorie provinciali (GPS). Includono anche le sanzioni in caso di mancata presa di servizio o abbandono, applicabili nella provincia in cui si svolge l’incarico.
Lo riporta FanPage