Dopo il fortunato debutto in estate, ritorna con tre nuovi appuntamenti “A passo d’uomo. Canto del troppo amore”, lo spettacolo itinerante in cuffia realizzato dal collettivo Circolo Bergman in collaborazione con gli Apocrifi. Un progetto artistico dedicato a Monte, che accompagnerà gruppi di spettatori tra le vie e i luoghi simbolo della città, offrendo di essa uno sguardo inedito.
Lo spettacolo, in scena sabato 9 novembre (ore 17.00 e ore 20.00) e domenica 10 (ore 11.00) con ritrovo davanti al Castello, è una drammaturgia esclusiva dedicata alla città, alle voci, ai racconti e alle memorie dei cittadini di Monte Sant’Angelo. La produzione, frutto del lavoro e delle interviste realizzate a Monte dagli artisti Paolo Giorgio e Marcello Gori che hanno abitato la città per due settimane ad aprile e luglio, sarà un percorso nella memoria e nel presente, in cui le parole dei saggi della città si intrecceranno a quelle delle nuove generazioni e degli artisti.
A celebrare il finale di questo anno inedito, domenica 10 novembre alle ore 18.00 all’Auditorium Markiewicz del Santuario di San Michele, andrà in scena “Iliade. Canto per la pace”, la produzione corale declinata da Bottega degli Apocrifi per Monte2024.
In scena accanto agli artisti della compagnia – il musicista Fabio Trimigno e l’attrice Rosalba Mondelli – ci sarà il coro di bambini e adolescenti della città che hanno partecipato ai percorsi di formazione di queste ultime settimane; di fianco a loro un ospite d’eccezione, l’attore Giuseppe Ciciriello, noto al grande pubblico per le sue collaborazioni televisive (“Briganti”, “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Una famiglia per bene“) e cinematografiche (l’ultima in ordine di tempo è “Palazzina Laf“, il film di Michele Riondino vincitore di quattro David di Donatello) e noto al pubblico teatrale per la sua potenza narrativa.
“Si parte dall’Iliade, una delle pietre miliari della letteratura mondiale, ma anche un’indagine poetica senza eguali sulle virtù e le fragilità umane. Una storia di guerra, che della guerra narra l’inutilità e l’atrocità; una storia talmente antica che sembra scritta ieri; che parla di dèi capricciosi e uomini e donne che di quei capricci pagano lo scotto, e che sembra parli proprio di noi e di questo tempo incerto e poco umano”, spiega Stefania Marrone, drammaturga degli Apocrifi. “Quando con Giuseppe Ciciriello abbiamo scelto l’Iliade per ragionare di pace insieme ai ragazzi,abbiamo puntato sulla forza di parole che sono state capaci di attraversare i secoli, abbiamo puntato sull’orrore e sulla pietà che quelle parole sono in grado di evocare ancora oggi, sulla possibilità di quella storia – che ognuno conosce a modo suo – di porci delle domande scomode”.
Un canto di pace che nasce da un poema di guerra e che sceglie il Santuario di San Michele, il suo Auditorium, per dare appuntamento al pubblico.
Si chiude così il cerchio: dopo l’avvio dei lavori lo scorso 6 aprile nella grotta santa, col regista Marco Martinelli che ha guidato l’azione corale con i cittadini dedicata a Dante, la Residenza ideata dagli Apocrifi ha attraversato fisicamente la città, portando con sé abitanti e visitatori, e torna ora a concludersi nel cuore della montagna sacra.
Lo spettacolo “A passo d’uomo. Canto del tropo amore” è a pagamento (il costo del biglietto è di 5 euro. “Iliade. Canto per la pace”, invece, è a ingresso libero.
Per informazioni e biglietti è possibile contattare Bottega degli Apocrifi: 0884.532829 – 335.244843 bottegadegliapocrifi@gmail.com
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