CAMERA DEI DEPUTATI, Tonio Leone. 202° posto, quindi. E’ questo il migliore dei piazzamenti dei deputati foggiani. A detenere il primato (si fa per dire) è il manfredoniano Tonio Leone. In Parlamento da quasi 16 anni, deputato Pidiellino fedelissimo del cavaliere e conosciuto, in patria dauna, per le sue esilaranti barzellette, ha, si diceva, un indice di produttività pari a 177,4 punti. Volendo, Leone è nella parte sinistra della graduatoria, fermo a un terzo dello scorrimento. Il vice di Gianfranco Fini è stato presente in aula nel 68,8% delle sedute (al di sotto della media) e assente in appena lo 0,69%. In un 30%, poi, le sue assenze sono state giustificate da missioni istituzionali. Nulla di sconvolgente, il suo curriculum legislativo. Relatore per 5 volte di ddl, una volta cofirmatario di mozione e una volta primo firmatario; in tre circostanze firmatario odg, due volte è stato il primo proponente di emendamenti e in altri 8 casi secondo.
Antonio Pepe. Il notaio potrebbe passare alla storia, malgrado la sua accentuata vocazione all’anonimato, in quanto ultimo Presidente di Palazzo Dogana. Per il momento, si destreggia a Montecitorio grossomodo alla stregua di Leone. Foggiano di Foggia, Pepe è fermo alla posizione Openpolis numero 204, appena due caselle al di sotto del vice dell’Aula. Il suo indice è pari a 176,7 punti, in virtù di un tasso di presenze pari al 66,37% (al di sotto della media) e uno di assenze pari al 33,6 (al di sopra della media). Bene sul fronte delle missioni, dove Pepe si ferma addirittura a quota 0 (ovviamente sotto la media). Il Presidente di Pazzo Dogana, appartenente ad una sola Commissione, ha firmato 59 ddl (9 da primo firmatario, 42 da cofirmatario, 8 da relatore), 15 mozioni (tutte da cofirmatario), sollecitato 21 interpellanze d’Aula (idem), 2 interrogazioni a risposta orale (cofirmatario) e 9 a risposta scritta (7 da cofirmatario e 2 da primo firmatario), 9 in commissione (5 da primo firmatario, 4 da cofirmatario), proposto 4 risoluzioni in commissione (1 da primo e 3 in concorso), 1 risoluzione conclusiva (cofurmatario), proposto 11 odg (3 da primo firmatario e i restanti in compartecipazione) e 66 emendamenti (39-27).
Michele Bordo. Altro giro, altra corsa sul Golfo. Come Tonio Leone, ma un bel po’ più in basso, Michele Bordo. L’enfant prodige del centrosinistra di Capitanata, da 5 anni in Aula, genie sipontina dei Campo e Riccardi, si ferma a metà classifica, primo dei foggiani a scollinare la zona verde e finire in quella rossa dei bocciati. Parte destra e 318° posto, in virtù di un indice di produttività di 126 punti. Per lui, ottima la stima delle presenze: 84,3% (al di sopra della media, buon segnale) e delle assenze: 13,2% e parametro nella media. Per l’esponente piddino, 79 disegni di legge (11 da primo firmatario, 68 da cofirmatario), 24 mozioni (1-23), 49 interpellanze (2-47), 22 interrogazioni a risposta orale(1-21), 75 a risposta scritta (35-40), 27 interrogazioni in commissione (16-11), una (da cofirmatario) la risoluzione proposta in Assemblea, 8 in commissione (da cofirmatario), 3 le conclusive (idem); 30 sono stati, nel 2011, poi, gli odg presentati (12-18) e 1302 gli emendamenti (45-1257).
Angelo Cera. Il deputato-barra-sindaco-di-San-Marco-in-Lamis è ultimo nella speciale classifica dauna dei dimoranti alla camera dei Deputati. Posizione numero 339, oltre venti caselle al di sotto del pure non brillante Bordo. In Aula da tre anni, l’anno passato ha incassato un indice di produttività di 119,6 punti, anche per un tasso di presenze al di sotto della media parlamentare. Cera si arena al 73,87%, contro un livello di presenze del 26 e rotti percento (più di quanto stabilisca la ‘buoncostume’ di Openpolis). Per quel che concerne la sua attività politico-amministrativa, il deputato garganico ha questi numeri: 61 disegni di legge (4 da primo firmatario, 57 da cofirmatario), 29 mozioni (da cofirmatario), 42 interpellanze (12-30), 30 interrogazioni a risposta orale (16-14), 5 a risposta scritta (2-3), 12 in commissione (50%), una risoluzione in assemblea (da cofirmatario), 4 in commissione (2-2), una conclusiva (anche in questo caso da cofirmatario), 30 odg (17-13) e 214 emendamenti (9-205).
SENATO DELLA REPUBBLICA, Colomba Mongiello. La senatrice venuta da Amica naviga nei bassifondi della graduatoria personale dei senatori italici. La Mongiello, infatti, si arresta ad un indice di produttività oltre dieci volte inferiore rispetto a quello del primo senatore. Dati alla mano, se Giampiero D’Aulia (Udc-Svp) è a un rendimento – impietoso! – di 1199,7, la senatrice del capoluogo dauno segna quota 96,8. La posizione è la 191ma (su 322). Sopra la media il tasso delle presenze (93,2%), sotto quello delle assenze (6.77%) e delle missioni (0.02%). L’esponente piddina, replica al femminile di Massimino D’Alema, appunta in petto, per il 2011, 152 ddl (11 da prima firmataria e 141 da cofirmataria), 63 mozioni (1-62), 21 interpellanze (0-21), 101 interrogazioni a risposta orale (37-64), 42 scritta (3-39); al suo attivo anche 3 risoluzioni in assemblea (solo in compartecipazione), una in commissione da cofirmataria, 101 odg in assemblea (5-96) e 75 in commissione (8-67). Per lei anche 1023 emendamenti, per lo più in concorso
Carmelo Morra. Fa addirittura peggio della Mongiello Carmelo Morra, la cui attività di primo cittadino di Monteleone di Puglia certo non deve giocare a vantaggio del suo curriculum capitolino. Anzi. Morra è alla casella numero 266 tra i senatori virtuosi. Il suo indice è di 44,9 punti. Buono lo score delle presenze (sopra la media, 93,38%) e basso il tasso delle assenze (sotto la media, 4,78%). Carente, al contrario, la sua partecipazione alle cose della democrazia nostrana: 41 ddl (4 da primo firmatario, 31 da cofirmatario, 4 da relatore), 18 mozioni (da cofirmatario), 3 interpellanze (come prima), 6 interrogazioni a risposta orale (1-5), 32 a risposta scritta (13-19), 15 odg presentati in assemblea (da cofirmatario), 7 quelli sottoscritti in commissione (in concorso con altri parlamentari della repubblica), 81 emendamenti (15-66).
Deputati dauni eletti in altre circoscrizioni. Emilia Grazia De Biasi, originaria di San Severo, ma eletta in Lombardia 1, si colloca alla 228 posizione, con un indice di 163,9 punti. Malissimo, invece, il lucerino Lucio Stanca, 601° su 630 deputati. Il suo indice di produttività è di 44,3 punti. Tantissime le sue assenze.
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VORREI PROPRIO VEDERE SE SI CANDIDANO CHI LI VA A VOTARE A STI SOGGETTI.
MA FATECI IL PIACERE…..
PUTROPPO CONTINUERANNO A VOTARLI PER IL SOLTO CLIENTELISMO….AMICI, AMICI DEGLI AMICI, ECC…PARACULI
più schifo di cosi la politica non può fare
antonio leone tu si che ci rappresenti bene……………io mi vergogno al posto tuo