FOGGIA – Che la Puglia stia guardando con sempre più interesse al turismo di lusso non è una novità. Ieri, Vito Vergine – titolare del lido Maldive del Salento a Pescoluse e presidente del Sindacato italiano balneari di Lecce – aveva detto che i rincari dei prezzi in regione hanno proprio questo obiettivo: selezionare la clientela. Una strategia che però ha prodotto un effetto collaterale non indifferente: la fuga dei turisti italiani all’estero.
A raccontarlo è l’edizione locale di Repubblica, che ha raccolto alcuni dati sull’andamento dei flussi turistici in Puglia.
Da una settimana i collegamenti da Bari a Durazzo – in Albania – sono raddoppiati e un quarto dei passeggeri è italiano. Per il mese di luglio, i gestori dei lidi in Puglia hanno denunciato un calo delle presenze del 20%. Un dato a cui fanno da contraltare i numeri sempre più in crescita delle partenze verso Tunisia, Albania, Grecia, Mar Rosso e Spagna.
A spingere molti pugliesi a trascorrere le proprie vacanze altrove sembrano essere proprio i prezzi. «Qui una cena a base di pesce può costare tra i 20 e i 35 euro, contro gli oltre 40-45 della Puglia», racconta il ristoratore Tonino Lembo in vacanza a Salonnico.
Federalberghi: «La Regione è ferma»
A confermare l’aumento dei prezzi e la diminuzione delle presenze di turisti è anche Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia. «Il calo più importante si registra in zone balneari come il Salento e parte del Gargano, i nostri maggiori attrattori», spiega in un’intervista a Repubblica. La Puglia, aggiunge Caizzi, «è turismo balneare. Ma anziché valorizzarlo lo abbiamo snobbato, privilegiando ad esempio i borghi o altre destinazioni».
Alla situazione contribuiscono poi altri due problemi: la mancanza di infrastrutture di collegamento e gli affittacamere abusivi, soprattutto nelle zone più turistiche. L’unica nicchia che sembra non conoscere crisi è il turismo di lusso: «È un tipo di settore che non subisce mai cali, trattandosi di persone con una capacità di spesa elevata», conferma Caizzi.
Lo riporta Open.
Mi trovavo a Vieste….ed ero vicino ad uno stabilimento balneare ,un turista comprò un bottiglia d’acqua da 2 litti e la pagò €4.
Rimasi sbalordito….
@ Giuseppe:
Invece io una bottiglietta da MEZZO litro di acqua, a Rimini, Pisa e Firenze, 15 anni fa’, lo pagata 2 euro.
Fai il confronto.
Mi trovavo a Rimini, 15 anni fa, e una bottiglietta di acqua da MEZZO litro mi e’ costata 2 euro.
Giuseppe, sei stato fortunato.
Vedrai che il sindaco è pronto a smentire..
Spaventosa l’assenza di turismo d’agosto a Manfredonia.Almeno il 45% in meno degli anni scorsi e il 70% in meno della media degli ultimi decenni.
@ Alfredo 1
Io non l’ho comprata, l’ha comprata il turista.
Sicuramente non avrei mai speso quei soldi per una bottiglia di acqua.
Il problema è per tutta l’Italia,che invece di moderare i prezzi,aumentano in maniera smisurata.
È normale che il turista ( lavoratore )va altrove.
Ti parlo di coloro che si spaccano la schiena tutto l’ anno e cercano un po’ di riposo meritato.
I vip soni un’altra categoria che a me non interessa, loro sanno dove andare.
Selezionare i turisti secondo il reddito a volte significa escludere persone ben educate e non invadenti, a vantaggio di cafoni arricchiti. Cioè vi svendete per arricchire pochi gestori
2 euro per un litro d’acqua é un prezzo assolutamente normale in spiaggia , anzi quasi basso.
Evidentemente al sud non conoscete i prezzi praticati nelle località del nord.
Personalmente trovo il Gargano una meta economica in generale.