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Stato Quotidiano e la libertà totale nell’esprimere contenuti e stile

AUTORE:
Maria Teresa Perrino
PUBBLICATO IL:
5 Ottobre 2019
Editoriali // Foggia //

Dietro un giornale ci sono le persone che lo compongono, che lo animano, che lo scrivono. E gli auguri vanno a tutte loro. STATOQUOTIDIANO.IT compie dieci anni. Dunque è sul territorio da un po’.
Tempo di bilanci? Forse per i collaboratori di più vecchia data è il momento giusto per festeggiare l’esistenza di una realtà che interessa tanti lettori ma anche il proprio lavoro. Immagino che per tutti loro la vita stessa del quotidiano, che raccoglie le istanze del territorio, che trova modo di informare su quello che accade nella nostra terra, senza dimenticare di allungare lo sguardo più lontano – là dove la si fa la Storia, che al momento per tutti noi è solo cronaca – sia la conferma di un buon lavoro.
Ma anche per una neofita è possibile fare un bilancio. Cosa ho notato in questi 5, 6 mesi di collaborazione? Valori come il Rispetto e nientemeno che la Libertà. Esatto. La libertà.

Scrivere su un giornale non è facile. Occorre saper infilare le parole in ordine logico, ma anche in maniera un po’ avvincente, come capita per gli oratori, il cui problema più grosso è quello di non far addormentare l’uditorio! Nessun giornale, cartaceo o digitale, può permettersi di annoiare i propri lettori, soprattutto in un’epoca come la nostra dove adulti e giovani sono accomunati dalla stessa sostanziale realtà: un bombardamento di notizie, sotto forma anche di twitt brevissimi, che corrono sul web alla velocità della luce e che danno informazioni continue e mescolate tra loro, sulla base di chi le scrive e dei propri destinatari. E tutto questo avviene nella vita ordinaria, quella di tutti noi, che corre anch’essa, con poche eccezioni, alla stessa velocità. Invece la notizia si deve assimilare, possibilmente nei tempi giusti, e non deve essere mai banale.
E certo non può essere banale una maggiore conoscenza del territorio che non sia quella frammentata e frammentaria dei propri contatti web. Un giornale, nella sintesi che costituisce una delle capacità più importanti della mente umana, può fornire dati, notizie, sorprese, conferme sulla vita che ci scorre intorno. E le notizie che STATOQUOTIDIANO.IT propone ai suoi lettori, che compiono ogni giorno la libertà di scegliere di leggere, sono sempre ad ampio raggio.

Cosa fa un cittadino quando decide di leggere? Un atto profondamente Etico, non un gesto qualsiasi e scontato, come potrebbe apparire ad una indagine superficiale. Informarsi riduce l’isolamento della modernità rispetto alla informazione dei tempi passati, dove contava il passaparola e la vicinanza fisica fra le persone. Ancora esiste nei piccoli centri questa tradizione comunicativa ma non basta. Tra quello che avviene sulla nostra testa e noi lettori si situano le persone il cui parere, sotto forma di articolo giornalistico, diventa per noi fondamentale, perché ne riconosciamo in qualche modo la competenza e la prudenza e l’equilibrio con cui vengono presentate le informazioni, oltre che date con esattezza. Una tavola imbandita bene. E il lettore, scegliendo di avvicinarsi, si sente libero nella scelta, scelta che forse è la forma più concreta di libertà che siamo chiamati a mettere in atto quotidianamente. Quindi allo STATO di tutto ciò che va oltre le nostre persone si associa il QUOTIDIANO che ci accomuna tutti, con i problemi specifici e anche universali. E diventa un fatto etico già il confronto liberamente scelto con ciò che è Altro da noi. Vicino o lontano, ma certo altro.

Cronaca, politica, economia, società, cultura. Questa è la realtà complessa che permea la nostra vita, ogni giorno. E si crea un sentimento di fiducia: il lettore si affeziona a quelle pagine, come ci si affeziona a persone amiche. Valori. Si parla di valori. E questo un giornale non deve mai dimenticarlo. Perché a volte succede di dimenticarli, i valori. Magari costretti dalla legge dell’Utile, che in alcuni casi inquina quella del Bene. Nel comunicare ordinario fra persone, e in quella forma speciale che è la comunicazione giornalistica, esiste infatti anche un disvalore: la manipolazione dei fatti. Parliamo di etica. Inevitabilmente si torna all’etica. Ingannare chi legge è un gesto deplorevole sotto ogni riguardo. Perché si inganna la fiducia, l’affezione, i sentimenti. Non si fa. Ma questo non riguarda solo la confezione di un giornale. Non si dovrebbe fare mai nella vita: in famiglia, fra amici, nel posto di lavoro, nei gruppi più allargati della società.

Solitamente si può manipolare omettendo o modificando le informazioni. Nel mondo della informazione universale, dove tutto sembra a portata di tutti grazie ai potentissimi mezzi tecnologici che ci consentono di stare in connessione costante con il pianeta terra, non sempre si sa la verità. La velocità e la inondazione di informazioni impedisce di fatto il controllo sulle notizie. E i manipolatori hanno buon gioco a distorcere o a celare i fatti importanti. E la verità non è qualcosa di afferrabile ma ha a che fare con l’onestà delle parole che compongono proprio il racconto dei fatti. Le parole giuste devono avere il sapore della verità. Poi, ci può stare anche l’errore, ma sarebbe un errore in buona fede. Questo si chiede ad un cittadino in qualunque professione. Questo il lettore chiede al suo giornale di riferimento.

E allora ha un senso anche la parola dell’ultima arrivata. L’accoglienza in questa testata di chi vi sta scrivendo è stata nel segno del rispetto e della libertà. Il rispetto si è misurato sull’accettazione della specificità con cui ognuno di noi esprime se stesso e il proprio pensiero nello stile espressivo che gli è proprio. La libertà è stata ed è totale per quanto riguarda i contenuti. A me questa esperienza ha arrecato nuova fiducia nell’umanità. Per cui mi sento di associare alla parola Auguri anche un grande GRAZIE in questo giorno di festa e di bilanci.

A cura della dottoressa Maria Teresa Perrino,

Ottobre 2019

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