Statoquotidiano.it, Foggia, 5 novembre 2021. Domani, 6 Novembre 2021, ricorre il 29° anniversario dalla morte di un imprenditore sano, uomo ‘libero’, di cruciale importanza per la storia di Foggia e del nostro Paese: da vittima innocente a simbolo di speranza e legalità.
“E’ intraprendente Giovanni, non si scoraggia mai. E’ un gran lavoratore, che si è fatto da solo. E per questo non accetta che qualcuno gli imponga con la violenza di essere pagato senza lavorare. Non ha paura di parlare e di denunciare”. (Libera)
Giovanni Panunzio nasce a Foggia nel 1941 e prestissimo resta orfano di padre, tanto che è costretto a rimboccarsi le maniche, iniziando a lavorare mentre i suoi coetanei pensavano principalmente a giocare. A nove anni, già distribuisce il pane tra le case del centro storico di Foggia. Entrava nelle case, scaricava il pane e si faceva dare il dovuto, che portava direttamente al panettiere per cui lavorava. A lui rimaneva qualche mancia, che consegnava a sua madre, diventando ben presto un uomo. In seguito lavora come muratore nei cantieri, è un ragazzo volenteroso, gran lavoratore (anche dodici ore al giorno), senza troppi grilli per la testa, apprende subito il mestiere. A diciotto si innamora di Angela, la donna che sposa e dal cui amore sono nati i quattro figli: Filomena, Michele, Pina e Raffaella.
La storia di Giovanni è la storia di un uomo nato dal nulla, cresciuto nel nulla e diventato qualcuno: le sue mani grandi, callose e forti avevano conosciuto il lavoro duro e lui era orgoglioso di tutto questo. Amava vivere liberamente, senza aderire a un sistema di rapporti e dinamiche clientelari, che iniziava a tracciare la storia della città di Foggia. Forse è stata proprio la sua intraprendenza, la sua caparbietà e la sua onestà a tradirlo. Decide di ribellarsi e rompere il silenzio che esisteva in quegli anni nel settore edilizio, uno dei più discussi e poco trasparenti della città.
Dopo oltre tre anni di calvario (minacce e richieste estorsive), sapeva che poteva anche essere assassinato. Per questo, aveva affidato ad un memoriale le sue paure, i suoi sospetti, e magari anche le sue certezze. Quel memoriale, poi confermato davanti al magistrato, il 27 dicembre 1991 aveva fatto scattare un nuovo blitz antimafia in città. In carcere, con l’accusa di associazione di stampo mafioso finalizzata all’estorsione, erano finite 14 persone. Nonostante il costruttore godesse di una vigilanza radio- collegata, attivata a sua chiamata, ciò non è stato sufficiente per salvargli la vita. Il 6 Novembre 1992, mentre sulla sua “Y 10” percorreva via Napoli, i killer gli hanno sparato più colpi di pistola, colpendolo alle spalle, al polso sinistro e alla gola. L’imprenditore si è accasciato sul volante e la corsa in ospedale è stata una inutile corsa contro il tempo. La sua morte è avvenuta proprio mentre, ironia della sorte, in comune si discuteva del nuovo piano regolatore generale. Tanto gli esecutori materiali quanto i mandanti dell’omicidio sono stati assicurati alla giustizia e condannati all’ergastolo dalla Corte di Assise di Appello di Bari nel 1999.
L’esempio di Giovanni Panunzio è il faro da seguire per i cittadini di Foggia e non solo e la memoria della sua vita e della sua ribellione al sopruso del malaffare è profondamente radicata nell’attività svolta dall’Associazione “Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti”, attiva nel territorio di Foggia e provincia già dai primi mesi del 2015. La famiglia gli è stata tanto vicino e proprio le donne della sua vita tuttora diffondono quanto accaduto, toccando gli animi di tante persone.
Giovanna Belluna Panunzio, nuora della vittima, esempio di donna coraggiosa contro la mafia della sua città, ha intrapreso un percorso per la legalità incontrando giovani e associazioni con il “Progetto Foggia- Eguaglianza Legalità Diritti”. A Giovanni Panunzio è stata dedicata una piazza nella quale una targa ricorda il sacrificio dell’imprenditore foggiano. Lo Stato ha onorato il suo sacrificio, con il riconoscimento concesso dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso di cui alla legge n. 512/99 a favore dei suoi familiari, costituitisi parte civile nel processo.
Nella giornata di domani, ricorrenza del 29esimo anniversario dalla morte, l’associazione ‘Giovanni Panunzio, Eguaglianza Legalità Diritti’ ed i familiari dell’imprenditore scomparso, si incontreranno alle ore 10 nella piazza a lui dedicata, nei pressi della stele eretta a suo ricordo, dove si svolgerà una breve cerimonia di commemorazione.
Sarà presente anche un rappresentante istituzionale del Comune di Foggia, attualmente commissariato per infiltrazioni malavitose, ai quali va il ringraziamento dell’associazione per aver intitolato proprio a Giovanni Panunzio il bene confiscato alla mafia in località Salice Nuovo.
Sempre domani verrà sottoscritta in Comune la convenzione per l’utilizzo con fini sociali del bene confiscato, a cura di una cooperativa con una gestione secondo i termini di legge.
Fonti e link utili: interno.gov.it; vivi.libera.it; giovannipanunzio.org