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STRAMURALES Stornara in attesa della VII edizione del festival di street art “Stramurales 2024”

"Il piccolo borgo ha avuto la fortuna inaspettata di avere al proprio interno persone che non volevano e non vogliono rassegnarsi"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
6 Settembre 2024
5 Reali Siti // Cerignola //

del Sociologo Luigi FILANNINO

Come raccontano le cronache, Stornara era, e tuttora lo è ancora, un piccolo borgo sperduto nelle assolate campagne del Tavoliere delle Puglie. Un paese che viveva prevalentemente di agricoltura, senza peraltro avere la capacità di mettere a frutto le sue potenzialità in termini di trasformazione dei prodotti agro-alimentari coltivati in loco. Praticamente aveva una ricchezza che altri, aggiungendoci valore aggiunto, sfruttavano a proprio vantaggio.

Poi un bel giorno, senza neanche capire perché e come, si è ritrovata ad avere un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, 137 Murales realizzati dai più grandi artisti internazionali di Street Art, che hanno trasformato il piccolo e insignificante borgo agricolo in un Museo a cielo aperto. Improvvisamente il piccolo borgo è diventato famoso in tutto il mondo e senza volerlo è stato catapultato al centro di una grande Rivoluzione Artistica e Culturale, che ha inciso anche culturalmente sullo stesso concetto di Street Art e sul modo di interpretare questa particolare forma d’arte. Grazie al Festival di Street Art “Stramurales”, il Muralismo si è arricchito evolvendosi in “Arte Pura”. Non più e non solo Forma di Protesta Sociale, non più e non solo Rigenerazione di Aree Urbane Degradate, non più e non solo Veicolo di Messaggi Socio-Politici, ma soltanto Arte Pura. A Stornara accorrono Artisti da tutto il mondo, perché hanno la possibilità e l’occasione di esprimere se stessi e il loro talento naturale, senza restrizioni di alcun tipo e senza canovacci da seguire. A Stornara gli Artisti vengono per creare “Arte”, seguendo il proprio istinto e la propria ispirazione del momento, arricchita anche dal confronto con gli altri artisti e con gli organizzatori di questo miracolo.

Ebbene sì. Il piccolo borgo ha avuto la fortuna inaspettata di avere al proprio interno persone che non volevano e non vogliono rassegnarsi ad un destino misero e già scritto. Grazie a queste persone, nell’ultimo decennio Stornara ha vissuto un boom artistico, culturale ed anche economico. L’Arte ha portato infatti a Stornara una miriade di visitatori e di turisti, favorendo la crescita delle attività commerciali legate al turismo ed incrementando non solo il numero ma anche i guadagni di tali attività, quali bar, ristoranti, pizzerie, pub, bed and breakfast, case alloggio, e di conseguenza di tutto l’indotto generato da questo sviluppo. Ma tutto questo non è nato per caso. E’ stato il frutto dell’opera quotidiana e certosina di un gruppo di persone provenienti dal mondo dell’associazionismo e dalla stessa politica cittadina, che hanno deciso di investire nell’Arte e nella Cultura, sapendo che tali investimenti avrebbero generato benefici per tutto il territorio. Piaccia o non piaccia ammetterlo, ma senza Stornara Life e i suoi associati, a cominciare dal suo creativo Presidente, e senza il buon vecchio Sindaco e la sua squadra, tutto questo non sarebbe mai potuto accadere.

Questo miracolo ultimamente sta perdendo tutti i suoi effetti positivi e propulsivi, a causa della cecità e della immotivata opposizione al grande progetto di trasformazione artistica, culturale ed economica, da parte di forze oscure, prive di lungimiranza e soprattutto incapaci di comprendere quello che stava e sta succedendo. E’ ormai un fatto assai noto che quest’anno, dopo ben sei stagioni di successo, il Festival rischia di non essere realizzato per mancanza di fondi. Sarebbe la fine di un grande progetto artistico, culturale, sociale, economico per il piccolo borgo e per i suoi abitanti, molti dei quali non hanno ancora capito a cosa stanno rinunciando. Chi invece lo ha capito benissimo sono proprio i titolari delle attività commerciali, che hanno avuto modo di confrontare la stagione estiva attuale ormai alla fine con quelle precedenti, fatte di grandi eventi e di grandi guadagni. Per loro, questa estate povera e un po’ in sordina è stata l’occasione per ricordare e rimpiangere le stagioni ricche e movimentate dello Stramurales, del Comix Street, del Rap, della movida paesana, delle agevolazioni alle attività commerciali. Girava l’economia e tutti erano felici. Nessun dissesto o pre-dissesto poteva impedire questa crescita. Ma era un’altra storia ed erano altri personaggi.

Comunque ad oggi c’è ancora la possibilità di recuperare il tempo perduto. La Regione Puglia, a cominciare dal suo Presidente e dal Dirigente del Dipartimento Turismo, e il Teatro Pubblico Pugliese negli anni passati hanno sempre creduto e sostenuto finanziariamente il progetto “Stramurales”. Ora spetta a Loro dimostrare ancora una volta di comprendere la valenza e l’importanza internazionale del Festival di Street Art, che come è ormai noto a tutti dà lustro non solo al piccolo borgo dove viene realizzato, ma a tutto il territorio pugliese. E’ arrivato il momento per i nostri rappresentanti istituzionali di passare dalle parole e dalle promosse ai fatti concreti e predisporre tutti gli atti necessari per finanziare il Festival. Grazie infatti a questo grande Festival, la stessa Puglia si può vantare di essere la Regione che più di tutte le altre sta valorizzando questa particolare forma d’Arte e sta dimostrando che anche per le aree interne è possibile un futuro di crescita economica e culturale. In fondo le politiche regionali hanno sempre inseguito l’obiettivo di sviluppare le aree interne, attraverso un turismo destagionalizzato che valorizzasse il patrimonio e le potenzialità che ciascun paese possiede. Stornara è un fulgido esempio di questa valorizzazione. Noi siamo sicuri che la Regione continuerà a sostenere lo Stramurales e lo indicherà come una “Buona Pratica” da imitare ed estendere ad altre realtà e altri territori.

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“Il vero spirito di rivolta consiste nell'esigere la felicità qui, in questa vita.” (Henrik Johan Ibsen)

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