A seguito della cessazione del rapporto con un medico di base, Mattinata si è trovata con soli tre medici di assistenza primaria a dover far fronte a una popolazione che, come molte altre in Puglia, presenta un elevato bisogno di cure e assistenza. La situazione già difficile è diventata insostenibile, poiché il massimale di 1.500 pazienti per medico è stato raggiunto in breve tempo, con inevitabili disagi per i cittadini. Impossibile non immaginare il caos che può scaturire da una gestione così insufficiente: visite mediche rimandate, difficoltà nell’accedere alle vaccinazioni, e persino la necessità di dover aspettare settimane o mesi per semplici consulti. Ma il peggio non è finito qui.
Piuttosto che aumentare l’offerta di servizi, magari prevedendo l’assunzione di un quarto medico di base per garantire una copertura più adeguata, la ASL FG, il 31 ottobre scorso, ha scelto di fare richiesta alla Regione Puglia per una deroga al massimale. In pratica, ogni medico di base di Mattinata, invece di ricevere un supporto, si è visto “autorizzato” a prendere in carico più pazienti, fino al raggiungimento di un numero che sfiora i 2.000 pazienti a testa. Questo provvedimento, valido fino al 30 aprile 2025, non fa altro che aumentare il carico di lavoro per i medici e i disagi per i cittadini. Il problema non viene affrontato, ma aggravato. E così, i residenti di Mattinata, già stremati dalla carenza di servizi sanitari, si ritrovano costretti a subire una gestione che sembra non fare altro che peggiorare le cose.
È questa la rappresentazione plastica di una politica sanitaria che, a livello regionale, si dimostra incapace di affrontare con serietà le esigenze della popolazione. La situazione di Mattinata è solo una delle tante testimonianze di un sistema sanitario che, anziché rispondere alle necessità reali dei cittadini, continua a trovare soluzioni inefficaci e peggiorative. Gli abitanti di Mattinata, come quelli di tante altre realtà della Capitanata, hanno diritto a una sanità efficiente e accessibile e non a soluzioni che sembrano dettate solo dalla necessità di apparire “in regola” con le normative, senza mai entrare nel merito delle reali necessità.
Nonostante le evidenti difficoltà, l’amministrazione regionale, guidata dal presidente Michele Emiliano, non sembra voler ascoltare le voci di chi quotidianamente vive sulla propria pelle le inefficienze del sistema. L’incapacità di risolvere il problema del numero insufficiente di medici di base in comuni come Mattinata è solo l’ultimo dei tanti fallimenti di un sistema che continua a dare segni di stanchezza e disinteresse per la salute dei cittadini. Non si può continuare a fare affidamento su soluzioni temporanee e a scapito della qualità dei servizi, ma si dovrebbe affrontare il problema a monte, investendo risorse adeguate e cercando di ampliare l’offerta sanitaria.
In questo scenario, non sono solo i cittadini a essere delusi, ma anche i professionisti della salute. I medici di base, chiamati a gestire una mole di lavoro insostenibile, si trovano ad affrontare una situazione di stress e pressione che, inevitabilmente, influisce sulla qualità dell’assistenza che possono fornire. Sono loro, infatti, i primi a dover gestire le patologie più comuni, le emergenze quotidiane e a indirizzare i pazienti verso i reparti specialistici quando necessario. Ma come possono farlo quando sono costretti a lavorare con un numero di pazienti eccessivo? Come possono continuare a garantire la giusta attenzione e cura quando sono sommersi da un carico di lavoro che non tiene conto delle loro reali possibilità?
Su questo tema è intervenuto anche l’Onorevole Giandiego Gatta di Forza Italia, che ha espresso il suo fermo dissenso rispetto alla gestione della sanità in Puglia, e in particolare alla situazione di Mattinata.
Secondo Gatta, “la sanità pugliese è arrivata al collasso”. Il deputato ha sottolineato come la deroga al massimale per i medici di base rappresenti “un ulteriore segno della totale incapacità della Regione nel risolvere i problemi concreti della gente”, dichiarando che la situazione è ormai insostenibile per i cittadini e per i medici. Gatta ha anche messo in evidenza la necessità di un’inversione di rotta: “Occorre un piano serio e urgente che metta al centro il benessere dei cittadini e che garantisca l’accesso alle cure in tempi rapidi e con qualità”.
La situazione di Mattinata non è un caso isolato. È solo una delle tante realtà che, da anni, lamentano l’insufficienza di risorse e l’incapacità del sistema sanitario regionale di rispondere in modo adeguato alle esigenze della popolazione. Ma la Regione Puglia sembra non voler fare i conti con la realtà, continuando a preferire soluzioni temporanee che non risolvono i problemi, anzi li aggravano ulteriormente. È il momento che i cittadini di Mattinata, così come di tutta la Capitanata, alzino la voce e pretendano una risposta concreta, non più rinviabile.
“La salute non può più essere messa in discussione. È il momento di agire, prima che sia troppo tardi.”
Uhhh, è riapparso…. L’importante è che stia bene..
Certo è che ci vuole un certo coraggio e una certa faccia tosta (per non dire altro…) a prendersela con la Regione nel mentre il tuo governo ha tagliato i fondi per la sanità. Onorevole, non siamo stupidi e balenghi. Alle prossime elezioni, terremo conto del tuo operato su Manfredonia e sulla Puglia. Mó ritorna in vacanza, da dove vieni. Grazie
Ma vai ha lavorare tutto bla