Bari, 7 giugno 2017. “RIFIUTI”: la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nell’ambito del fascicolo n. 8843/14-21 RNR, sta procedendo per i reati di cui agli artt. 110 c.p. e 260 D.lgvo 152/2006 (traffico organizzato di rifiuti in concorso); 319 e 321 c.p. (corruzione); 476-479 c.p. (Falso ideologico in atto pubblico); contravvenzioni ambientali ai sensi degli artt. 256 1° e 3° comma D.lgvo 152/2006 (realizzazione e gestione di discarica abusiva); illeciti amministrativi dipendenti da reato ai sensi del D.lgvo 231/2001 (responsabilità degli enti) , nei confronti, complessivamente, di 46 indagati (42 persone fisiche e 4 società).
Le indagini
All’esito delle complesse attività investigative, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Manfredonia, il GIP presso il Tribunale di Bari ha disposto l’applicazione di 19 misure cautelari personali (5 in carcere, 9 ai domiciliari, 2 obblighi di dimora, 2 divieti di dimora e 1 divieto di esercizio dell’attività d’impresa) nonché il sequestro preventivo di beni per il valore complessivo di oltre 9,3 Milioni di Euro.
Oltre 130 sono gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato che stanno operando per l’esecuzione delle ordinanze nelle città di Bari, San Severo (FG), Cerignola (FG), Zapponeta (FG), Casalnuovo di Napoli (NA), Pozzuoli (NA), Pollena Trocchia (NA), Mariglianella (NA), Napoli, Barletta (BT), Mola di Bari (BA), Gravina in Puglia (BA) e Modugno (BA).
I sequestri
In particolare i sequestri, disposti anche ai sensi del D.lvo 231/2001, hanno per oggetto numerosi conti di due delle società coinvolte e di alcune delle persone fisiche indagate, le quote societarie e l’intero compendio aziendale di una delle società stesse ed, infine, 70 ettari di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti speciali.
Le perquisizioni
Contemporaneamente, è stata data esecuzione a 9 decreti di perquisizione locale nei confronti di alcuni degli indagati.
Il traffico dei rifiuti
Il traffico dei rifiuti, monitorato attraverso una capillare attività investigativa supportata dall’ utilizzo di sofisticata strumentazione tecnica, si è sviluppato lungo la direttrice Napoli- Foggia e ha disvelato l’esistenza di una organizzazione criminale che ha riversato, illecitamente, una ingente quantità di rifiuti nell’agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicità di una società di servizi ambientali di San Severo (FG) -la LUFA SERVICE srl- nonché attraverso l’impiego di automezzi dell’impresa PULITEM srl di Casalnuovo di Napoli.
Questo lo schema con cui si svolgeva l’attività delittuosa: i rifiuti, provenienti dalle province di Napoli e Caserta, sono stati prima convogliati presso la LUFA SERVICE -con quantitativi assolutamente superiori rispetto a quanto consentito dall’’autorizzazione provinciale- per essere successivamente smaltiti (dopo una mera parvenza di trattamento di compostaggio) su terreni -che venivano, di fatto, utilizzati come discariche- nella disponibilità della stessa LUFA Service ovvero di terzi rivelatisi, talvolta, soggetti compiacenti.
Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato nell’ambito di un range che raggiunge, come previsione massima, il quantitativo di circa 100.000 tonnellate.
In connessione con questi illeciti, sono state accertate ulteriori condotte delittuose, tra cui alcuni reati di falso ideologico nonché alcuni episodi di corruzione che vedono coinvolto un pubblico ufficiale, dirigente di una Unità Operativa Complessa dell’ARPA PUGLIA.
Le misure cautelari
Tra i destinatari di una misura di custodia cautelare in carcere un proprietario di terreni nato a Manfredonia ma residente a Zapponeta; fra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari: un dipendente della Lufa service nato a Mattinata, residente a San Severo, un proprietario di terreni originario di San Giovanni Rotondo, il politico di San Severo, Primiano Calvo.
Fra i destinari di obblighi di dimora: dipendenti della Lufa Service.
Info terreni interessati dallo sversamento di rifiuti
Complessivamente sono 100mila le tonnellate di rifiuti sversate illecitamente in Provincia di Foggia.
Come confermato dagli inquirenti, la maggior parte in terreni di Manfredonia (località: “Il bunker”, Sciale degli Zingari, Località 10 Carri, Isola degli Olivi di Torelli), Zapponeta (Masseria Ripari, La Marchesa), San Paolo di Civitate (Contrada Boccadoro), San Severo (Località Falciglia).
Gli sversamenti indicati sarebbero avvenuti nell’arco di 7 anni.
Risultano tra l’altro indagati originari di Manfredonia, Zapponeta, proprietari terreni.
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Le dichiarazioni dei politici
Traffico rifiuti. Mongiello: “La terra produce il cibo che nutre la vita, non è la tomba dei rifiuti tossici”
“La terra è dove mette radici il cibo che nutre la vita, non la tomba di rifiuti tossici sversati illegalmente per ottenere profitti illeciti”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, vice presi-dente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione, in relazione all’inchiesta della DDA di Bari per traffico organizzato di rifiuti, falso e corruzione che “ha fatto emergere l’inquinamento di 70 ettari di terreno agricolo nella provincia di Foggia”.
“L’attività di intelligence condotta dalla magistratura e dalle Forze dell’Ordine, che ringrazio per la professionalità e l’impegno – continua Mongiello – ci pone di fronte all’ennesimo stupro ambientale compiuto da pseudo imprenditori senza scrupoli con la complicità di funzionari pubblici infedeli ed ex amministratori pubblici che militavano nel disciolto Popolo delle Libertà. Quei 70 ettari negli agri di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate sono una minima parte della vastissima superfice agricola foggiana – conclude Mongiello – è bene, però, non abbassare mai la guardia e preservare la salubrità dei terreni per garantire quella di chi acquista e consuma il cibo made in Capitanata”.
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redazione stato quotidiano.it – riproduzione riservata
Dopo tutte queste notizie vogliamo i nomi degli autori sicuramente questa è la punta di un aisberg .
OGNI TG DICE LA SUA, C’E’ CHI DICE 100 MILA TONNELLATE E CHI 100 TONNELLATE NON DICONO LE ZONE DELLA CAPITANATA DOVE SONO STATI INTERRATI I RIFIUTI, QUALCUNO DICE CHE QUALCHE FUNZIONARIO DELL’ARPA CORROTTO CHE ATTESTAVANO IL FALSO! POVERI NOI POI CI DICONO CHE LE ACQUE SONO PULITE, CHE LE ACQUE SI POSSONO BERE FIRMANO AUTORIZZAZIONI MENTRE NOI MANGIAMO VELENI!
omissis..Come confermato dagli inquirenti, la maggior parte in terreni di Manfredonia (località: “Il bunker”, Sciale degli Zingari, Località 10 Carri… omissis..
Nessuno sapeva niente a Manfredonia?
P.S. complimenti vivissimi e sinceri a Stato Quotidiano per la precisa e attenta informazione.
Mer.., siete delle -! (Redazione non mi censurare x favore)
Spaventoso!
AVEVA RAGIONE IL PENTITO SCHIAVONE!
Ormai nulla mi sorprende più e il bello deve ancora venire..
Pena +—per questi reati!
Cara Redazione avete pubblicato i nominativi confermati dagli inquirenti e non si legge un ca……. (provi a cliccare sull’immagine, così potrà leggere in un formato più grande,grazie,ndr)
pene x questi assoluzioni x aver commesso il fatto