Edizione n° 5513

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

La classifica provvisoria de “I luoghi del cuore”. I siti in Puglia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Novembre 2024
Attualità // Cronaca //

Milano, 7 novembre 2024 – A meno di due mesi dall’inizio del 12° censimento de “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, si registra una partecipazione entusiastica da parte di chi ama e vuole proteggere il patrimonio storico, artistico e naturale dell’Italia. Finora sono stati raccolti già 450.000 voti, sia online che tramite moduli cartacei, segnando uno dei migliori risultati di avvio nella storia ventennale dell’iniziativa. Il censimento continuerà fino al 10 aprile 2025 e i voti possono essere espressi sul sito iluoghidelcuore.it o attraverso moduli scaricabili.

Fino ad oggi, oltre 20.000 luoghi sono stati segnalati grazie all’impegno di migliaia di persone e alla mobilitazione di numerose associazioni ed enti come Pro Loco, organizzazioni culturali locali, Comuni, Parrocchie e scuole. Si sono formati anche 105 nuovi comitati spontanei in 18 regioni, dimostrando un coinvolgimento diffuso in tutta Italia. Questa mobilitazione trasmette un messaggio di ottimismo e unione, coinvolgendo persone di tutte le età, italiane e non, desiderose di preservare e valorizzare i luoghi che amano.

Attualmente, in testa alla classifica provvisoria troviamo:

  1. Scuola militare e Chiesa della Nunziatella a Napoli – un complesso fondato nel Settecento, tra le accademie militari più antiche al mondo, con una chiesa Rococò progettata da Ferdinando Sanfelice, bisognosa di restauro.
  2. Fontana Antica di Gallipoli (LE) – un’opera rinascimentale decorata con scene mitologiche, segnalata per una protezione più adeguata contro le intemperie.
  3. Chiesa di San Giorgio nel borgo di Tellaro a Lerici (SP) – una chiesa cinquecentesca affacciata sul suggestivo Golfo dei Poeti, per la quale si richiedono interventi di consolidamento.
  4. Castello di Feltre (BL) – un imponente edificio medievale che domina il centro storico, proposto per progetti di valorizzazione e tutela.
  5. Villa Bonelli a Barletta (BT) – una dimora ottocentesca ormai in stato di abbandono, la cui comunità locale desidera recuperare per restituirla alla collettività.

Seguono altri luoghi significativi come l’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina (AG), il Faro di Mangiabarche a Calasetta (SU), e il suggestivo Pian della Mussa a Balme (TO). Tra i siti più votati ci sono anche parchi naturali, borghi, aree agricole e beni curiosi, come un antico piroscafo sul Lago d’Iseo e un albergo in legno abbandonato nella Sila.

“I Luoghi del Cuore” si dimostra un efficace strumento per stimolare processi di recupero e rinascita culturale ed economica, soprattutto in territori fragili e piccoli centri, come evidenziato dalla ricerca d’impatto curata dalla Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. Non solo i luoghi vincitori beneficiano del supporto economico – con premi che vanno da 70.000 a 50.000 euro per i primi tre classificati – ma anche quelli che superano la soglia dei 2.500 voti, previa candidatura di un progetto al bando di restauro.

Il censimento è patrocinato dal Ministero della Cultura e supportato dal main media partner RAI, che collabora anche attraverso la sua iniziativa Rai per la Sostenibilità ESG. Dal 2004, Intesa Sanpaolo affianca il FAI nel promuovere e tutelare le meraviglie del nostro Paese, rafforzando il legame con le comunità locali e sostenendo la diffusione dei valori legati alla conservazione del patrimonio.

Chi desidera sostenere un luogo speciale può ancora votare e fare la differenza su www.iluoghidelcuore.it.

* * * * * 

I LUOGHI AI PRIMI POSTI DELLA CLASSIFICA PROVVISORIA 

DOPO L’INSERIMENTO DEI PRIMI VOTI CARTACEI ARRIVATI AL FAI – Classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it

Scuola militare e Chiesa della Nunziatellaa Napoli

La prestigiosa Scuola, tra i più antichi istituti di formazione militare del mondo, venne fondata nel 1787 da re Ferdinando IV di Borbone con l’intento di creare un’istituzione innovativa, capace di curare la formazione culturale, fisica e caratteriale degli ufficiali. Ebbe da subito sede nell’ex noviziato dei Gesuiti, costruito nel 1587 sulla collina di Pizzofalcone. Il complesso, che spicca nel profilo di Napoli per la sua imponenza e per la colorazione rosa acceso, tanto da essere conosciuto anche comeRosso Maniero, è detto della Nunziatella dall’annessa chiesa dedicata alla Santissima Annunziata. Quest’ultima, realizzata nel 1588 per i Gesuiti, fu profondamente rimaneggiata da Ferdinando Sanfelice nel 1736, che la trasformò in un gioiello del Rococò napoletano, ricca di stucchi, dipinti e decorazioni in marmi policromi. I voti vengono raccolti dai Militari, con un’ampia partecipazione anche degli ex allievi, con l’intento di accendere l’attenzione sulla chiesa, che necessita di alcuni restauri.

Fontana Antica di Gallipoli (LE)

Costruita probabilmente in epoca rinascimentale, la Fontana Antica di Gallipoli, simbolo storico e culturale della città, fu a lungo ritenuta la più antica d’Italia, con una presunta origine nel III secolo a.C. Inizialmente situata nella zona delle terme gallipolitane, chiamata “Fontanelle”, fu successivamente spostata nel 1765 nella posizione attuale, accanto all’ingresso dell’isola del centro storico. La facciata principale, decorata con quattro cariatidi che sorreggono l’architrave, presenta scene delle “Fatiche di Ercole” e rappresentazioni mitologiche delle metamorfosi di Dirce, Salmace e Biblide. Le sculture in bassorilievo, con iscrizioni latine, richiamano appieno l’arte classica che ispira il monumento. Nella parte inferiore, tre vasche sorrette da putti raccoglievano l’acqua, utilizzata anche per abbeverare gli animali. Negli anni Cinquanta, veniva ancora prelevata da botticelle per famiglie prive di acqua corrente. Il Comitato “Fontana Antica di Gallipoli” partecipa al censimento per far sì che il monumento venga votato come simbolo cittadino, da continuare a proteggere. 

Chiesa di San Giorgio nel borgo di Tellaro a Lerici (SP)

Da sempre ispirazione per letterati e artisti affascinati dai vicoli che conducono a scorci nascosti e dalle case color pastello che si riflettono sul mare, Tellaro, inserito nella splendida cornice del Golfo dei Poeti, mantiene intatto il suo fascino. Al centro del borgo si erge la Chiesa di San Giorgio, costruita nel XVI secolo su una precedente fortificazione genovese. Il borgo e la Chiesa di San Giorgio vengono votati al censimento FAI “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi per il restauro dell’edificio: la chiesa necessita del rifacimento del tetto, del restauro degli altari e dei marmi e di interventi sugli impianti di sicurezza. Promuove la campagna il Comitato “Insieme per Tellaro”, nato per rispondere al bisogno collettivo di proteggere e valorizzare il patrimonio culturale del comune.

Castello di Feltre (BL)

Sin dalla sua costruzione nel XII secolo, il Castello di Feltre ha dominato il centro abitato, simbolo del potere del vescovo conte sulla comunità feltrina. Durante il XIV secolo ospitò guarnigioni militari sotto diversi signori, tra cui gli Scaligeri e gli Asburgo. Dopo l’incendio del 1510, la comunità si riappropriò per un breve periodo del castello, trasformando il salone principale in sede del Consiglio della Comunità, abbellito con affreschi. Anche dopo la fine dell’uso militare, il “Campanon” del castello continuò a scandire la vita cittadina, mentre l’orologio regolava il commercio. Oggi il castello, che necessita di restauri urgenti, è sostenuto dal comitato “Il Castello di Feltre Luogo del Cuore FAI”. Tra gli interventi richiesti ci sono la riparazione del tetto, il miglioramento degli accessi e la valorizzazione del verde pubblico.

Villa Bonelli a Barletta (BT)

La storia di Villa Bonelli, situata in un’area semi-periferica di Barletta, affonda le radici nel tardo Settecento, quando qui si ergeva una Torre Palica, trasformata poi in residenza di villeggiatura. La villa ha assunto la sua attuale forma neoclassica grazie agli interventi di Giuseppe Bonelli agli inizi del XIX secolo, che inclusero anche la costruzione di una cappella pubblica, ancora oggi visibile. Nei decenni successivi, l’edificio fu progressivamente abbandonato e durante la Seconda Guerra Mondiale divenne quartier generale delle forze alleate. Dopo la donazione della proprietà al Comune nel 1979, la villa cadde in uno stato di degrado avanzato, pur essendo incastonata in un giardino all’inglese ancora oggi parzialmente fruibile dal pubblico. Di particolare valore storico-artistico sono le decorazioni interne, tra cui la “Sala delle Feste” in stile pompeiano e la “Sala della Disfida”, decorata da Geremia Di Scanno con scene che evocano momenti storici e paesaggi del tempo. Oggi, il comitato “Villa Bonelli Barletta” promuove la raccolta voti al censimento del FAI per salvaguardare questo prezioso esempio di architettura e storia, affinché venga finalmente restaurato e restituito alla comunità.

 

Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina a Monte Quisquina (AG)

L’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina, nel cuore dei Monti Sicani, è immerso in una foresta di querce secolari: il termine “Coschin”, da cui trae origine il nome della località, significa infatti “oscurità” o “luogo in ombra”. Il sito ha un’importante storia spirituale legata a Santa Rosalia, che qui visse come eremita. La struttura attuale, edificata nel 1772 grazie a donazioni di fedeli, è un complesso monastico che protegge la grotta sacra, recante un’antica epigrafe che testimonia la vita di devozione della Santa. Ogni anno, la prima domenica di giugno, è al centro di una grande festa che coinvolge l’intera comunità. Il comitato I Luoghi del Cuore di Santo Stefano Quisquina si sta impegnando a preservare questo patrimonio storico, bisognoso di urgenti interventi di sicurezza e manutenzioni straordinarie, promuovendo l’Eremo al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024, con l’aiuto della locale Pro Loco.

 

Faro di Mangiabarche a Calasetta (SU)

Il Faro di Mangiabarche si trova a Calasetta, nell’area del Sulcis, nell’estremo sudovest della regione. Costruito nel 1935 su una vasta secca con scogli affioranti pericolosi per la navigazione – come preannuncia lo stesso nome del faro – si erge a circa 400 metri dalla costa occidentale dell’isola di Sant’Antioco. Inserito qualche anno fa, unico in Italia, dalla rivista “Sette” tra i 12 fari più caratteristici del mondo, è diventato un luogo iconico non solo per gli abitanti, ma anche per i turisti. Oltre alla sua valenza paesaggistica, conserva ancora l’importante funzione per cui è nato, ma proprio la sua collocazione in mare, con una forte esposizione all’erosione tanto dell’acqua quanto del vento, ne rende difficoltosa la conservazione. Il Faro di Mangiabarche viene quindi votato al censimento “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare sull’urgenza di interventi di manutenzione.

 

Acqui e l’Acquese ad Acqui Terme (AL)

L’Acquese è il territorio che prende il nome dalla sua “capitale”, Acqui Terme, antico centro termale romano, famoso per le sorgenti di acqua calda. Oltre a questo, la zona è conosciuta grazie al suo patrimonio storico e architettonico: spiccano l’Abbazia cistercense di Tiglieto e quella benedettina di Santa Giustina a Sezzadio, fondata nel 722 d.C. Il territorio, dominato da colline e monti dolci, è attraversato dal fiume Bormida e ospita i resti di un antico acquedotto romano. Acqui Terme, con origini che risalgono al Neolitico, custodisce importanti vestigia del passato romano e medievale, come il Castello dei Paleologi e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, al cui interno si ammira il prezioso Trittico della Madonna di Montserrat. La raccolta voti è promossa dai comitati “Anima Acquese” e “Balestrieri Oriundi genovesi” con l’obiettivo di stimolare la conoscenza del territorio al fine di preservarne le valenze ambientali e culturali.

 

Grotta del Cervo – Riserva naturale di Pietrasecca a Carsoli (AQ)

Il concrezionamento, cioè il processo di formazione di stalattiti e stalagmiti, della Grotta del Cervo a Pietrasecca di Carsoli è iniziato circa 850.000 anni fa,ma la cavità fu scoperta solo nel 1984. Era però certamente frequentata in epoca antica, perché al suo interno sono state rivenute ossa di cervo pleistocenico, ma anche monete romane del IV-V secolo. Nel 2024 la grotta, che si estende per 2500 metri, con un dislivello di 70 metri, festeggerà il 40° anniversario della scoperta fatta da 14 speleologi romani, chiamati “I 14 dell’Ovito”. Visitabile tutto l’anno, la grotta offre tre percorsi (facile, allagato e speleologico), con attrezzatura fornita ai visitatori e guide ambientali, che permettono di scoprire le concrezioni candide, di varia forma e struttura. Gli Amici della Grotta del Cervo, gruppo spontaneo nato in occasione de “I Luoghi del Cuore”,partecipano al censimento con l’auspicio di rendere il luogo sempre più noto e valorizzato, con un sistema di illuminazione e infrastrutture per proteggere il pavimento fossile e migliorare l’accessibilità. La grotta fa parte della Riserva Naturale Speciale Grotte di Pietrasecca, istituita nel 1992, un importante Sito di Interesse Comunitario: i monti che ospitano la Riserva rappresentano infatti una delle più interessanti ossature carbonatiche dell’Appennino centrale, particolarmente ricchi di fenomeni carsici.

 

Pian della Mussa a Balme (TO)

Il Pian della Mussa è un vasto pianoro lungo oltre 2 km formatosi dal riempimento di un lago glaciale; da qui nasce il fiume Stura di Lanzo, affluente del Po, mentre il panorama è dominato dalle imponenti cime delle Valli di Lanzo, tra cui la Bessanese e la Ciamarella. Questo luogo è stato tradizionalmente utilizzato come pascolo estivo fin dall’epoca romana e rappresenta uno dei primi siti in cui è stato sperimentato lo sci in Italia. Durante la Resistenza, il Pian della Mussa divenne rifugio per i partigiani, segnato da scontri significativi. Inoltre, il pianoro ospita l’acquedotto omonimo, inaugurato nel 1922 e oggi fonte d’acqua anche per la Stazione Spaziale Internazionale: in particolare, quella di Pian della Mussa è l’acqua destinata agli astronauti americani. Durante l’estate, il pianoro è un paradiso per gli escursionisti, mentre in inverno attrae ciaspolatori e scialpinisti. Non mancano avvistamenti di stambecchi e marmotte, che rendono la zona ancora più affascinante per gli amanti della natura. Il Pian della Mussa viene votato come luogo da conoscere e proteggere.

 

 

Lascia un commento

“Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?” William Shakespeare

Anonimo

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.