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Filo diretto con la presidente Capone, primo step della “rete delle donne elette”

AUTORE:
Paola Lucino
PUBBLICATO IL:
8 Marzo 2021
Bari // Capitanata //

Bari, 08 marzo 2021. “Istituiremo la rete delle donne come prevede la legge n. 7 del 2007 in gran parte inattuata“. E’ stata la proposta della presidente del consiglio regionale Loredana Capone che oggi, in videoconferenza, ha incontrato alcune delle donne elette della Puglia, quante hanno avuto la possibilità di collegarsi. “E’ un primo step, ce ne sarà un altro più maturo” ha detto durante il collegamento cui hanno partecipato le rappresentanti istituzionali, dalle consigliere comunali a quelle regionali”.

Il collegamento sulla rete è stato contrassegnato, nella giornata odierna, da non poche difficoltà. In ogni caso sono emersi alcuni punti e obiettivi enunciati dalla presidente e sono state esposte difficoltà e problemi che si riscontrano nei singoli comuni. Bisognerebbe anche aver ben chiaro il numero di donne elette nei diversi enti della Puglia e mantenere con loro una “rete” che vada oltre le singole iniziative online,  spesso troppo affollate per accoglierne la partecipazione. Ma la pandemia, come ricordato da Loredana Capone, non lo permette.

In collegamento la presidente del consiglio regionale con amministratrici dei Comuni pugliesi

Le amministratrici collegate da remoto hanno accolto con entusiasmo la volontà di fare squadra “perché la sinergia fra donne è importante per raggiungere degli scopi”. E’ ancora forte e chiara l’eco della doppia preferenza arrivata come legge in Puglia con l’intervento dell’ex presidente del consiglio Conte ad agosto. Risulta ancora difficile comprendere come “consiglieri regionali non abbiano riconosciuto la doppia preferenza: possiamo avere tanti strumenti ma se non ci viene data la possibilità di esprimerci al meglio le capacità delle donne vengono mortificate”.

Fabiola Casarano, consigliera di Lecce, chiede di “coordinare le azioni delle commissioni Pari opportunità”. Angela Masi, del comune di Laterza, delegata alle Pari Opportunità, sottolinea l’importanza di mettere in rete tutte le buone pratiche amministrative, anche del terzo settore.  “Abbiamo una doppia responsabilità, ridurre la forbice della disuguaglianza e dare un contributo da donne”. La sua amministrazione è formata per il 50% da donne.

Donatella Capodiferro, consigliera del medesimo comune, è una neonatologa presso il Policlinico di Bari. “Mi occupo di malattie rare, dedico questa giornata alle donne mamme dei pazienti di Malattie rare spesso imprigionate in casa senza sostegno. Chiedo la vostra la collaborazione, e metto a disposizione le mie competenze, una volta che vengono affidati alle famiglie, altrimenti non ha senso”.

Capone: “Istituiremo la rete pugliese delle donne elette, come prevede la legge regionale”

Anna Maria Calabrese, capogruppo al comune di Brindisi di una lista civica. “E’ difficile per le donne in politica, è uno step culturale per cui serviranno tanti anni, per questo è sempre fondamentale fare rete. Io stessa da quando sono presidente della commissione pari opportunità ho avuto spesso difficoltà con le donne perché ciascuna pensa di far prevalere l’idea partitica, ma la Cpo ha il dovere di essere al di sopra delle parti e può agevolare le donne, il loro benessere e la qualità della vita”.

Con questo obiettivo si sono mosse anche nei quartieri periferici per ascoltare le donne: “Abbiamo invitato in commissione anche esponenti dei servizi sociali, forze dell’ordine, medici e infermieri, chiunque potesse essere utile a far conoscere i servizi esistenti sul territorio. Molte non sapevano dei centri antiviolenza”.

“Sul tema della salute- ha proseguito Calabrese- abbiamo avuto un colloquio con l’Asl di Brindisi perché stiamo puntando sull’ applicazione della 194 e sul parto indolore. Nel piano di recupero della salute i consultori sono un punto fondamentale per le donne, anche di aggregazione, che ha a che fare con la socialità, l’attenzione, l’ascolto.  In questi piani di recupero della salute è stato considerato un po’ tutto ma i consultori con le loro funzioni sono stati tralasciati. Facciamo in modo che questi piani non rimangono solo delle parole”.

La presidente Capone: “Quando siamo amministratrici abbiamo l’obbligo morale di cambiare in meglio la vita delle persone. Per questa ragione bisogna costituire la rete delle donne elette”. Ha poi fissato alcuni obiettivi lungo il percorso di formazione della rete. Il primo è quello di promuovere e valorizzare il ruolo delle donne elette, con i fatti, organizzando anche uno scambio di buone prassi, l’altro è stabilire un percorso comune sugli organismi di parità. “Stiamo anche riflettendo su come attuare una riforma degli organismi di parità prevedendone uno che si occupi di tutti i diritti e alcuni, in particolare, di quelli delle donne”.

Vanno individuate delle priorità di intervento e creati dei gruppi trasversali per realizzare gli obiettivi. Come devono essere? “Trasversali per territorio e per politica tenendo insieme tutta la Puglia, la maggioranza e l’opposizione per una soluzione condivisa”. La rete delle donne dovrà predisporre linee guida per i piani da redigere, “non uno per la città di Bari che valga per tutti perché un Comune grande non può essere come uno piccolo”.

Organizzarsi significa anche non perdere il tempo ma fare dei piani strategici: “La maggior parte delle conquiste politiche e amministrative le ho conseguite su dei piani”, ha concluso la Capone con riferimento, in particolare, a quello sul turismo della scorsa consiliatura regionale.

Paola Lucino, 8 marzo 2021

 

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Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

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