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Caccia: per l’Italia giunge l’ora di dire stop ai richiami vivi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Aprile 2014
Foggia // Manfredonia //

I deputati Giuseppe L'Abbate, Chiara Gagnarli con il direttore generale della LIPU Danilo Selvaggi
Roma – “LA nostra presenza oggi era necessaria per ribadire ancora una volta il nostro sostegno alla battaglia per vietare l’utilizzo dei richiami vivi per l’attività venatoria nel nostro Paese”. Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Agricoltura Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate, a margine della conferenza stampa organizzata dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli)presso la Camera dei Deputati. “Questa è una battaglia di civiltà che, nel corso di questi mesi, ci ha visto spesso Don Chisciotte solitari in Parlamento ma che non ci stancheremo di portare avanti. Specie dopo l’apertura ufficiale della procedura d’infrazione da parte dell’Europa il 20 febbraio scorso”.

Durante la conferenza stampa LIPU, oltre alla petizione dell’associazione animalista, è stato presentato il testo di un emendamento alla Legge europea bis (calendarizzata alla camera per fine aprile) che affronta proprio il problema dei richiami vivi, all’articolo 13. “Un emendamento che sosterremo– dichiarano Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate (M5S) – e che di sicuro andrà nella stessa direzione di quello che abbiamo già presentato e difeso sia in Commissione Agricoltura sia in Commissione Politiche europee. Purtroppo, però, il nostro emendamento ci è stato rigettato senza appello da tutti gli altri gruppi politici, Partito Democratico in testa, nonostante avessimo inviato una lettera di appello alla sottoscrizione. L’obiettivo, ovviamente, è duplice: risolvere il caso aperto in Europa, che può costarci anche una eventuale multa, e mettere fine in maniera inappellabile all’atroce ed anacronistica pratica dei richiami vivi in Italia”.

Sul tema il MoVimento 5 Stelle ha presentato anche una proposta di legge e diverse atti parlamentari che sottolineano la brutalità di questa pratica venatoria, specie in un contesto come quello attuale, in cui il richiamo di un uccello può essere ricreato attraverso un semplice cellulare. “Rinchiudere degli esseri viventi in gabbie strettissime – concludono L’Abbate e Gagnarli (M5S) – senza dare loro la possibilità di volare e creando dei danni irreversibili al loro sistema neurologico è ingiustificabile oggi. Le alternative esistono e sono praticate anche in molte regioni d’Italia. Mettiamo la parola fine agli abusi”.

Redazione Stato

2 commenti su "Caccia: per l’Italia giunge l’ora di dire stop ai richiami vivi"

  1. CON TANTI PROBLEMI CHE CI SONO STI TRE PENSANO AI RICHIAMI VIVI!!!CHE VERGOGNA!!!LA GENTE SI AMMAZZA PER CHE NON PUO’ VIVERE…..LO CAPITE?????????

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