Roma. Il blitz della Procura di Parma che ha portato all’arresto di 19 medici e imprenditori, accusati di aver messo in piedi un vasto sistema di corruzione e riciclaggio attraverso favori ai colossi del mercato farmaceutico in cambio di regali e soldi, conferma in pieno i nostri sospetti sui rapporti ambigui esistenti in Italia tra medici e aziende dei farmaci. Lo afferma il Codacons, che chiede ora alla Procura di Parma di estendere le indagini al mercato dei vaccini.
“Quella di Parma è solo l’ultima tra le tante indagini condotte dalla magistratura e che hanno individuato legami illeciti tra camici bianchi e case farmaceutiche – spiega il presidente Carlo Rienzi – Episodi che arrecano danno alla collettività e ai singoli cittadini, attraverso un aggravio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale e un illecito arricchimento per le società dei farmaci”.
Per questo il Codacons chiede oggi alla Procura di Parma di estendere le indagini al mercato italiano dei vaccini.
“Negli ultimi mesi è scoppiata nel nostro paese una vera e propria “caccia alle streghe” nei confronti di chi, medici compresi, osa avanzare critiche al settore delle vaccinazioni – spiega Rienzi – Un fenomeno inspiegabile per il quale non vorremmo ci fossero “mandanti”, magari tra chi produce i vaccini e teme di perdere benefici economici qualora si facesse luce sulle anomalie del mercato italiano. Non a caso la madre di tutte le corruzioni sanitarie fu proprio quella sui vaccini, quando l’allora Ministro della Sanità De Lorenzo e l’allora responsabile del settore farmaceutico del
ministero Duilio Poggiolini intascarono una tangente da 600 milioni di lire per unificare due vaccinazioni”.