Foggia. Con un affettuoso omaggio all’avanspettacolo si apre martedì 12 a Foggia la stagione del Comune di Foggia in collaborazione con Puglia Culture al Teatro Giordano.
Numeri sketch, brani musicali, contributi video, picchi di comicità, Massimo Lopez e Tullio Solenghi in una esilarante serata in fuori abbonamento. Da Sgarbi/Lopez al confronto Mattarella/Papa Bergoglio, il filo conduttore dello show sarà “una chiacchierata tra amici e in famiglia”, promette il duo. Dove eravamo rimasti (https://www.youtube.com/watch?v=mlDu1YDT1F0) è il titolo dello spettacolo che offre anche le evoluzioni musicali in sottofondo di una band coordinata dal maestro Gabriele Comeglio.
Indimenticabile regista con 6 David di Donatello, 7 Nastri d’Argento, 3 Globi d’Oro per La meglio gioventù, Marco Tullio Giordana porta a Foggia il capolavoro di Luigi Pirandello “Il fu Mattia Pascal” (il 7 e 8 dicembre) con il protagonista Geppy Gleijeses. Mattia Pascal dice di sé “ero inetto a tutto”: mirabile esemplare italiano di una generazione di inetti, senza qualità. L’uomo creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” si accorge che non può più essere riammesso nella società, nella famiglia, perché è come se fosse morto davvero. È la prova più scintillante del “sentimento del contrario” coniato da Pirandello.
Gegè Telesforo il 14 dicembre al Teatro Giordano con “Big Mama Legacy”, iniziata la prevendita online.
Nella stessa serata sul palco un altro artista foggiano, Giargo.
Su www.vivaticket.com e nei punti vendita Vivaticket, il concerto legato a Big Mama Legacy, ultimo lavoro di Gegè Telesforo (COMUNICATO STAMPA COMPLETO IN ALLEGATO).
Spiazzante, folle e acuto l'”Amleto al quadrato” (https://www.raiplay.it/programmi/amleto) il 14 e 15 gennaio nella versione commedia di Filippo Timi, una rilettura interessante e nuova, spiazzante, divertente pretesto per narrare come emanciparsi dal personaggio, demistificandolo, ridendo del potere e degli intrighi, lontano dalla solita solfa famigliare in cui davvero è noioso anche amare Ofelia.
Surreale, assurda e curiosa la storia de “Il Calamaro gigante2 (25 e 26 gennaio), dove una bravissima Angela Finocchiaro dà ancora più spessore al lavoro di Fabio Genovesi. Solo fuori dal mondo, forse, il personaggio si rende veramente conto di vivere una vita inautentica e nevrotica, dove si diventa la visione degli altri, incastrandosi in tanti ruoli e maschere di sé stessa. All’improvviso, un’onda impossibile la porta via, travolgendo e stravolgendo la sua vita.
Dalla tv e da tempo anche a teatro, Domenico Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione neorealistica e denuncia. A Foggia porterà le sue ultime riflessioni facendo del palcoscenico il luogo ideale, diretto e coinvolgente per mettere in luce quello che il piccolo schermo e la rete non possono comunicare. In “Che ci faccio qui in scena” (1 e 2 febbraio) Iannacone prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato.
Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo complesso dal respiro potentemente europeo, La coscienza di Zeno ha celebrato l’anno scorso i cent’anni dalla pubblicazione. Per la regia di Paolo Valerio e con protagonista Alessandro Haber, è la nuova produzione firmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production. Dopo Trieste, dove ha debuttato, città natale di Italo Svevo, “La coscienza di Zeno2 in tournée nazionale arriva al Teatro Giordano di Foggia l’11 e il 12 febbraio. Zeno Cosini si sente inadeguato a vivere nel mondo borghese di cui fa parte, si sente a disagio e prova un continuo senso d’inferiorità. Trauma, psicanalisi, nevrosi e il tabagismo di cui è vittima sono la base di questa autobiografia magistralmente interpretata dall’attore bolognese.
Il 26 e 27 febbraio (data aggiornata) a quarant’anni dalla scomparsa di De Filippo, Gabriele Russo dirige “La grande magia”, affidando a Natalino Balasso il ruolo di Calogero Di Spelta e a Michele Di Mauro quello di Otto Marvuglia, in questa commedia sospesa tra realtà e finzione. La grande magia fa parte della raccolta dei “giorni dispari” dove Eduardo affronta le problematiche questioni del vivere quotidiano e delle complesse relazioni tra gli esseri umani. Ne emerge un testo complesso, che ha l’ampiezza e lo sguardo del grande teatro ed allo stesso tempo offre sfumature nere della nostra umanità.
II 15 e 16 marzo arriva un classico intramontabile della danza in uno spettacolo che unisce tradizione e sperimentazione. A partire dal genio di Igor Stravinskij, ne “La sagra della primavera”, il rituale del ritorno, la coreografa Roberta Ferrara dà vita ad una reinterpretazione della celebre opera. Una creazione dove si raccolgono energie primordiali, viscerali e sublimazioni pagane attraverso una scrittura coreografica corale ridisegnata sui corpi dei dieci danzatori.
Splendida prova per Ambra Angiolini in “Oliva Denaro”, la storia di Franca Viola – dal romanzo di Viola Ardone che, negli anni sessanta dopo aver subìto violenza, rifiutò il matrimonio riparatore e divenne un simbolo dell’emancipazione femminile. Monologo diretto da Giorgio Gallione, lo spettacolo torna in Puglia per il pubblico del Giordano il 29 e 30 marzo reduce da uno strepitoso successo di pubblico e di critica.
Scritto da Plauto più di 2000 anni fa, i personaggi di Anfitrione si pongono molte domande attualissime anche oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’io, la perdita dell’essere garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia. Anfitrione, di Teatri di Bari, per la regia di Teresa Ludovico, il 5 e 6 aprile.
Il finale di stagione è affidato ad una icona del cinema italiano, Nino Manfredi, che scrisse questa commedia insieme a Nino Marino. Per la regia del figlio, Luca Manfredi, il 23 e 24 aprile arriva “Gente di facili costumi”, con Flavio Insinna e Giulia Fiume. Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, la storia parla della vicinanza di due vite agli antipodi, in cui la tolleranza e l’umanità prevalgono alla fine su ogni possibile divergenza di vedute. Protagonisti della pièce sono Anna – nome d’arte Principessa – una prostituta disordinata e rumorosa che sogna di diventare giostraia e Ugo, l’inquilino del piano di sotto, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema ma che sogna di fare film d’arte.
Ultimi giorni per l’acquisto degli abbonamenti di prosa 2024/2025 al botteghino del Teatro Giordano che resterà aperto sino al 15.11.2024 dal lunedì al venerdì ore 9/12 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 17. Dal giorno 18.11.2024 si potranno acquistare on Line a partire dalle ore 10 tutti i biglietti per gli spettacoli relativi alla stagione di prosa 2024/2025.
Per Lopez/ Solenghi il botteghino del Giordano aperto lunedì 11/11 ore 9/12 e 15/17 martedì 12/11 ore 19 a inizio spettacolo.
INFO TEATRO GIORDANO
Botteghino tel. 0881.792908 www.teatrogiordano.it – www.teatropubblicopugliese.it – appteatrogiordano
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