Edizione n° 5513

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MANFREDONIA Lungomare Manfredonia, “Non si può fare a meno di chiedersi come sia possibile un tale disinteresse del Comune”

Barriere arrugginite, un tempo dipinte di un celeste vivo, ora giacciono corrose dal sale e dal tempo

Riceviamo e pubblichiamo

Il sole abbraccia Manfredonia con un calore che sembra voler accarezzare le pietre antiche, illuminare le onde e donare la vita ai suoi vicoli. La bellezza di questa cittadina è, o meglio era, una sinfonia di azzurri e bianchi, un inno all’eleganza del Gargano. Eppure, sotto il tocco dorato del sole, si celano crepe che raccontano una storia diversa: quella di abbandono, incuria, e una lenta ma inesorabile discesa verso l’oblio.

Passeggiando sul lungomare, lo sguardo si perde nell’azzurro del mare, mentre i piedi toccano una terra che porta i segni di promesse infrante.

Barriere arrugginite, un tempo dipinte di un celeste vivo, ora giacciono corrose dal sale e dal tempo, pronte a cedere al prossimo colpo di vento. E poi ci sono le fognature, dimenticate, trasformate in fioriere improvvisate dove la natura ha preso il sopravvento, creando un ironico contrasto tra bellezza e degrado.

Non si può fare a meno di chiedersi come sia possibile un tale disinteresse.

Le amministrazioni, succedendosi come onde in un mare tempestoso, non hanno fatto altro che accusarsi a vicenda, mentre la città rimane immobile, prigioniera da gli anni ’80, quando Manfredonia era ancora una delle perle del Gargano. E ora, l’indifferenza sembra diventata la norma, un’abitudine cementata da un sistema in cui il voto di scambio è un segreto di Pulcinella e l’astensione regna sovrana.

La responsabilità di chi sporca e vandalizza è innegabile, ma altrettanto lo è quella di chi dovrebbe custodire e proteggere questo patrimonio. In questa piazza affacciata sul mare, non ci sono scuse: solo l’eco dell’indifferenza e lo sguardo cieco di chi governa, chiuso nelle sue stanze dorate, incapace di vedere ciò che sta davanti ai loro occhi.

È tempo che questa classe politica scenda dal piedistallo, abbandoni le parole vuote e si confronti con la realtà. Perché la bellezza di Manfredonia, un tempo così vibrante, merita di essere riscoperta e curata con lo stesso amore con cui il sole la accarezza ogni mattina.

Alessio Quitadamo, Manfredonia 08 novembre 2024.

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“Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?” William Shakespeare

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